La campagna di Greenpeace ottiene risultati; dopo mesi di pressioni, raccolta firme in rete, gesti pubblici e di protesta per mobilitare le coscienze e l'opinione pubblica (una delle ultime, in Russia, dove attivisti vestiti da orsi polari si sono presentati sotto il palazzo della Gazprom).
La realtà è evidente; quasi 2 milioni di persone si sono mobilitate, in difesa dei ghiacci dell'Artico, e persino un colosso del petrolio come la Shell davanti a questi numeri si è dovuta arrendere, almeno per il momento; è questa la sostanza; tutti i piani di trivellazione dell'Artico di quest'anno sono stati fermati.
E già questa è una vittoria: speriamo che andando avanti il movimento in difesa dei ghiacci artici diventi sempre più numeroso e continui a contrastare un'azienda di tali dimensioni, decisa a distruggere il tetto del mondo per degli squallidi interessi economici, per ridare fiato ad un sistema al collasso e basato sui combustibili fossili.
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