sabato 22 settembre 2012

Decrescita, stop al consumismo

E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che mi sono occupato del movimento della decrescita felice; per chi non lo sapesse, esso è un movimento che promuove la riduzione della produzione e dei consumi, proponendo un modello economico basato non sulla crescita del Pil ma con nuovi indicatori di benessere di un paese, che tengano conto dell'effettivo star bene dei cittadini e non sul consumo di merce; tutto questo per far fronte ad una crisi ambientale senza precedenti, causata dalla politica consumista attuata fin'ora, e che ha condotto in questa crisi economica di grandissime dimensioni.
Essa propone quindi un nuovo tipo sistema economico, basato sulla sobrietà e contro gli sprechi di risorse.
Io ho conosciuto queste idee tramite un libro di Maurizio Pallante intitolato "Meno e Meglio" ( per saperne di più vai a Letture verdi) ed esse hanno cambiato radicalmente il mio modo di pensare.


Come mostra lo schema sopra riportato, punti cardine della decrescita sono il riciclo delle materie e il riutilizzo opposto all'ormai classico "USA e getta" (ho scritto USA in questa maniera non per caso, mi sembra evidente che un paese che da solo consuma il 30% delle risorse mondiali sia il simbolo del consumismo sfrenato).
Si tratta di questo; vivere con meno cose, consumando meno, ma in maniera qualitativamente migliore, e con un occhio di riguardo alla nostra impronta ecologica (ossia a quanto inquiniamo): nel sistema attuale, un consumo eccessivo di risorse (ad esempio di acqua) corrisponde ad un aumento del Pil, e di conseguenza è ben visto dalla società, sebbene si tratti di uno spreco deleterio per l'uomo e per la terra!

Si dovrebbe riflettere più spesso sul nostro comportamento irresponsabile di sperpero di ciò che la natura ci offre, e se davvero il sistema capitalista e consumista sia l'unica opzione possibile e non esistano alternative a tale sistema.
Impariamo che la terra non è nostra, che è abitata da altri esseri viventi che non possono pagare con la loro vita le nostre azioni sbagliate. 

La crescita infinita altro non è che un miraggio irraggiungibile, una chimera lontana; in un mondo con risorse limitate non si può pensare di continuare in eterno ad aumentare i consumi; ciò che la natura per molto tempo ci ha offerto ora sta terminando e ormai l'uomo moderno ha tutto, non può continuare a circondarsi di tutto il superfluo possibile per mandare avanti un sistema impostato in maniera sbagliata. 

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