giovedì 12 luglio 2012

Decrescita, l'unica via di uscita

"Oggi, quando si parla di economia, di consumi e di rifiuti, sembra che parole come "troppo" e "abbastanza" siano censurate o addirittura abolite: stiamo smarrendo il senso del limite.
Molti segnali, a cominciare dalla crisi climatica, ci dicono invece che è necessario cambiare rotta e passare dalla illogicità del continuo aumento dei consumi alla logica sobrietà della sufficienza.
L'umanità nel suo insieme deve arrivare a capire che si può arrivare "fin lì, ma non oltre" e che ognuno di noi deve imparare a limitarsi, a dire "mi basta".
Dicendo "ne ho abbastanza" si rispetta un vincolo ecologico e si afferma anche un valore sociale. Non si tratta di idealismo, ma di necessità.
A dire il vero il concetto di limite fa già parte della coscienza individuale: anche se vado pazzo per la cioccolata, so bene che se ne mangio 3 kilogrammi mi faccio male, quindi cerco di contenermi. E' sorprendente però che il senso del limite non sembri far parte della coscienza collettiva: aumentare i consumi, di qualsiasi tipo, è considerata sempre e comunque un'ottima cosa. Politici, economisti e sindacalisti lo ripetono sempre con maggiore ossessione, con aria ispirata: la società nel suo complesso deve aumentare i consumi.
C'è da chiedersi dove vivano queste persone e di quale mondo stiano parlando. Molte delle nostre case sono piene di tutto il superfluo possibile, tanto che fare regali risulta spesso un incubo: tutti hanno tutto."


Questo brano è tratto da "Energia per l'astronave terra" di Nicola Armaroli e  Vincenzo Balzani. Per saperne di più sul libro, vedi Letture verdi (2). Per conoscere meglio invece i valori della decrescita e capire bene cosa essa sia, consiglio Letture verdi

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