E' con questa riflessione che mi accingo a parlarvi di una nuova ricerca sulle condizioni della Natura e delle creature stupende che la abitano. Qualche giorno fa infatti l'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) ha pubblicato la Lista Rossa, ossia uno studio sulle condizioni delle specie viventi del nostro pianeta, mostrando quali e quante sono in pericolo di estinzione.
Al giorno d'oggi, la situazione è drammatica. L'immagine sotto riportata mostra i cambiamenti nella lista rossa dal 1980 a oggi; come vedete, tutte le linee tendono verso il basso, indicato a sinistra con la parola "worse", ossia peggio. Tradotto, di tutte queste categorie, (coralli, uccelli, mammiferi e anfibi) la situazione è peggiorata, ossia diversi animali sono entrati a far parte della Lista Rossa, quindi sono a rischio di estinzione.
Il grafico riportato si basa fondamentalmente su 2 valori; numero 1, dove le specie non sono minacciate, e valore 0, dove gli animali sono a rischio d'estinzione.
Per dirlo in numeri, oggi quasi 4000 SPECIE sono considerate in una situazione critica, mentre circa 5700 sono in pericolo, e ulteriori 10000 sono segnalate come "vulnerabili".
Per dirlo in numeri, oggi quasi 4000 SPECIE sono considerate in una situazione critica, mentre circa 5700 sono in pericolo, e ulteriori 10000 sono segnalate come "vulnerabili".
Questi numeri fanno accapponare la pelle.
Le cause di tale situazione sono facili da immaginare; inquinamento della terra, dell'acqua, dell'aria, il disboscamento, l'uso di reti a strascico (per i coralli), l'abuso delle risorse naturali e qualunque altra attività dell'uomo che sta rovinando questo pianeta in origine perfetto e magnifico.
Dovremmo regolare i nostri consumi e la nostra impronta ambientale, ricordandoci che non siamo i soli su questo pianeta, e che la non esiste solo il crollo economico, ma che anche la biodiversità sta attraversando una profonda crisi.
Dovremmo regolare i nostri consumi e la nostra impronta ambientale, ricordandoci che non siamo i soli su questo pianeta, e che la non esiste solo il crollo economico, ma che anche la biodiversità sta attraversando una profonda crisi.
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In trent'anni siamo arrivati a questo punto. Meglio non chiedersi cosa succederà nei prossimi.
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