Salve a tutti, cari followers :)
Oggi torna la rubrica Green Music, che gestisco in collaborazione con la mia amica Mirial, del blog Sogni di una notte di Luna piena.
Abbiamo deciso di creare quest'appuntamento, che viene pubblicato senza cadenza fissa, unendo due nostre passioni comuni; la musica e la natura. Siamo infatti convinti che la musica abbia un grande potere comunicativo, e che, oltre a trasmettere emozioni, possa anche diffondere messaggi importanti.
Quest'oggi volevamo parlarvi di un gruppo emergente che a nostro giudizio si è distinto per il proprio attivismo: loro sono The Playmore, una band di Napoli indipendente ed autoprodotta, che scrive musica per passione e con l'intento di trasmettere all'ascoltatore dei qualcosa di importante, cercando di evitare le banalità.
Ma perchè parlo proprio di loro quest'oggi?
Vi mostro il loro video, e dopo ne discutiamo insieme.
Pensiero di Enrico:
Il video che avete visto, in un primo momento può destare ilarità, e non è immediato il messaggio che vogliono trasmettere i ragazzi del gruppo. Il protagonista del video è una scimmia, una scimmia molto particolare; possiede valanghe di soldi, guardie del corpo, staff di parrucchieri e belle donne, e banane a gogo. Sinceramente, non ho mai visto una scimmia così. E' molto umanizzata. E proprio questo è il punto.
La canzone, come potrete vedere più tardi dal testo, è una critica, sebbene ironica, alla moderna società dei consumi.
L'invito di questo brano è quello di riflettere sull'importanza delle cose che ci circondano, di capire se sono davvero essenziali come noi le reputiamo, e fino a che punto influiscono sulle nostre scelte.
Quante volte infatti siamo alla continua ricerca di cose per definirci, e invece di essere noi stessi ci assoggettiamo a un prodotto, alienando noi stessi? Quante volte, invece di coltivare rapporti sinceri con le persone, ci fermiamo all'apparenza, giudicandole o escludendole?
Perchè nel mondo occidentale il mito, il vincente, è l'uomo che ha tanti soldi, una bella macchina e tante donne e non un padre di famiglia, con un lavoro onesto, che fatica ad arrivare a fine mese?
Per farvi capire meglio ciò che intendo, vi cito alcune parole di un membro del gruppo, con cui ho avuto occasione di parlare: "I beni di lusso sono davvero tali? E cosa li rende tali? A volte basta un nome o un simbolo per dare un valore enorme a qualcosa che decisamente non ne ha: una banana, per assurdo, potrebbe valere milioni di dollari rimanendo comunque una semplicissima banana!
Quanto vale la maglia che hai addosso? E quanto è costato farla? E tu, in quanto essere umano, quanto vali, e in base a che cosa?"
Il messaggio di fondo di questo brano è che noi, in quanto persone, non siamo ciò che compriamo, consumiamo, indossiamo o buttiamo. Dovremmo riflettere più spesso su quanto la società moderna minimizza l'uomo, riducendolo a consumatore, e su come maltratta il pianeta, sfruttandolo e inquinandolo.
Pensiero di Mirial:
Devo fare i miei sinceri complimenti al gruppo per il messaggio che vogliono trasmettere con il testo della canzone e con il video. Un messaggio che, come ha sottolineato anche Enrico, è importante soprattutto ai giorni nostri, nell'epoca del consumismo sfrenato.
Il video che avete visto, in un primo momento può destare ilarità, e non è immediato il messaggio che vogliono trasmettere i ragazzi del gruppo. Il protagonista del video è una scimmia, una scimmia molto particolare; possiede valanghe di soldi, guardie del corpo, staff di parrucchieri e belle donne, e banane a gogo. Sinceramente, non ho mai visto una scimmia così. E' molto umanizzata. E proprio questo è il punto.
La canzone, come potrete vedere più tardi dal testo, è una critica, sebbene ironica, alla moderna società dei consumi.
L'invito di questo brano è quello di riflettere sull'importanza delle cose che ci circondano, di capire se sono davvero essenziali come noi le reputiamo, e fino a che punto influiscono sulle nostre scelte.
Quante volte infatti siamo alla continua ricerca di cose per definirci, e invece di essere noi stessi ci assoggettiamo a un prodotto, alienando noi stessi? Quante volte, invece di coltivare rapporti sinceri con le persone, ci fermiamo all'apparenza, giudicandole o escludendole?
Perchè nel mondo occidentale il mito, il vincente, è l'uomo che ha tanti soldi, una bella macchina e tante donne e non un padre di famiglia, con un lavoro onesto, che fatica ad arrivare a fine mese?
Per farvi capire meglio ciò che intendo, vi cito alcune parole di un membro del gruppo, con cui ho avuto occasione di parlare: "I beni di lusso sono davvero tali? E cosa li rende tali? A volte basta un nome o un simbolo per dare un valore enorme a qualcosa che decisamente non ne ha: una banana, per assurdo, potrebbe valere milioni di dollari rimanendo comunque una semplicissima banana!
Quanto vale la maglia che hai addosso? E quanto è costato farla? E tu, in quanto essere umano, quanto vali, e in base a che cosa?"
Il messaggio di fondo di questo brano è che noi, in quanto persone, non siamo ciò che compriamo, consumiamo, indossiamo o buttiamo. Dovremmo riflettere più spesso su quanto la società moderna minimizza l'uomo, riducendolo a consumatore, e su come maltratta il pianeta, sfruttandolo e inquinandolo.
Pensiero di Mirial:
Devo fare i miei sinceri complimenti al gruppo per il messaggio che vogliono trasmettere con il testo della canzone e con il video. Un messaggio che, come ha sottolineato anche Enrico, è importante soprattutto ai giorni nostri, nell'epoca del consumismo sfrenato.
Voglio cominciare la mia riflessione partendo da una frase di Henry Thoreau, scrittore e filosofo dell'Ottocento che stimo tantissimo:
"L'uomo è tanto più ricco quanto meno costano i suoi piaceri."
La società moderna si rimpinza di oggetti, vestiti e beni del tutto inutili alla sopravvivenza dell'uomo. Non sappiamo più vivere con semplicità e il valore che diamo al denaro è divenuto troppo grande, spropositatamente esagerato! Ci circondiamo di cose futili, che non fanno che accrescere il nostro apparente benessere (badate, ho detto "apparente", perchè alcune cose non servono affatto per sentirsi meglio), ma che ci impoveriscono come persone e che spesso distruggono anche la terra su cui poggiamo i piedi. Il consumismo è il cancro del mondo di oggi: più siamo, più si consuma, più la Terra che ci ospita (ricordiamocelo sempre: noi non siamo padroni della terra che calpestiamo, semmai è tutto il contrario) si ammala.
Vi siete mai chiesti come mai quando comprate qualcosa che credete vi faccia stare bene, ma che non è strettamente necessaria (un vestito, un videogioco, un gioiello...) dopo poco tempo sentite il bisogno di comprare qualcos'altro di nuovo?
La verità è che non sappiamo più dare il valore alle giuste cose, che sono quelle più semplici, immediate e durature. Per essere felici non serve andare al centro commerciale a spendere i propri risparmi, la vera felicità va ricercata nella Natura, nei rapporti umani e nei bisogni elementari dell'uomo, non nelle futili banalità.
Volete un'esempio? Qualche anno fa io stessa andavo a fare shopping quando mi sentivo infelice e giù di tono, ma da un po' di tempo a questa parte ho capito che non era spendere i miei soldi a rendermi felice. Adesso quando sono giù di corda mi immergo nella natura, facendo una passeggiata in montagna, su un prato o in un parco, e vi assicuro che mi sento molto più appagata dopo!
Testo del brano Things:
The things i like are here
it ain't easy to get rid of'em
i'm clean and sober as a tramp, I guess
oh yes, there's nothing i respect
It is a fact, I'll never put those things right
It is a fact, I'll never put those things right
A simple role
consumption and pleasure
Our weight in gold despite the diamonds' glow
I bet, there's nothing i respect
Uh, i want this thing, i want that thing, i wanna have you on my
couch
It keeps me spin, it keeps me drill
couch
It keeps me spin, it keeps me drill
You know i like, i like it and I fell like shit...
THE THINGS ARE MINE
I want it all, I want it all
I know that it's not fair, I don't care
I got got got till i drow down a pool full of clouds, just like big
bank account
Do you understand the things will fill your life?
bank account
Do you understand the things will fill your life?
I'm down, I'm high, I make you mine, I wash your mind until you're
right
right
believe, tv, you greed, showbiz
cause every time i blow i fell like dancing on a boogie woogie
Se ti è piaciuto, leggi anche Green Music # 1
Una rubrica interessante. Buona giornata immersa nel verde danzante
RispondiEliminaTi ringrazio, sia io che Mirial siamo contenti che ti sia piaciuta :D
EliminaA presto
Tutto quello che dite è giustissimo. E mi lascia senza parole leggere questi pensieri da ragazzi giovani come voi.
RispondiEliminaIl punto però è che se da una parte detesto il consumismo nella sua vacuità e come voi vorrei vedere l'uomo rivolgersi ad altri piaceri che non danneggino la natura, dall'altra non posso non pensare che se tutto questo carrozzone di produzione e consumo si fermasse, come andrebbe avanti l'economia? Che farebbero tutti quelli che di questo carrozzone vivono, nel senso che ci lavorano? Operai, commessi, designer, pubblicitari, ecc...ecc...
Un tempo anche io mi vedevo tirato tra questi 2 estremi. Poi ho letto il libro di M. Pallante "Meno e meglio", sulla decrescita felice, di cui probabilmente avrai sentito parlare.
EliminaOgnuno la pensi come vuole, ma io trovo che sia un processo inevitabile, e che rinviarlo peggiori solo le cose...
Tu come la pensi?
A presto :)
Onestamente, Enrico, non trovo una soluzione. Meno e meglio non l'ho letto, ma è un pensiero che esprimo sempre per quanto riguarda il cibo. Mangiamo meno, mangiamo meglio.
EliminaQuando posso cerco bio, per esempio, ma sono anche consapevole che costa tanto e non tutti possono permetterselo. Io preferisco un buon piatto di pasta al pomodoro a una bistecca estrogenata, ma come farlo capire agli altri? So anche che il bio probabilmente non basterebbe a sfamare tutti. O forse sì, basterebbe ridistribuire meglio. So che siamo in troppi, ma come decidere chi deve vivere e chi no? Torniamo al discorso della Cina, ricordi?
L'unica cosa possibile credo sia frenare. Paradossalmente la crisi che tutti temono dovrebbe frenare gli sprechi, di tutto: cibo, energia, benzina. ma la crisi va combattuta.
E' un gran casino, e mentre noi stiamo a discutere di questo, ancora due giorni fa aprendo un cassonetto della raccolta umido, con accanto ben 4 cassoni dell'indifferenziato, ci ho trovato di tutto.
Evidentemente esistono ancora degli imbecilli che con 4 cassoni a portata di mano, non sanno dove buttare la roba.
Che vuoi fare in un mondo così? Bisognerebbe o cambiare la testa a tutti, o fare leggi severe e punire i trasgressori, ma punirli veramente.
Tutto deve partire dal governo, dalle leggi, perché io sul buon senso della gente non ci conto più.
Ciao a tutti, grazie ad Enrico e Mirial e complimenti per il lavoro che svolgete su questo blog.
EliminaVorrei aggiungere un'osservazione a quanto detto finora da Paola: se siamo stati "noi" a creare le condizioni di vita in cui oggi viviamo, allora possiamo essere "noi" i creatori di condizioni di vita nuove. In altre parole: se siamo "noi" il "problema", siamo anche "noi" la "soluzione".
Ma "noi" (come gli "altri") oggi non "esiste" se non sono io il primo a decidere di cambiare qualcosa in me, di "cambiare testa" e di farlo non perché lo dice il governo o le leggi, ma perché con la mia testa io stesso mi sono conquistato la certezza della verità e della bontà di quello che voglio fare.
Mica facile, hai detto niente! Ma se manca la fiducia nella propria capacità di cambiare, migliorare ed evolversi, sarà difficile fare passi in avanti ed aspettarsi qualcosa di positivo dagli "altri". Viceversa, se - anche con un po' di fatica - ci si conquista la fiducia a partire da se stessi, si può diventare addirittura più compassionevoli nei confronti degli "altri".
Inoltre, a volte capita di cadere nella trappola dell'aspettarsi di cambiare uno stato di cose "tutto e subito", quando invece siamo inseriti in un "flusso" che possiamo orientare positivamente in questa o quella direzione (come accade anche nella musica): a noi come band risuona molto l'immagine dei cerchi concentrici, ossia di piccoli nuclei di persone che a mano a mano diventano più numerosi, mantenendosi insieme orientati verso un centro.
E se questo centro è l'idea di un modo di vivere tutti insieme in cui la "persona" viene prima della "cosa", con tutte le implicazioni positive che questa scelta comporta, cosa salta fuori di bello? :)
Certo, Gian, dobbiamo essere noi per primi. Ma credimi, non ho più l'entusiasmo della vostra gioventù in cui si crede di poter cambiare il mondo. Oggi mi accontento se il mondo non riesce a cambiare me. Sono stanca, ne ho viste troppe e ne vedo troppe.
EliminaUn esempio...
Oggi vicino a casa mia ho visto un gregge di pecore. Abito in una cittadina. Stavano in un prato accanto alla strada. A vigilarle due ragazzi, probabilmente dell'Est, dai tratti somatici. Mi hanno fatto una tristezza infinita, un po' perché erano veramente malconci, ma soprattutto perché uno dei due aveva in mano un bastone dotato di un aguzzo punteruolo che usciva a 90° dalla punta.
Con quello batteva le pecore e gli agnellini che uscivano verso la strada e ne ho viste parecchie con la schiena macchiata di sangue.
A parte la mancanza di umanità di quei due ragazzi, probabilmente cresciuti anche loro a bastonate, quello che mi ha demoralizzata è che non sapevo a chi avrei potuto rivolgermi per mettere fine alla sofferenza di quegli animali.
Ecco, in un mondo civile ci dovrebbe essere qualcuno che chiamato sarebbe intervenuto. Ma non c'è. E se dico non c'è, è perché altre volte ho provato a fare qualcosa per casi analoghi e mi sono sentita dire che c'erano problemi ben più gravi. Come quando c'era un cane maltrattato.
E' questa impotenza a sfinirmi, come l'impotenza di quando vado in discarica con la mia differenziata e l'addetto mi dice di buttare tutto insieme che va bene così.
Come quando le borse riutilizzabili c'erano, ma si è dovuto vietarle per smetterla con la plastica usa e getta.
Vi auguro davvero di riuscire a diventare vecchi e poter ricordare un mondo sbagliato che non esiste più. Io non farò in tempo.
Sono contentissima di constatare che questa rubrica sta dando il via a discussioni importanti, è bello potersi confrontare, discutere e riunire nel web persone lontane ma con principi ed ideali molto simili.
EliminaQuello che mi da un barlume di speranza in questo mondo dove il consumo e il degrado aumentano di giorno in giorno (se non di minuto in minuto) è il fatto che grazie al mio blog e al blog di Enrico ho conosciuto molta gente che vede il mondo in modo più "Green"! Siamo tanti a pensare che qualcosa dovrebbe cambiare nelle nostre abitudini di vita, e la nostra voce è silenziosa ma pian piano si sta levando in una muta ed unanime preghiera. Questo mi da speranza. Paola, è vero quello che dici: sicuramente si finisce per avere poca fiducia nei confronti del prossimo e delle istituzioni, che non svolgono il loro dovere. E' vero però anche quello che dice Gian: il cambiamento deve partire da noi, e solo da noi. Non ho una soluzione ovviamente, ma possiamo solo continuare a sperare che la nostra voce diventi sempre più forte, corale, e che le cose cambino in un futuro non lontano. In fondo "Quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno"... =)
Mi unisco a ciò che ha detto Mirial. Il cambiamento dobbiamo crearlo in primo luogo noi stessi, e cercare di fare in modo che esso coinvolga altre persone, in modo che la prima rivoluzione inizi nel modo di pensare, ancor prima che con leggi dall'alto.
EliminaPaola, certo, le amministrazioni dovrebbero prendere provvedimenti, come ad esempio svolgere la raccolta differenziata porta a porta, ma finchè la gente non capirà l'importanza della suddivisione dei rifiuti, non si adatterà.
Il tuo esempio dei pastori mi ha fatto venire in mente una piccola avventura di un anno fa circa. Ero in montagna, lavoravo con dei miei amici, facevamo dei campi di educazione ambientale per i bambini, e uno degli ultimi giorni, abbiamo trovato un cagnolino nero che si era avvicinato alla nostra baita, probabilmente il cucciolo di una cagna di un pastore che viveva li vicino...In ogni caso, era in pessime condizioni: magro, pieno di zecche, riusciva a stento a reggersi in piedi. Insomma, sebbene fosse piccolissimo, era stremato.
Noi ragazzi ci siamo comportati molto semplicemente nei suoi confronti: lo abbiamo lavato, gli abbiamo dato un po' di latte (non riusciva a mangiare da quanto stava male), una copertina, e soprattutto, il nostro affetto. Dopo poche ore è arrivato il pastore, ha visto la scena, e se lo è ripreso...in ogni caso, credo che per quel povero animale abbiamo fatto molto, e mi auguro che il pastore si sia reso conto della trascuratezza in cui lo lasciava, e mi piace pensare che abbia cambiato, almeno in parte, il suo modo di trattarlo.
Dobbiamo essere noi a dare l'esempio, se vogliamo sperare in un mondo migliore...
L'esempio continuo a darlo. E' la speranza che un po' vacilla. :-) Ma come detto sopra, voi siete giovani e sicuramente avrete più possibilità di me di vedere un mondo migliore. La determinazione non vi manca.
EliminaP.S.
Magone anche per il povero cagnolino...
Ti ringrazio per i complimenti, e li ricambio per il fatto che anche tu adotti uno stile di vita rispettoso dell'ambiente :)
EliminaFai la tua parte ed è importante.
Ti racconto una storiella che con amici racconto ai campi ambientali per bambini: c'era una volta una grandissima foresta, popolata da moltissime specie di alberi e che offriva la tana a molti animali.
Un giorno in questa foresta è scoppiato un grande incendio, e tutti gli animali scappavano per mettersi in salvo la pelliccia. Solo un piccolo colibrì, andava al fiume e, coraggiosamente, ritornava verso le fiamme con una goccia d'acqua nel becco, per cercare di spegnere il fuoco.
Il leone, superbo, gli disse "ahaha, non riuscirai mai a fermare le fiamme, sei troppo piccolo!" e lo derideva. Il colibrì gli rispose "Io faccio la mia parte."
La storia finisce con tutti gli animali che, aiutando il colibrì, salvano la foresta :D
Già il semplice fatto di comunicare a dei bambini (gli adulti del futuro) questa storia trovo che sia molto significativo e che ci doni diverse speranze per un futuro migliore. Quindi, Paola, non ti scoraggiare; già in questi anni molto è cambiato nel modo di pensare di molte persone; se non magari in Italia, senz'altro all'estero, e presto o tardi ci dovremo adeguare.
Ciao Enrico,
RispondiEliminaquesta canzone è molto incisiva, il senso del video si percepisce subito, è un messaggio molto valido che però tanti non ascoltano con le conseguenze che tutti sappiamo.
Un abbraccio
Idgie e Ruth
Sono contento che ti sia piaciuta :D
EliminaE' vero, è un messaggio molto scomodo, e proprio per questo è importante parlarne.
A presto :D
Una bellissima idea questa che avete avuto!
RispondiEliminaNon conoscevo la band di cui parli, però dopo aver letto il vostro post dico che mi piace molto specie per i messaggi che danno nelle loro canzoni.
Grazie e un baciotto
Già, per ora non sono molto conosciuti ma spero che il loro nome si diffonda, poichè i loro testi hanno significati importanti!
EliminaA presto :D
Grazie per esser passato a trovarmi e grazie per la tua sensibilità per le problematiche ambientali. Anche in questo settore abbiamo veramente tanto da fare. Un salutone, Fabio
RispondiEliminaGià, è proprio così, abbiamo molto da migliorare e da cambiare!
EliminaGrazie per essere passato e per esserti iscritto, ricambierò :D
A presto
Bel post!
RispondiEliminaBuona settimana e grazie per il tuo passaggio al mio blog!
Beatris
Grazie a te per aver commentato :) sono contento che ti sia piaciuto l'articolo!
EliminaA presto :)
CIAO ENRICO...
RispondiEliminaPURTROPPO MI TROVO D'ACCORDO CON LE PAROLE DETTE DA PAOLA...
SINCERAMENTE NON RIESCO AD ARRIVARE AD UNA SOLUZIONE.
IL MIO VIAGGIO TRA NORMANDIA E BRETAGNA E' STATO UNO DEI PIU' BELLI MAI FATTI.
TE LO CONSIGLIO VIVAMENTE.
BUONA SETTIMANA
SELENE OVER THE POND
A mio giudizio la soluzione sarebbe quella dell'attuare quei piccoli gesti che rendono la nostra vita "green" (evitare gli sprechi, fare la raccolta differenziata, ecc...) e, col tempo, adottare un modello economico decrescista e non consumista.
EliminaTrovo sia questa l'unica soluzione per vivere bene con la società e con il pianeta.
Grazie per essere passata, a presto :D
In linea di massima sono d'accordo con te e con il messaggio musicale, ma, perchè c'è un ma, quando spendiamo i nostri soldi creiamo ricchezza e lavoro, sarà sbagliato ma le nostra civiltà e capitalistica.
RispondiEliminaIo sono idealmente Comunista, ma purtroppo la dittatura del popolo non ha mai funzionato.
Un caro saluto,fulvio
Non so se l'hai letto nei commenti precedenti, ma io sono convinto che la decrescita felice sia un processo inevitabile; le cause sociali ed ambientali lo obbligano. Oggi c'è chi ha troppi interessi per accettarla, ma presto o tardi andrà fatta. Noi non siamo ciò che consumiamo. Il consumo critico, il rifiutare di acquistare ogni cavolata che ti propugna la tele, già è un bel segno di dissenso nei confronti del mondo consumista.
EliminaFinchè questi messaggi non si dicono alla gente, non si creerà mai una coscienza critica.
Molte cose non hanno funzionato!
RispondiEliminaFin troppe, e ne pagheremo tutti le conseguenze...
Eliminaeasy money and facilities, oggi ne è piena la pubblicità basta guardare l'orso di vodafon... consumismo sfrenato in un mondo di persone affamate in cerca di un lavoro...they wash our mind untilwe're right !
RispondiEliminaCiao Enrico! Come sempre, i tuoi post mi fanno riflettere!
RispondiEliminaBene, io adoro la natura e per me è stata una sorta di riscoperta! L'avevo persa dall'inizio dell'adolescenza ed eccomi qui.. mi ritrovo ad amare il solo RESPIRARE aria pura!
Fino a pochi anni fa ero una patita di moda e shopping; non che ora disdegni tutto questo, ma ho ben capito che la felicità non è un nuovo capo griffato.. anzi.. l'acquisto di un nuovo capo griffato fa sì che presto subentrino nuove necessità.. ed ecco che ha inizio un circolo vizioso.
Ho fatto una scelta nella mia vita: meno consumismo e più natura!
pensierinviaggioo.blogspot.it
Grazie a tutti: Manuela, @enio, redcats, Coloratissimo, Selene Over the Pond, Beatris, Blogaventura, Melinda, IdgieRuth Threadgoode, Paola1961, ❀~ Simo ♥~ ed ovviamente Enrico e Mirial!
RispondiEliminaLeggere tutte queste riflessioni legate al nostro brano è gratificante e ci fa piacere che il messaggio sia arrivato!
Vi saluto con l'augurio di riuscire a trovare sempre le forze per fronteggiare tutto ciò che la vita ci porterà.
Gianluca