martedì 30 ottobre 2012

Problemi autunnali

Ciao a tutti cari followers! Vi siete mai chiesti come mai ogni anno, in autunno si incomincia a sentir parlare di frane, smottamenti del terreno, alluvioni e simili problemi dovuti alle piogge di stagione?



La risposta è molto semplice; in molte zone del nostro paese il terreno è stato distrutto per anni.
Per quanto riguarda le frane, la causa principale è l'assenza di alberi. Le piante, infatti, con le loro radici tengono unito il terreno, che, senza esse, perde compattezza e diventa friabile.
E, alle prime piogge, precipita.
Gli alberi (è banale, lo so, ma non mi stancherò mai di dirlo) hanno un ruolo essenziale nell'ecosistema; senza essi non c'è vita, senza essi non c'è ossigeno...e, a causa della loro assenza, ogni anno ci sono frane un po' in tutta l'Italia!

E per quanto riguarda le alluvioni?
Anche in quel caso la risposta non è difficile.
Abbiamo costruito in ogni metro quadrato a disposizione, e spesso anche la dove non sarebbe stato permesso a livello ambientale e giuridico. Moltissime volte si è costruito sugli argini del fiume, privando i corsi d'acqua del loro spazio vitale, formando una sorta di gabbia. E quando il fiume è in piena, non si riesce più a tenerlo rinchiuso, e, come una bestia feroce, si libera e sparge terrore ovunque.
Inoltre, i letti dei fiumi e dei torrenti spesso vengono trascurati, e non vengono ripuliti neanche nei periodi di secca. Così, gradualmente, si accumulano oggetti di ogni tipo; da rifiuti gettati dall'uomo a rami degli alberi (quando non si tratta di interi tronchi), che intasano il fiume quando si alza il livello dell'acqua.

Il dissesto idrogeologico(è questo il nome corretto dei fenomeni in questione) è ormai un problema diffuso in tutto il paese, che si ripresenta puntuale ogni anno, alle prime piogge.
Come sempre, sarebbe molto più intelligente prevenire che curare, ma è difficile capirlo.
Siamo noi stessi artefici delle nostre tragedie: dobbiamo rendercene conto e cambiare il nostro modo di agire, ricordandoci la frase di Francesco Bacone, filosofo inglese che è vissuto a cavallo del 1500 e il 1600, che intelligentemente suggeriva che

                                          "La Natura si domina servendola"

lunedì 29 ottobre 2012

Una fattoria per il futuro (5)

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Oggi pubblico la quinta e penultima parte del video "Una fattoria per il futuro"!
Anche questo frammento del documentario è molto interessante, anche se è difficile capirlo estrapolato dal contesto. Mi rendo conto che può essere un limite, ma spero che i lettori sappiano apprezzare ugualmente.
In questa parte si mette ancora una volta a fuoco l'importanza della biodiversità e della spontaneità della Natura, che, associate al lavoro nei campi, possono fornire un nuovo modello di agricoltura, senza certo rinunciare alla sperimentazione.


Questo video contiene immagini incantevoli; non esiste metodo agricolo migliore di quello della Natura stessa. Come ci insegnano in questo filmato, basta avere pazienza e lasciarla operare.
Un'agricoltura senza pesticidi, sostanze chimiche e petrolio è possibile, e può ottenere risultati migliori in termini sia di quantità che di qualità rispetto ai metodi moderni.

Se ti è piaciuto, vedi anche Una fattoria per il futuro (4)Una fattoria per il futuro (3)Una fattoria per il futuro (2)Una fattoria per il futuro (1)

sabato 27 ottobre 2012

Assaggi d'inverno anticipato

Ogni anno la mia scuola organizza un viaggio per le classi quinte, con obbiettivo la Germania, in particolare la visita alla città di Berlino e il campo di concentramento di Dachau.
Quest'anno ho partecipato, e ne sono tornato arricchito, in cultura e in esperienze, e ne sono rimasto davvero soddisfatto.
Detto questo, non è questo il luogo per dilungarmi a parlare dei miei viaggi, ma bensì volevo, come sono solito fare, condividere foto e riflessioni delle mie esperienze.

Per raggiungere la nostra meta siamo andati autobus, scegliendo di attraversare la Svizzera, che però non è stata molto d'accordo...infatti all'andata abbiamo avuto diversi problemi per via della neve. Nonostante la coda alla lunga si sia tramutata in una snervante attesa, i paesaggi che abbiamo avuto modo di osservare erano davvero incantevoli.
Fin da bambini, la neve è riscontra in tutti di noi un fascino irresistibile, e attraversando il paese Elvetico ne abbiamo vista moltissima; ci ha offerto uno spettacolo indimenticabile, decorando i boschi di conifere ai margini della strada, dandoci l'impressione di vivere in un sogno; solo poche ore prima eravamo a pochi passi dal mare, con il mite clima mediterraneo. Di colpo ci siamo ritrovati catapultati in un altro, bellissimo mondo, dalle temperature decisamente differenti.

Sebbene le foto siano state scattate in pieno ottobre, questi paesaggi stupendi sembrano provenire da qualche paese scandinavo, o comunque da un paese del Nord in pieno inverno.
Ma in fondo è anche questo l'autunno; una stagione imprevedibile, dalle mille sorprese e dai mille colori, che ci porta dal caldo dell'estate al freddo dell'inverno.

















giovedì 25 ottobre 2012

Per salvare le foreste dell'Amazzonia; contribuisci anche tu nel tuo piccolo!



Quest'oggi mi prenderò carico di un problema che mi sta a cuore, si tratta di una questione molto importante, che coinvolge anche Mirial del blog Sogni di una notte di Luna piena, che a proposito vi invito a visitare: è un angolino davvero molto interessante, merita davvero! L'unione fa la forza, giusto? Bene, io e Mirial ci uniamo per rivolgere a voi lettori un piccolo importantissimo appello.

Come molti di voi sapranno, le aree forestali amazzoniche sono universalmente riconosciute come il polmone verde del mondo. Gli alberi di questa foresta sono stati tutelati per molto tempo da leggi che ne hanno permesso la sopravvivenza fino ad oggi. Il vecchio Codice Forestale infatti, imponeva ai proprietari terrieri di preservare nelle loro proprietà una certa percentuale di foresta (l'80%), e vietava categoricamente la distruzione degli alberi situati in zone particolari, come sulle rive dei fiumi o sui rilievi. 
E ora cosa è successo?
Circa una settimana fa, la camera dei deputati del Brasile ha approvato una legge riguardante il nuovo Codice Forestale, che andrebbe a diminuire quelle restrizioni che hanno permesso alla foresta amazzonica di sopravvivere! Gli ambientalisti riponevano le loro ultime speranze in Dilma Roussef, la presidente del paese, ma anche queste speranze sono state mal riposte, perchè Dilma ha deciso di mettere in vigore tale legge fin da subito. 
Potete solo immaginare ciò che questa scelta comporti: i polmoni del nostro pianeta stanno per scomparire e con essi tutti gli animali che in essi vivono e che in quelle foreste hanno la loro casa. Un intero ecosistema sta per essere distrutto, sradicato, estirpato via per sempre come si fa con le erbacce. Ancora una volta l'uomo dimostra di non essere sensibile alle problematiche del pianeta che tutti noi abitiamo, ancora una volta il movente è l'egoismo. Ma non facciamo di tutte le erbe un fascio! Io e Mirial speriamo che dall'altra parte dello schermo ci sia  gente diversa, gente che ha voglia di muovere un piccolo passo per una grande causa. Per cercare di cambiare questa terribile situazione, Greenpeace ha indetto una raccolta firme con l'obbiettivo di mandare in parlamento una legge per il "Disboscamento Zero". La quota richiesta è di 1 milione e 400mila firme. Fino a oggi, ne sono state raccolte oltre 600mila. Per salvare il pianeta serve la partecipazione del maggior numero di persone possibile: io e Mirial abbiamo deciso di parlarne proprio per questo. La situazione è drammatica e non c'è tempo da perdere! Basta una piccola firma digitale per tentare di cambiare questa ingiustizia. Noi abbiamo firmato, e voi? Lo farete?
Vi lasciamo qui di seguito il link alla pagina di Greenpeace: 

Basta inserire i propri dati in questa pagina e il gioco è presto fatto. Come vedete, nulla di dispendioso. Ricordate: bastano solo piccoli gesti per muovere i passi più grandi.
Vi salutiamo lasciandovi anche un video, che già la nostra amica Mirial aveva pubblicato sul suo blog qualche tempo fa. L'ha realizzato Mirial, e speriamo che possa toccare le corde più sensibili del vostro animo e che possa aiutarvi a comprendere quanto la Natura sia importante per il nostro pianeta. 



mercoledì 24 ottobre 2012

I doni di stagione!

Qualche giorno fa un'amica di famiglia ci ha fatto una gran bella sorpresa: è arrivata a casa nostra con un bel cestino di funghi, regalandoci come omaggio di una sia recente passeggiata nei boschi.
Come si può vedere dalle foto, sono tantissimi e di molte varietà; porcini, mazze di tamburo, bavose, gallinacci...
Come si può osservare, sono stati colti da mani esperti, non sradicandoli a mani nude, ma tagliandoli alla base con un coltello, in modo che il piede del fungo resti nella terra. Facendo ciò, ci si assicura che un nuovo fungo ricresca nello stesso punto, e allo stesso tempo si preserva la specie!


























Sono davvero stupendi, sprigionano, anche semplicemente posandoli sulla tavola, tutti i colori dell'autunno!
E ciò che da loro un certo valore aggiunto è che sono stati donati, ossia in mezzo alla mia famiglia e all'altra c'è un legame affettivo che ci spinge a farci doni reciproci. A mio giudizio è una cosa che si sta perdendo, in una società senza valori, basata solo sul denaro, e dove siamo abituati ad avere tutto e subito.
Inoltre, (altra cosa da non dimenticare!) conosciamo la loro provenienza e la loro qualità, indubbiamente superiore di qualunque prodotto in commercio!

domenica 14 ottobre 2012

Una nuova vicina di casa!

Questo è il secondo post che scrivo in pochi giorni la cui ispirazione mi è arrivata semplicemente stando in casa. Con l'arrivo della scuola e dellle prime verifiche, ci sono meno opportunità di gite in montagna, e uno è spinto quindi a osservare ciò che lo circonda.
...da un po' di tempo oramai, girando in paese, mi capita di vedere una o più gazze ladre. Inizialmente mi stupivo di questi incontri; sono abituato a vedere piccioni, gabbiani, tortore, passeri, germani reali provenienti da qualche torrentello delle vicinanze...insomma, i soliti volatili tipici di una modesta cittadina di mare. Ma la gazza ancora mi mancava.
Col passare del tempo, ho incominciato ad abituarmi. Sempre li, si faceva vedere quasi tutti i giorni, a volte in compagnia!
Ultimamente, credo che si sia accasata proprio dalle parti di casa mia; spesso, affacciandomi dalle finestre, la vedo che svolazza tranquillamente da un posto all'altro. Sabato mattina ad esempio, stavo leggendo al davanzale, quando alzo gli occhi dal libro, e la scorgo appoggiata timidamente su una tamerice li vicino. Incomincio quindi a seguire con lo sguardo ogni suo leggiadro movimento, dalla tamerice a un pino marittimo, da esso ad un palo ferroviario, e da esso ad un altro albero più distante.
Questo simpatico giro è andato avanti per un po', e non è la prima volta che la osservo compiere piccoli voli di questo genere...tutto ciò mi porta a pensare di avere una nuova vicina di casa!

Se ti è piaciuto, leggi anche Un albero, un ecosistemaUn simpatico incontro pomeridiano! oppure In Azione!

sabato 13 ottobre 2012

Una fattoria per il futuro (4)


Ciao a tutti! Oggi ho deciso di mostrarvi la 4 parte del video "una fattoria per il futuro". Anche questa parte offre spunti interessanti sul rapporto tra agricoltura e petrolio, e come la prima sia dipendente dal secondo. Partendo da questo dato di fatto, mostra come una fattoria del Galles si sia sviluppata grazie alla permacultura, spiegando come ciò è avvenuto, e offrendo un modello di ambiente di campagna non dove gli alberi sono assenti o ridotti al minimo, ma sono parte integrante della fattoria!

E' difficile da immaginare: siamo abituati a vedere i campi come grandi zone pianeggianti, del tutto prive di alberi, ma non va dimenticato che una volta in quelle pianure gli alberi c'erano, anzi, c'erano solo alberi!
I lavoratori della fattoria del Galles che si vedono nel video non si sono dimenticati di ciò, ma l'hanno fatto diventare un punto di forza del loro lavoro e del loro amore per la terra; hanno unito alberi e campi, il selvaggio con la campagna, ottenendo un mix innovativo che offre prodotti di maggior qualità e in pieno rispetto dell'ambiente!


Se non hai visto le parti precedenti del video, le puoi trovare qui: La fattoria del futuro (1)La fattoria del futuro (2)La fattoria del futuro (3)

giovedì 11 ottobre 2012

Un albero, un ecosistema

Ciò che condivido con voi in questo momento è una riflessione di questi giorni, che mi è nata mentre studiavo vicino alla finestra della mia stanza: sotto casa mia c'è un piccolo campo, oramai non più curato e diventato spontaneo, con un albero sul lato sud.
In altre parole, è una piccola zona franca, libera dal cemento che la circonda. 
Ed è proprio quell'albero che mi ha fatto nascere i pensieri che ora riporto.
Mi ha stupito osservare il numero incredibile di uccelli che vagano intorno quell'albero isolato, e che lo hanno adottato come casa con i loro nidi.
Sono davvero tantissimi e osservandoli mentre si spostano di ramo in ramo, ho pensato come quell'albero, che ho davanti alla finestra fin dall'infanzia, sia la casa di tantissimi esseri viventi; non solo i passeri e qualche bellissima gazza, ma anche tutti gli insetti, i ragni e quelle piccole vite che portano avanti il bellissimo ciclo della Natura.
E quegli insetti, da quell'albero e da ciò che cresce intorno alle sue radici traggono  nutrimento, diventando fonte di nutrimento per i volatili di cui ho parlato prima, che a loro volta sono cibo per altri animali, e così via, fino a che anche il predatore muore e torna alla Terra, da dove è nato, e diventa fonte di sostentamento per le piante, tra cui anche l'albero da cui siam partiti.
Questo è il ciclo della Natura; tutto è perfetto, in esso. Tutto in esso ha il suo ruolo specifico ed è indispensabile, non può mancare un anello di questa catena senza che crolli il tutto.

E' sorprendente come da un semplice albero possa nascere tutto ciò, nonostante sia circondato dal cemento da ogni parte, e come esso sia riuscito a creare, nel bel mezzo di un centro urbano, un piccolo ecosistema.

Dovremmo preservarli, ma fino ad oggi siamo stati solo in grado di abbatterli, e distruggere così tutte le vite che grazie agli alberi vivono. Stiamo perdendo il nostro patrimonio ecologico senza curarcene neppure. E per cosa poi?
Lascio a voi la risposta.

Se ti è piaciuto, possono interessarti anche i seguenti post Letture verdi (6) ; Che futuro per gli animali? ; C'era una volta la foresta

martedì 9 ottobre 2012

Che futuro per gli animali?

Fare l'attivista nel campo ambientale è un ruolo scomodo, che comporta il dover diffondere molte cattive notizie, con la speranza che cambino le cose, cercando sempre di fornire un esempio.
E' con questa riflessione che mi accingo a parlarvi di una nuova ricerca sulle condizioni della Natura e delle creature stupende che la abitano. Qualche giorno fa infatti l'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha pubblicato la Lista Rossa, ossia uno studio sulle condizioni delle specie viventi del nostro pianeta, mostrando quali e quante sono in pericolo di estinzione.
Al giorno d'oggi, la situazione è drammatica. L'immagine sotto riportata mostra i cambiamenti nella lista rossa dal 1980 a oggi; come vedete, tutte le linee tendono verso il basso, indicato a sinistra con la parola "worse", ossia peggio. Tradotto, di tutte queste categorie, (coralli, uccelli, mammiferi e anfibi) la situazione è peggiorata, ossia diversi animali sono entrati a far parte della Lista Rossa, quindi sono a rischio di estinzione.
Il grafico riportato si basa fondamentalmente su 2 valori; numero 1, dove le specie non sono minacciate, e valore 0, dove gli animali sono a rischio d'estinzione.
Per dirlo in numeri, oggi quasi 4000 SPECIE sono considerate in una situazione critica, mentre circa 5700 sono in pericolo, e ulteriori 10000 sono segnalate come "vulnerabili".

Questi numeri fanno accapponare la pelle. 
Le cause di tale situazione sono facili da immaginare; inquinamento della terra, dell'acqua, dell'aria, il disboscamento, l'uso di reti a strascico (per i coralli), l'abuso delle risorse naturali e qualunque altra attività dell'uomo che sta rovinando questo pianeta in origine perfetto e magnifico.
Dovremmo regolare i nostri consumi e la nostra impronta ambientale, ricordandoci che non siamo i soli su questo pianeta, e che la non esiste solo il crollo economico, ma che anche la biodiversità sta attraversando una profonda crisi.

Se ti è interessato, vedi anche Si agli orsi polari, NO al petrolio oppure C'era una volta la foresta


sabato 6 ottobre 2012

Letture verdi (6)

Amazzonia lotta per la vita - Sting e Jean-Pierre Duttileux

"Ora le nuvole sono finite, e possiamo vedere la terra sotto di noi fino all'orizzonte. E' un deserto di sabbia rossa. J.P. ha l'aria triste.

 <<Tutto questo era foresta vergine dieci anni fa >> dice << E' rimasto solo qualche ceppo isolato, triste memoria dei tempi gloriosi. E' la disgustosa rovina della terra bruciata, un danno che soltanto l'uomo è capace di arrecare. Sono furioso per i miei figli e per i loro figli, derubati di questa bellezza per qualche sporco dollaro.>>"

                         
Il frammento sopra riportato è preso dal libro di cui mi accingo a parlare; ma incominciamo spendendo 2 parole sugli autori; bhe, Sting certamente ha bisogno di ben poche presentazioni; bassista e voce dei Police, ha fatto anche carriera solista ed è una star conosciuta a livello mondiale. Jean-Pierre Duttileux invece è un affermato fotografo e cinematografo, da anni attivo nella difesa dell'Amazzonia e delle popolazioni che la abitano.

Nonostante il libro è stato pubblicato diversi anni fa, è estremamente attuale, ed è un'ottima testimonianza di ciò che da anni avviene in Amazzonia. La prima parte è scritta da Sting, in uno stile molto semplice, e narra il suo viaggio nella grande foresta, come ospite di una tribù di Indu. 
Tramite quella sua esperienza, riesce a mettere a fuoco i grandi problemi di quella vasta area geografica; ogni giorno si abbattono tantissimi alberi, e si continua a distruggere il polmone verde del pianeta. Le popolazioni locali da anni stanno combattendo per difendere i diritti della propria vita nella loro terra natia. Eppure la foresta pluviale si riduce drasticamente, vastissime aree sono rase al suolo per essere tramutate in pascoli per il bestiame; campi che durano solo pochi anni, perchè l'erba fatica a ricrescere su quel terreno, portando quindi a nuovi disboscamenti. Tutto ciò comporta l'estinzione di molte specie animali e vegetali, oltre quella di popolazioni (come appunto la tribù incontrata da Sting, i Kayapo). Molti di loro sono morti a causa delle malattie trasmesse loro dai bianchi, o dell'alcol, portatogli sempre dal colonizzatore occidentale. Queste tribù per anni sono state spinte all'interno della foresta dai taglialegna, hanno visto con i loro occhi l'annientamento della propria terra, causato dall'egoismo e dall'avidità della civiltà moderna.

Nella seconda parte invece, scritta da Duttileux, si racconta l'incontro della tribù dei Kayapo e del loro capo Raoni con il capo indiano Corvo Rosso: la narrazione è molto toccante e mostra incredibili analogie tra le due differenti culture, e spiega come entrambe debbano combattere contro la presunzione dell'uomo bianco per continuare ad esistere.

Questo libro, ancora a distanza di anni, è il grido disperato di una terra violentata che chiede giustizia, che si strugge per difendere un suo diritto basilare; la vita.

martedì 2 ottobre 2012

La fattoria del futuro (3)

E' passata una vita dall'ultima volta che vi ho proposto parte di questo interessantissimo video sull'agricoltura e i combustibili fossili. Mi scuso subito per avervi lasciato in sospeso per tutto questo tempo, ma tra impegni e viaggi mi era proprio scappato di mente = S

Eccoci qui allora, oggi vi mostro la terza parte del filmato; come detto, il video mostra il peso del petrolio nel reparto agricolo, e come questo rapporto, che già di per sé può quasi sorprendere, abbia infiniti risvolti sulla nostra vita quotidiana. Oltre a ciò (su cui si focalizza soprattutto la prima parte del video), ci mostra degli ottimi esempi di fattorie indipendenti dal petrolio, con ottimi risultati, e maggiore qualità, cosa che di questi tempi non è male!
La parte che oggi vi propongo, tra l'altro, spiega il ruolo di primaria importanza della spontaneità della Natura; come in Essa nulla accada per caso, di come ogni erba, ogni essere vivente ha il suo posto specifico nel ciclo della Natura e come esso sia fondamentale.
Purtroppo, nell'agricoltura viene sempre più impiegato l'uso di fertilizzanti chimici, che stanno diventando indispensabili, siccome i terreni agricoli sono troppo sfruttati.

Se vi interessa l'argomento trattato ma avete perso le prime 2 parti, guardatele qui: La fattoria del futuro (1) e La fattoria del futuro (2)