Oggi c'è una novità per voi, cari followers, perchè inauguro questa nuova rubrica in collaborazione con Mirial del blog Sogni di una notte di Luna piena, mia cara amica e
gemella di blog con cui avevo già collaborato in passato, ricordate?
L'idea è nata unendo le nostre passioni comuni, come l'amore per la
musica e per la natura. Abbiamo scelto di aprire questa nuova rubrica, chiamata
Green Music, perchè riteniamo che la musica abbia un grande potere
comunicativo, e possa trasmettere all'ascoltatore oltre che emozioni anche
messaggi importanti.
In questo spazio vi proporremo canzoni che si sono distinte per il
proprio impegno nella difesa dell'ambiente, ma anche canzoni che parlino del
rapporto uomo-natura in generale. La rubrica non avrà cadenza fissa, ma
occasionale.
Vogliamo cominciare?
Per la prima puntata abbiamo pensato di suggerirvi una canzone che
senz'altro conoscerete già, ma intendiamo rinfrescarvi la memoria... Ecco
"Il ragazzo della via Gluck" di Adriano Celentano:
Sebbene sia stata scritta circa 50 anni fa, questa canzone ha
dimostrato una lungimiranza incredibile; già allora Celentano è stato in grado
di portare sotto l'occhio di tutti il lato negativo del boom edilizio di quegli
anni.
Se è vero che l'industria del cemento è stata per anni il motore
trainante della nostra economia, è anche vero che ha portato alla distruzione
dell'ambiente rurale e di grandi aree verdi, come ci narra anche il cantante in
questo brano.
Questa canzone è di forte attualità ancora ai nostri giorni; il nostro è un paese martoriato da mostri ecologici e costruzioni abusive, che cancellano parchi naturali e deturpano irrimediabilmente il paesaggio. Ci siamo ridotti a vivere in un mondo grigio, dove non lasciamo spazio alla natura e dove le poche zone verdi delle nostre città sono trascurate e spesso inquinate.
Questa canzone è di forte attualità ancora ai nostri giorni; il nostro è un paese martoriato da mostri ecologici e costruzioni abusive, che cancellano parchi naturali e deturpano irrimediabilmente il paesaggio. Ci siamo ridotti a vivere in un mondo grigio, dove non lasciamo spazio alla natura e dove le poche zone verdi delle nostre città sono trascurate e spesso inquinate.
Celentano ci racconta di un mondo lontano, di un ambiente rurale ormai
lontano dalla nostra vita, ma al quale siamo debitori anche ai giorni nostri. E’
la natura che ci dà il cibo e le materie prime indispensabili per la nostra
vita, e la stiamo sfruttando oltre misura. Occorrerebbe un ripensamento
generale sul concetto di sviluppo urbano, oltre che una diminuzione di consumo
di suolo.
Avremmo dovuto dare più importanza alle parole della canzone, quando
essa ebbe successo...
Pensiero di Mirial:
Questa canzone ha per me un valore affettivo in un certo senso, perchè
mi era stata insegnata alle elementari dalla maestra di musica. Ero bambina è
vero, ma non ho mai dimenticato il messaggio di questa canzone, che già allora
ritenevo importante e che quasi mi commuoveva (sono sempre stata molto
sensibile, fin da bambina, ai problemi della Terra).
Concordo in pieno con Enrico: è una canzone che si dimostra sempre
attuale e che sa ancora toccare le corde giuste, in un momento come questo in
cui la Natura non è più rispettata, ma deturpata, in cui non si fa altro che
costruire, spesso abusivamente, senza curarsi del respiro affannato della terra
su cui poggiamo i piedi ogni giorno.
I luoghi in cui viviamo cambiano in brevissimo tempo e quasi non
abbiamo tempo di accorgercene, di metabolizzare questo cambiamento che spesso e
volentieri ha un impatto ambientale notevole. Un esempio? Nella mia città
esiste una zona, in periferia, che potrebbe considerarsi più "verde"
rispetto al centro della città. Credevo fosse sempre stata così quella zona, in
cui tra l'altro sono nata e cresciuta. Eppure solo un mese fa questa cosa mi è
stata smentita dai miei nonni e dai miei genitori, che mi hanno raccontato di
come, in quella zona, prima che io nascessi esisteva solo la natura: niente
palazzi, niente bungalow, niente hotel nè passeggiata mare nè spiagge curate.
Seppure quella zona sia rimasta più a contatto con la natura di tante altre
della mia città, mi ha sconcertato immaginare come dovesse apparire un tempo
quella zona in cui i miei genitori giocavano a palla da giovani e come i loro
ricordi siano stati spazzati via dalle ruspe per far spazio a palazzi e
cemento.
Per concludere, vi lascio il testo della canzone:
Questa è la storia
di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'è una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà?
Questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me,
ma un giorno disse
vado in città
e lo diceva mentre piangeva
io gli domando
"amico, non sei contento?
Vai finalmente a stare in città
"amico, non sei contento?
Vai finalmente a stare in città
la troverai le cose che non hai avuto qui
potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile!
Mio caro amico -disse-
qui sono nato
in questa strada ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire,
è una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre la in centro respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
e sentirò l'amico treno che fischia così
"wa!wa!"
Passano gli anni,
ma otto sono lunghi
però quel ragazzo ne ha fatta di strada
ma non si scorda la sua prima casa
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva
solo case su case,
catrame e cemento!
La dove c'era l'erba ora c'è una città!
e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?
ehi ehi
lalalala
Eh no, non so perchè,
continuano a costruire le case
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
Eh no se andiamo avanti così
chissà come si farà! chissà....
Se vi va, lasciate qui sotto le vostre impressioni, emozioni e i vostri pensieri per condividerli con noi =)
Se ti è piaciuto, leggi anche Per salvare le foreste dell'Amazzonia; contribuisci anche tu nel tuo piccolo!
Davvero un mondo lontano, ma sicuramente più felice e gioioso...
RispondiEliminaGià, meno comodità ma anche più semplicità e più vita!
EliminaGrazie del commento, a presto =)
Passo per augurarti una Buona Pasqua, sperando che porti un pò di pace in questo mondo...Abbraccio
EliminaRicambio gli auguri e condivido la tua speranza :)
EliminaPerò c'è anche la risposta ai ragazzi della via Gluck di Giorgio Gaber!
RispondiEliminaEheh quella è una chicca!
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=sk8pIH6jnJU
Grazie per essere passato di qua!
Apprezzo molto questa ricerca di canzoni ecologiche. Il ragazzo della via Gluck è un cult per me: è stata una delle colonne sonore della mia infanzia.
RispondiEliminaE' vero, quella è un must!
EliminaE' solo l'inizio, presto ne proporremo altre :)
Un saluto, a presto :)
Before all, I want to thank Enrico for visiting my block and so kind words!
RispondiEliminaVery interesting your blog!
Read several posts and found that, the same problems we also have in Greece.
Unfortunately ....
I love Italy and its people!
I wish you Happy Easter and good strength in your wonderful work!
Ciao
I can imagine, all our world is subject to our pollution.
EliminaIn every case, i think that is extremely important to help our earth making our part, being different!
Thanks a lot for your great comment :)
I wish you Happy Easter
γειά σου
Bellissima canzone che parla dell'inquinamento e del cemento che purtroppo sta distruggendo il nostro mondo!
RispondiEliminaMi ritengo molto fortunata a vivere dove c'è il verde e l'aria fresca e pura!
Auguro Buona Pasqua e buona serata da Beatris
E' proprio vero, è una fortuna vivere lontano dallo smog!
EliminaIo vivo in centro, ma in un paese piccolo, dove ho sia il mare che i monti.
Sempre meglio qui che in qualche grande metropoli!
I migliori auguri di buona Pasqua anche a te :)
Ciao Enrico, che bella questa iniziativa: avete scelto una canzone azzeccatissima per cominciare!
RispondiEliminaScusaci se commentiamo solo oggi, ma abbiamo avuto un pò di cose da sistemare e ora che tutto è a posto siamo tornate in rete.
Un abbraccio,
Idgie e Ruth
Tranquille, anzi, grazie di essere passate a trovarmi :)
EliminaSono contento che vi sia piaciuta la nuova rubrica, presto ci saranno nuovi brani :)
Grazie del commento, a un abbraccio :)
Ciao Enrico mi piace questa novità che hai introdotto nel tuo blog e mi piacerebbe poterla seguire quindi ti chiedo un favore, essendo sordomuto o meglio ancora diversamente parlante e udente potresti aggiungere i testi delle canzoni in modo che possa leggerli?
RispondiEliminaGrazie e Buona Pasqua!
Xavier
Ciao Xavier!
EliminaCertamente, ti chiedo scusa poichè non lo sapevo, provvederò subito anche nella correzione di questo post.
Grazie di avermelo detto, ti auguro buona Pasqua :)
Un abbraccio, a presto :)
Ho sentito questa canzone cantata da Celentano quando ero giovane, mi suscita ancora tante emozioni.
RispondiEliminaTrovo che tu e la tua amica abbiate realizzato una bella iniziativa,
un abbraccio
Beatrice
Io a quei tempi non ero ancora nato, ma in ogni caso sono contento di averla conosciuta e trovo possa trasmettere un bel messaggio anche ai nostri giorni ;)
EliminaTi ringrazio di cuore per le belle parole,
Buona Pasqua!
Ciao Enrico,
RispondiEliminati auguro una serena e gioiosa Pasqua.
Auguri!
Ciao
Luci@
Grazie mille Luci@, auguri anche a te :)
EliminaTanti auguri!
RispondiEliminaTanti auguri di buona Pasqua anche a te :)
EliminaUna gran bella idea!!
RispondiEliminaTi ringraziamo, siamo contenti che ti sia piaciuta :)
EliminaChe bella l'idea di questa rubrica! Approvo la scelta di partire da questa canzone che contiene, oltre al tema ecologista, anche i temi della protesta giovanile (il '68) che sarebbe sfociata dopo qualche anno, ma che all'epoca cominciavano a echeggiare.
RispondiEliminaBuona pasquetta!
Concordo pienamente ;) erano altri tempi, e a volte rimpiango di non averli vissuti ma di studiarli sui libri di scuola.
EliminaGrazie di esser passata, spero che tu abbia passato bene le feste :)
Cari Amici,cinquanta anni fa si abbattevano catapecchie e edifici instabili lesionati dai bombardamenti per dare una casa, almeno decente, a tutti.
RispondiEliminaOggi si distrugge il nostro verde patrimonio solamente per mero e vergognoso profitto.
Non credo che Celentano, che non attira la mia simpatia ne come cantante e ancora meno come vate del "Mi so tutto" sia stato profetico,allora, era giusto e urgente abbattere, costruire e ricostruire (Purtroppo si è progettato male e costruito peggio,ma questa è una altra storia) anche a costo di sacrificare qualche sassoso campetto di periferia
Complimenti per l'iniziativa e a presto.
Ciao,fulvio
Indubbiamente, ma, oggi come allora, andava fatto con un po' di logica.
EliminaAvere una casa è un diritto, è vero, ma dobbiamo anche fare i conti col mondo in cui viviamo.
Io trovo che la canzone sia di forte attualità e per questo motivo abbiamo scelto di condividerla come primo brano della rubrica.
Grazie per essere passato, è sempre bello confrontarsi :)
Caro Enrico,oggi e di forte attualità (cone ho scritto sopra) ma non allora,al tempo era solamente una canzone ruffiana.
RispondiEliminaCiao,fulvio
Io allora non c'ero, e posso rivederla alla luce del giorno d'oggi, e posso provare a interpretare la storia, ma senza averla vissuta.
EliminaIn ogni caso, indubbiamente Celentano non è un personaggio ne dalla grande cultura ne uno che ha sempre ragione, anzi...In ogni caso reputo questo brano molto importante
Grazie del commento, a presto :)