venerdì 31 maggio 2013

Etiopia, un esempio per molti!

Buongiorno a tutti cari followers?
Come state? io bene, anche se l'esame si sta avvicinando sempre di più e cresce lo stress.
Vi chiedo ancora una volta scusa per la mia scarsa presenza sul blog in questo periodo, spero che possiate capirmi.
Come sempre, vi ringrazio di cuore per la vostra partecipazione e per la vostra presenza sul mio blog! :D

Oggi volevo condividere con voi una notizia che mi ha colpito molto: qualche giorno fa, i miei stavano guardando la televisione, e sono rimasto attirato dal programma che stavano seguendo. Era Linea Verde, una trasmissione che conosco da tempo e che a mio giudizio è una delle ultime serie, istruttive e interessanti (di certi tempi, davvero un'eccezione!).
L'argomento del giorno era l'Etiopia, e un particolare di quella nazione mi ha lasciato di stucco: nonostante la loro povertà, non buttano via nulla e tutto viene riutilizzato, anche in modo molto efficiente. Verso la fine della puntata ad esempio hanno mostrato che anche li viene riciclata la plastica, e hanno mostrato delle scarpe che ricavano con quel materiale, correttamente suddiviso e riassemblato.
E'  impressionante come in un paese così povero e pieno di problemi si curi così bene l'aspetto del riutilizzo delle risorse. Probabilmente questa attenzione non è dettata solo da un profondo rispetto per la natura e da una grande conoscenza e dedizione alla la terra, ma anche dal il semplice fatto che loro sanno cosa vuol dire non avere nulla, conoscono in prima persona il significato di parole come "fame" e "epidemie" (che spesso a noi europei sembrano così distanti nello spazio e nel tempo, ma che in effetti non lo sono come crediamo) e per questo curano di più ciò che hanno, e si comportano in maniera più responsabile.


In effetti, l'Etiopia è uno dei paesi più poveri del continente africano, e risorse primarie (e spesso per noi scontate) come l'acqua li sono davvero rare.
Certamente, aiuti per la realizzazione di progetti così efficienti sono arrivati anche da organizzazioni come la FAO, ma in ogni caso è davvero ammirevole l'attenzione di un governo di uno stato così povero di risorse  e così ricco di problemi verso il riutilizzo di ciò che hanno.
Un grande esempio politico e morale, da cui noi, ricchi occidentali, cui di fatto non manca nulla, dovremmo imparare.

Condivido qui sotto il link per vedere la puntata di Linea Verde sull'Etiopia.

http://www.lineaverde.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-d64e7b0f-cee4-414b-b749-1ade12524867.html

Un saluto a tutti, a presto :D

venerdì 24 maggio 2013

Mamma anatra e i suoi pulcini!

Buongiorno a tutti cari followers!
Questa è stata una settimana dura per me, ma in modo diverso dalle altre: infatti, martedì e mercoledì ho avuto la fortuna di visitare Strasburgo con la mia classe! La città mi è piaciuta moltissimo, l'ho trovata molto vivibile oltre che molto interessante!
Gli altri giorni, verifiche senza pietà...

Detto questo, voglio condividere con voi delle foto che ho scattato nei giorni scorsi a una madre di germano reale coi propri  pulcini!
Non so voi, ma io li trovo carinissimi!






Spero che abbiano destato in voi la stessa curiosità e lo stesso stupore che la loro vista ha acceso in me!
Vi auguro buona giornata, a presto :D

Se ti è piaciuto, vedi anche Colori e vita!

venerdì 17 maggio 2013

Lungimiranza cercasi!

Buongiorno a tutti cari followers! Come state? Spero che voi abbiate avuto una settimana meno stressante della mia, che è stata piena zeppa di verifiche e interrogazioni in vista dell'esame. Come avrete capito, per questo non sono riuscito a occuparmi come avrei voluto del blog, e rispondendo un po' tardi ai vostri graditissimi commenti.

Molti di voi avranno già letto il libro "L'arte della guerra" di Sun Tzu. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un manuale di strategia militare attribuito a un generale cinese del VI secolo a.C., Sun Tzu appunto. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: questo libro non insegna tanto la violenza quanto l'astuzia: il messaggio che arriva al lettore è che bisogna evitare lo scontro ogniqualvolta esso sia evitabile, e che bisogna calcolare tutto nei minimi dettagli, in modo che, se proprio la battaglia è indifferibile, la si abbia già vinta prima di combattere. Per queste caratteristiche, è considerato nel mondo moderno come "il libro che ogni manager e capo d'impresa DEVE leggere".

Bene, io ho letto questo libro qualche tempo fa, e oltre ad averlo trovato molto interessante sotto il punto di vista culturale, ho anche apprezzato molto la prefazione, curata da un'autrice orientale molto conosciuta

Vi riporto in seguito la parte che più mi ha colpito:

"Se L'arte della guerra fosse davvero la lettura più frequente, amata e ponderata da manager, capi d'impresa, dirigenti di multinazionali etc., costoro si accorgerebbero dei problemi molto prima del loro divenire "emergenze" e del loro sfociare in tracolli, disastri finanziari, crisi, esplosioni di "bolle".
Se costoro fossero davvero strateghi (anziché giocatori d'azzardo che tirano a indovinare passando da una tattica angusta a un'altra ancora più angusta), non si sarebbero adagiati su un tran-tran da eterno presente dei consumi, ignorando ogni segnale d'allarme proveniente dal mondo. Al contrario, avrebbero da tempo investito sull'emancipazione dal petrolio e altre risorse non rinnovabili. Avrebbero riconvertito ovunque possibile. Avrebbero aggiornato i loro parametri, adeguato la loro idea di sviluppo alla realtà di un pianeta depredato e ormai quasi privo di risorse, per investire su una decrescita creativa e intelligente etc. etc. Invece, grazie alla loro brevimiranza e mancanza di strategia, la decrescita (processo ineluttabile, dato che stanno finendo idrocarburi, metalli e terra fertile), si annuncia traumatica e velenosa. Per tutti quanti, anche per loro. Nessuno ha già il visto d'ingresso nel mondo che viene"

Evidentemente, i pezzi forti delle classi dirigenti, non hanno letto questo libro, oppure se lo hanno letto, come dicono, devono aver capito ben poco.
Infatti, essi hanno a cuore più il guadagno personale immediato che che la possibilità di un reale progresso economico e sociale per il futuro; segno, a mio giudizio, di una certa miopia intellettuale e di grande egoismo.
Consiglio a tutti la lettura del libro "L'arte della guerra", ma soprattutto mi auguro che cambi la tendenza e si incominci a costruire per un futuro migliore e non per puro profitto.

Se ti è piaciuto, leggi anche Amazzonia, terra eternamente torturata oppure Troppi cervi o troppi interessi?

sabato 11 maggio 2013

Suggerimenti per un mondo più pulito

Ciao a tutti, cari followers!
Per prima cosa mi scuso per la mia scarsa presenza sul blog in questo periodo; sono in quinta liceo scientifico (con in più francese) e, essendo maggio, si sta entrando nel parte finale; gli esami si avvicinano, lo studio si fa più pesante e stressante, e si alza il numero di verifiche e interrogazioni...
In ogni caso, volevo ringraziare ognuno di voi per essere passati a trovarmi, per aver letto i miei articoli e per aver commentato :) Ogni vostro parere è sempre piacevole, ed è una gioia sapere di aver suscitato l'interesse di altri blogger :D

Ormai da tempo assumo uno stile di vita il più possibile "green"; in famiglia da sempre mi è stato insegnato l'amore per la natura e certe piccole azioni mi vengono spontanee.
Contrariamente a quanto molti pensano, vivere in modo rispettoso dell'ambiente è semplice: basta solo un minimo di attenzione.
Ormai le regole le conosciamo tutti; ridurre gli sprechi, fare la raccolta differenziata, comprare prodotti a km zero, ecc... Il punto è  che, per la pigrizia delle amministrazioni e di molti cittadini, nella nostra società siamo ancora molto arretrati rispetto ad altri paesi europei.
La negligenza di molti, oltre che danneggiare l'ambiente, rovina anche la collettività, spesso costretta a pagare multe (a carico dei contribuenti!!) per lo scarso impegno nello smaltimento dei rifiuti, e porta alla creazione di sempre nuove discariche, soluzione che dimostra una grande ottusità e che non risolve il problema.
Per migliorare la qualità dei nostri sforzi, volevo condividere con voi dei semplici schemini su come eseguire la raccolta differenziata che ho ricevuto ad una conferenza di Legambiente.




In queste due immagini potete trovare tutti i simboli che sono presenti sulle confezioni dei prodotti, che indicano in che tipo di contenitore inserire l'oggetto. Spero che possa aiutarvi a dissipare eventuali dubbi e ad avvicinarvi sempre più ad un modello di vita a rifiuti zero!

Un ulteriore suggerimento ve lo faccio illustrare da Luca Mercalli, che molti di voi conosceranno per la sua partecipazione al programma  "Che tempo che fa"



Per concludere, vorrei ricordare che siamo noi i responsabili dei nostri rifiuti e del nostro inquinamento, e ne dovremo rendere conto a chi vivrà in questo mondo dopo di noi. E' una questione di responsabilità, non possiamo sottrarci.

Se ti è piaciuto, leggi anche Intervista a chi lavora per noi e per la terra.

venerdì 3 maggio 2013

Colori e vita!

Salve a tutti, cari followers!
Oggi volevo semplicemente mostrarvi un paio di foto che ho scattato nei giorni scorsi: i soggetti dei miei scatti in questo caso sono vari, passano da alberi in fiore ad animaletti di città!
Tutti questi colori e queste vite brulicanti e scattanti sono il chiaro segno che la primavera è nel pieno della sua allegria e della sua bellezza!


















Spero che vi siano piaciute,
auguro a tutti voi una buona giornata :D

lunedì 29 aprile 2013

Green Music # 2


 

Salve a tutti, cari followers :)
Oggi torna la rubrica Green Music, che gestisco in collaborazione con la mia amica Mirial, del blog Sogni di una notte di Luna piena.
Abbiamo deciso di creare quest'appuntamento, che viene pubblicato senza cadenza fissa, unendo due nostre passioni comuni; la musica e la natura. Siamo infatti convinti che la musica abbia un grande potere comunicativo, e che, oltre a trasmettere emozioni, possa anche diffondere messaggi importanti.

Quest'oggi volevamo parlarvi di un gruppo emergente che a nostro giudizio si è distinto per il proprio attivismo: loro sono The Playmore, una band di Napoli indipendente ed autoprodotta, che scrive musica per passione e con l'intento di trasmettere all'ascoltatore dei qualcosa di importante, cercando di evitare le banalità.
Ma perchè parlo proprio di loro quest'oggi?
Vi mostro il loro video, e dopo ne discutiamo insieme.


Pensiero di Enrico:

Il video che avete visto, in un primo momento può destare ilarità, e non è immediato il messaggio che vogliono trasmettere i ragazzi del gruppo. Il protagonista del video è una scimmia, una scimmia molto particolare; possiede valanghe di soldi, guardie del corpo, staff di parrucchieri e belle donne, e banane a gogo. Sinceramente, non ho mai visto una scimmia così. E' molto umanizzata. E proprio questo è il punto.
La canzone, come potrete vedere più tardi dal testo, è una critica, sebbene ironica, alla moderna società dei consumi.
L'invito di questo brano è quello di riflettere sull'importanza delle cose che ci circondano, di capire se sono davvero essenziali come noi le reputiamo, e fino a che punto influiscono sulle nostre scelte.
Quante volte infatti siamo alla continua ricerca di cose per definirci, e invece di essere noi stessi ci assoggettiamo a un prodotto, alienando noi stessi? Quante volte, invece di coltivare rapporti sinceri con le persone, ci fermiamo all'apparenza, giudicandole o escludendole?
Perchè nel mondo occidentale il mito, il vincente, è l'uomo che ha tanti soldi, una bella macchina e tante donne e non un padre di famiglia, con un lavoro onesto, che fatica ad arrivare a fine mese?

Per farvi capire meglio ciò che intendo, vi cito alcune parole di un membro del gruppo, con cui ho avuto occasione di parlare: "I beni di lusso sono davvero tali? E cosa li rende tali? A volte basta un nome o un simbolo per dare un valore enorme a qualcosa che decisamente non ne ha: una banana, per assurdo, potrebbe valere milioni di dollari rimanendo comunque una semplicissima banana!
Quanto vale la maglia che hai addosso? E quanto è costato farla? E tu, in quanto essere umano, quanto vali, e in base a che cosa?"

Il messaggio di fondo di questo brano è che noi, in quanto persone, non siamo ciò che compriamo, consumiamo, indossiamo o buttiamo. Dovremmo riflettere più spesso su quanto la società moderna minimizza l'uomo, riducendolo a consumatore, e su come maltratta il pianeta, sfruttandolo e inquinandolo.

Pensiero di Mirial:

Devo fare i miei sinceri complimenti al gruppo per il messaggio che vogliono trasmettere con il testo della canzone e con il video. Un messaggio che, come ha sottolineato anche Enrico, è importante soprattutto ai giorni nostri, nell'epoca del consumismo sfrenato.

Voglio cominciare la mia riflessione partendo da una frase di Henry Thoreau, scrittore e filosofo dell'Ottocento che stimo tantissimo:

"L'uomo è tanto più ricco quanto meno costano i suoi piaceri."

La società moderna si rimpinza di oggetti, vestiti e beni del tutto inutili alla sopravvivenza dell'uomo. Non sappiamo più vivere con semplicità e il valore che diamo al denaro è divenuto troppo grande, spropositatamente esagerato! Ci circondiamo di cose futili, che non fanno che accrescere il nostro apparente benessere (badate, ho detto "apparente", perchè alcune cose non servono affatto per sentirsi meglio), ma che ci impoveriscono come persone e che spesso distruggono anche la terra su cui poggiamo i piedi. Il consumismo è il cancro del mondo di oggi: più siamo, più si consuma, più la Terra che ci ospita (ricordiamocelo sempre: noi non siamo padroni della terra che calpestiamo, semmai è tutto il contrario) si ammala.

Vi siete mai chiesti come mai quando comprate qualcosa che credete vi faccia stare bene, ma che non è strettamente necessaria (un vestito, un videogioco, un gioiello...) dopo poco tempo sentite il bisogno di comprare qualcos'altro di nuovo?

La verità è che non sappiamo più dare il valore alle giuste cose, che sono quelle più semplici, immediate e durature. Per essere felici non serve andare al centro commerciale a spendere i propri risparmi, la vera felicità va ricercata nella Natura, nei rapporti umani e nei bisogni elementari dell'uomo, non nelle futili banalità.

Volete un'esempio? Qualche anno fa io stessa andavo a fare shopping quando mi sentivo infelice e giù di tono, ma da un po' di tempo a questa parte ho capito che non era spendere i miei soldi a rendermi felice. Adesso quando sono giù di corda mi immergo nella natura, facendo una passeggiata in montagna, su un prato o in un parco, e vi assicuro che mi sento molto più appagata dopo!

Testo del brano Things:

The things i like are here
it ain't easy to get rid of'em
i'm clean and sober as a tramp, I guess
oh yes, there's nothing i respect
 It is a fact, I'll never put those things right

A simple role
consumption and pleasure
Our weight in gold despite the diamonds' glow

I bet, there's nothing i respect
Uh, i want this thing, i want that thing, i wanna have you on my
couch
It keeps me spin, it keeps me drill
You know i like, i like it and I fell like shit...

THE THINGS ARE MINE
I want it all, I want it all
I know that it's not fair, I don't care
I got got got till i drow down a pool full of clouds, just like big
bank account
Do you understand the things will fill your life?

I'm down, I'm high, I make you mine, I wash your mind until you're
right
believe, tv, you greed, showbiz
cause every time i blow i fell like dancing on a boogie woogie


Se ti è piaciuto, leggi anche Green Music # 1