Guardatevi intorno, nel mondo d'oggi. La vostra casa, la vostra città. Il terreno circostante, con il manto stradale, e il suolo nascosto al di sotto. Lasciate tutto com'è, ma togliete gli esseri umani.
Cancellateci, e osservate ciò che rimane. Come reagirebbe il resto della natura se all'improvviso si trovasse sollevata dall'incessante pressione che esercitiamo su di essa e sugli altri organismi? Quanto ci metterebbe la natura a recuperare il tempo perduto? A disfare le nostre monumentali città, i composti plastici, i rifiuti tossici? Riuscirebbe a cancellare le nostre tracce? E noi, con la nostra arte e le nostre creazioni, lasceremmo una traccia di qualche tipo, nel mondo senza di noi?
Recensione:

Mai impressione fu più errata di questa.
Il testo è un saggio su come sarebbe la terra se, di colpo, sparisse ogni essere umano presente su di essa, e su come il pianeta reagirebbe ad una nostra improvvisa dipartita.
Alan Weisman, insegnante di giornalismo alla University of Arizona, dimostra di conoscere perfettamente ciò di cui parla; analizza sempre e con molta cura ogni nostra possibile eredità nei confronti di ciò che sarà dopo di noi, considerando le possibili conseguenze.
Qualcuno di voi spero che lo stia già prendendo in considerazione, per questi motivi, come libro interessante.
Ma a mio giudizio questo testo è interessante ed importante soprattutto per ciò che ci dice riguardo al PRESENTE dell'umanità e del pianeta. Poiché, per comprendere il futuro, è indispensabile conoscere al meglio la situazione attuale.
In una ventina di capitoli l'autore esamina infatti tutto ciò che resterà di noi; dai grandi grattacieli (non proprio incorruttibili) agli enormi siti di scorie nucleari, passando per le immense "discariche" di plastica negli oceani e dei materiali spediti nel resto del sistema solare.
Si occupa inoltre (punto che ho trovato particolarmente interessante) delle specie che per causa nostra si sono estinte; anche quello, in fondo, sarà un segno del nostro passaggio.
Al di la di quello che sarà effettivamente la terra dopo una nostra definitiva estinzione, ciò che reputo davvero fondamentale di questo testo è che l'uomo, se vuole ritardare il più possibile la sua sparizione, deve incominciare da subito ad invertire la tendenza, ovvero a gestire le risorse che ha a sua disposizione con un'intelligenza che, fino ad oggi, non ha dimostrato di avere.