martedì 28 gennaio 2014

IUCN Red List

Buongiorno a tutti ;)
Oggi voglio condividere con voi un rapido strumento di divulgazione e d'informazione ambientale.
Si tratta del sito della Lista Rossa IUCN ( http://www.iucnredlist.org/  ).
E' il più grande database al mondo sulla condizione della biodiversità.

E' semplicissimo da usare; bisogna semplicemente scrivere nella barra di ricerca il nome scientifico dell'animale o della pianta di cui si cercano informazioni.
Il nome scientifico delle varie specie si può trovare facilmente in rete, anche su Wikipedia, tanto per fare un esempio...
La IUCN Red List classifica le specie viventi in base al proprio rischio di estinzione.
Ci sono varie categorie per descrivere, come, a livello globale, una specie sia in pericolo, e quanto. Esse possono variare da "dati non registrati" a "specie abbondanti e diffuse" passando per "vulnerabile" fino a "estinto in natura" quando non "estinto".

Vi propongo un breve esempio: proviamo a scrivere
Ailuropoda melanoleuca ossia il nome scientifico del panda gigante; scopriremo presto che il simpatico animale simbolo del WWF è  classificato come "in pericolo"; nello stesso grado si trova anche la Sequoiadendron giganteum, ovvero la sequoia gigante. Altre specie, come per esempio l'Okapi (vedi foto) sono minacciate persino di più, tanto da essere classificate "in pericolo critico" .
 

 
Trovo che si tratti di un modo molto rapido per farsi un'idea a livello globale della situazione delle varie specie animali e vegetali, e per rendersi conto di quanto alcuni comportamenti dell'uomo incidano sulla biodiversità...
 

Spero che la IUCN Red List possa essere uno strumento utile per le vostre ricerche e i vostri articoli sui blog!

Un saluto,
Enrico


Se ti è piaciuto, leggi anche Tiziano Terzani - L'economia

sabato 18 gennaio 2014

"Mi capita qualche volta di scherzare affermando che la luna e le stelle sono bellissime da guardare, ma che se qualcuno di noi provasse a viverci sarebbe molto infelice. Il pianeta azzurro, in nostro pianeta, è un luogo meraviglioso.  La sua vita è la nostra vita, il suo futuro è il nostro. In verità, la terra è la madre di tutti noi. Dipendiamo da lei, come bambini."

                                              Il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso.

Un Maestro.

domenica 12 gennaio 2014

La drammatica situazione del lupo nel Ponente Ligure

Buongiorno a tutti, cari followers!
 Mi scuso con tutti voi per la mia prolungata assenza dal blog, e dalle vostre pagine, ma avevo bisogno di un po' di stacco completo da tutto...

Torno quest'oggi per parlarvi della mia zona, l'estremo ponente ligure. Secondo un recente studio di un naturalista gli esemplari di lupo rimasti nell'imperiese sarebbero solamente 3, e non molti di più sarebbero quelli presenti nella vicina provincia di Savona.
Il territorio in questione, oltre a essere molto vasto, presenta tutte le caratteristiche naturali per la vita di questa specie. Inoltre, il vicino parco nazionale francese del Mercantour è molto noto proprio per la presenza dei lupi nelle sue foreste!

Pur sperando che si sia verificato un semplice spostamento di questi animali, è molto probabile che la drastica diminuzione del loro numero in questa zona sia dovuto, come spesso accade, all'ignoranza e alla prepotenza dell'uomo.

Troppo spesso, purtroppo, questi animali sono ancora considerati nemici dell'uomo. Sebbene l'origine di questa rivalità vada ricercata in tempi molto remoti, quando i lupi erano molti di più e gli uomini molto di meno, al giorno d'oggi quest'odio nei confronti del lupo è totalmente privo di giustificazioni e di senso.


E così, molto facilmente,si arriva a prendere in mano il fucile e sparare, senza farsi scrupoli.
In passato, nell'imperiese sono avvenuti dei veri e propri stermini di questi animali.
Che oggi sono rimasti in tre.

Ma ciò che più mi lascia allibito sono le continue lamentele di agricoltori, pastori e cacciatori sulla forte presenza di cinghiali e ungulati, che spesso, rovinerebbero loro il raccolto. E quindi, che fare? Ma è ovvio, si spara! Ancora. Sempre così.
In realtà, sarebbe molto più semplice evitare queste drastiche soluzioni (che soluzioni non sono, perchè ogni anno la situazione è sempre la stessa) lasciando che la natura si regoli da se, "permettendo" ai predatori di vivere nei loro ambienti naturali e evitando quindi che le loro prede danneggino le attività umane.