Gli ultimi anni sono stati devastanti per la vita nel mare; infatti, nello scorso trentennio la situazione della biodiversità marina è cambiata come mai fino ad ora, in peggio. Ne parla il Prof Roberts (BBC) al Daily Mirror, spiegando che a causa dell'uomo molte zone dell'oceano siano rimaste prive di vita: "In molti posti, i mari hanno perso oltre il 75 % della loro megafauna", - ossia i mammiferi marini, le tartarughe - Le cause sono la diffusione della pesca intensiva in ogni parte del mondo, lo scarico dei gas in mare, e più in generale dell'inquinamento dell'uomo. Naturalmente il problema non riguarda solo i grandi abitanti acquatici, ma tutta la popolazione ittica.
Il problema si può risolvere eliminando, o almeno limitando, le cause, che quotidianamente aggravano la situzione. Il Prof Roberts si rivela abbastanza ottimista a riguardo, dicendo "Sappiamo cosa fare, e se lo faremo nella maniera corretta i danni causati in questi anni potranno essere riparati in 15 anni."
Sinceramente, non condivido la sua opinione, e anzi mi sento scettico, siccome tale soluzione coinvolgerebbe gran parte dei commerci legati alla pesca e al trasporto delle merci, e tenderei ad escludere che i governi mondiali siano pronti a scelte di quest'impatto sull'economia.
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