Questo blog ha lo scopo di informare e sensibilizzare gli internauti sulle tematiche dell'ambientalismo e l'animalismo, e vuole essere una forma di protesta ad un sistema basato sui consumi e non sul bene comune.
mercoledì 23 gennaio 2013
Intervista a chi lavora per noi e per la terra.
Salve a tutti!
Oggi vi propongo una recente intervista, svoltasi indirettamente grazie all'aiuto di Mirta, al sig. M.M., operatore ecologico dell'estremo ponente ligure.
- Innanzitutto, perchè al giorno d'oggi differenziare i rifiuti è così importante?
Le discariche non sono una buona soluzione, perchè sono difficili da gestire e non possono funzionare per sempre; riciclando si ottiene una diminuzione delle discariche, e si ottiene anche qualcosa di nuovo. Nelle discariche dovrebbe finire solo ciò che non è più possibile riutilizzare in nessun'altra maniera.
- Secondo lei, perchè ancora molta gente non effettua la divisione dei propri rifiuti?
Penso che sia principalmente un problema di disinformazione, nel mio lavoro noto che c'è una grande volontà da parte dei cittadini, che però compiono degli errori anche gravi, come considerare il polistirolo plastica, o le confezioni sporche come carta, e le Istituzioni non si impegnano abbastanza nell'informare la popolazione.
- Cosa ne pensa della differenziata nell'estremo ponente ligure?
In questa zona siamo molto arretrati nelle percentuali di riciclo, inoltre i costi sono molto altri soprattutto nell'entroterra, dato che i camion sono costretti ad andare in paesi molto lontani più volte a settimana per prelevare una quantità di rifiuti marginale.
- E riguardo all'intero suolo nazionale, crede che si stia facendo abbastanza?
Non ritengo che la raccolta differenziata possa funzionare bene da sola, deve essere accompagnata da un cambiamento radicale dell'industria, gli oggetti in questo momento sono creati per durare poco, essere utilizzati una sola volta e buttati a breve termine, e i prodotti sono ricoperti da una quantità esponenziale di imballaggi. Non solo in Italia, ma in tutta la civiltà occidentale.
- Quali sono, secondo lei, le migliori modalità per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti?
E' stato dimostrato che la raccolta porta a porta è il miglior metodo di raccolta dei rifiuti, per quanto riguarda lo smaltimento basta invece inviare a ogni centro di riciclaggio i rifiuti di cui si occupa, e la raccolta indifferenziata dovrebbe essere tassata di più di quella differenziata, in modo da incentivare ognuno al riciclo.
- Vuole smontare alcuni (eventuali) miti intorno alla raccolta differenziata?
Come ho già detto sopra, la raccolta differenziata non serve a molto. e se effettuata senza criterio aumenta i costi e a volte perfino l'inquinamento.
- 2012, 2013...anni di crisi economica e ambientale. La gente può ancora permettersi uno stile di vita consumista?
Non possiamo permettercelo in questi anni, ma neanche in tempi meno duri si può...
- Quanti e quali oggetti la gente butta nonostante siano ancora in buono stato?
Tanti. Libri e biciclette, vasi (integri) e anche attrezzi da lavoro.
- Qual'è la cosa più strana che ha trovato svolgendo il suo lavoro?
Un giorno di pioggia un ombrello.
E un portaombrelli di rame.
- Vuol dare un consiglio ai lettori?
Comprare la quantità strettamente necessaria di cibo, e cercare di riutilizzare gli avanzi.
Si dovrebbero creare dei punti di "scambio" in cui portare qualcosa di funzionante che però non serve più in modo che chi ne ha bisogno lo possa ritirare.
Intervista di Mirta, domande di Enrico.
Se ti è piaciuto, leggi anche Quando il 50% del cibo va nella spazzatura oppure Un pomeriggio nei boschi!
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Il mondo di chi getta quotidianamente enormi quantità di cibo avanzato nella spazzatura (o nel cesso) mi è talmente lontano ed estraneo che a volte non mi sembra neppure un mondo possibile. Eppure, a quanto pare una grande maggioranza si comporta così! Semplicemente pazzesco, oltre che stupido, incivile, antieconomico e vergognoso.
RispondiEliminaPurtroppo la realtà è questa; una società cinica, sprecona e egoista.
EliminaIl nostro compito è fare il più possibile per migliorarla.
Grazie del commento, a presto
Una bella intervista, credo che lo spaccato della realtà ligure renda bene la situazione che c'è un pò in tutto il paese: a quando una coscienza ecologica nazionale?
RispondiEliminaUn abbraccio
Mel
Ehehe ottima domanda provocatoria; effettivamente sarebbe anche l'ora. Non ti illudere. anche qui non esiste una cultura "green" e la gente preferisce non informarsi piuttosto che conoscere la realtà...
EliminaGrazie del commento (non so come mai non lo visualizzava, era messo negli spam =S non so come mai, ma fortunatamente ora è visibile)
A presto =)
Il mio compagno è operatore ecologico da quasi 25 anni, quindi non sento niente di nuovo...purtroppo!
RispondiEliminaGià, immagino; la situazioneè simile in gran parte d'Italia.
EliminaTI ringrazio del commento, a presto =)
Dalle mie parti le cose proseguono da anni senza grandi intoppi. Abbiamo vinto anche premi per comune riciclone...
RispondiEliminaPerò, complimenti!!
EliminaQui un comune molto avanti sotto questo punto di vista c'è, ma è una goccia nell'oceano...
Grazie del commento, a presto= )
Complimenti Enrico, hai realizzato un'intervista interessante, mi è piaciuto molto leggere un post che racconta una coscienza ecologica in evoluzione.
RispondiEliminaSperiamo che le cose nella tua Liguria migliorino ancora!
Un abbraccio
Ti ringrazio =)
RispondiEliminaSperiamo davvero migliorino; queste persone fanno tutto il possibile, ma ci vorrebbero scelte importanti da parte dei comuni della zona.
A presto, grazie di essere passata di qua =)
Great post thhanks
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