lunedì 17 settembre 2012

Nucleare? No,grazie! (una scelta sempre più diffusa)

Spesso si sente dire "si dovrebbero aprire centrali nucleari in Italia, tanto ne siamo circondati negli stati con noi confinanti, e che in caso di incidente saremmo nei guai ugualmente, quindi tantovale... piuttosto che comprare energia dalla Francia!"
Penso che una frase simile dimostra scarsa conoscenza della materia trattata, oltre che una grande ottusità mentale.
Innanzitutto, mi piacerebbe smontare un mito; è vero, l'Italia compra energia dalla Francia, ma solo nelle ore notturne, e il paese d'oltralpe è costretto a venderla a basso costo per sovrapproduzione!
E poi, che politiche hanno in progetto gli altri paesi nel mondo nei confronti di questo tipo di energia?
Per lo più si stanno discostando dal nucleare, e stanno aprendo le porte alle energie rinnovabili.
Questa scelta era già stata presa coraggiosamente dalla Germania, che vanta ben 17 reattori, di cui alcuni già spenti. Da non dimenticare inoltre la Svizzera, che ha annunciato una progressiva uscita dall'energia ricavata dalla rottura dell'atomo.
Naturalmente non mancano paesi in cui si stanno per prendere scelte importanti in materia, come ad esempio la Francia, dove il programma di Hollande dovrebbe prevedere quantomeno la chiusura delle centrali più fatiscenti.
Notizia di questi giorni, alla serie si aggiunge il Giappone; il forte malcontento popolare seguito alla riapertura delle centrali dopo il momentaneo stop si è fatto sentire, ed è riuscito a imporre timore al governo, al punto da fargli cambiare opinione su un tema cruciale per l'economia del paese. Si è infatti scelto di chiudere tutte le centrali entro il 2030, e di investire sulle energie rinnovabili, per incrementare il loro contributo dall'attuale (irrisorio) 1% al 20%.
E non finisce qui: nonostante l'importante scelta appena effettuata dal governo giapponese, il movimento antinucleare del paese non si accontenta e chiede l'uscita anticipata; e ci sono buone possibilità che vinca anche questa battaglia.
Ma comunque vada, sarà un successo: l'uscita di un paese così importante e che così tanto puntava su quel settore è l'ennesimo segno di quale sarà il futuro dell'energia, non più basata su fonti limitate e inquinanti, ma su altre illimitate e ad impatto 0!

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