venerdì 27 settembre 2013

Un incontro particolare!

Buongiorno a tutti, cari followers!
Questo sarà un post molto semplice, non ci saranno ne foto di stambecchi ne articoli sulla costante deforestazione in Amazzonia.
Oggi infatti desidero mostrarvi solamente alcune immagini, di un incontro particolare, che ho scattato qualche giorno fa.

Stavo tornando a casa, quando, sul marciapiede, mi accorgo di una grossa macchia verde.
Era una mantide religiosa, verde chiaro e grande poco meno di una spanna! (quindi direi molto grande, rispetto alle altre che ho visto prima di quest'esemplare).

 
 Dopo aver scattato le prime foto, l'ho spostata dal marciapiede prendendola con cura con l'aiuto di un quaderno, portandola in prossimità di un'area verde dall'altro lato della strada (dove l'ho definitivamente lasciata andare, anche questa volta dopo un paio di foto).
 
 
Credo si tratti di un esemplare maschio, per via del ventre piatto, anche se, come detto, era di dimensioni davvero grandi (oltretutto, in piena città!), e solitamente, le femmine hanno dimensioni maggiori dei maschi.

 
Le mantidi religiose sono. nell'immaginario comune, simbolo di crudeltà, per la loro pratica del cannibalismo post (o durante) l'accoppiamento. La femmina infatti è solita mangiare vivo il suo compagno maschio. Pochi sanno che in realtà tale comportamento non è dato dall'improvvisa voracità della femmina, ma bensì dalla necessità di fornire proteine in abbondanza alle uova, da cui nascerà la nuova generazione. Quindi, altro non è che una forma (piuttosto inusuale) di preservare la specie.
Non è un caso se le mantidi religiose non si sono ancora estinte...


 
Trovo che, oltre a essere stata una gradevole sorpresa di quella mattinata, sia davvero un gran bel segno per la biodiversità della nostra zona, compresa quella dei centri urbani. Da qualche tempo si sono stabilite in modo fisso le gazze (che prima non avevo mai visto), dopo di loro sono arrivate le tortore, e ora le mantidi religiose...e, accidenti, quanto sono grandi!
 
 
Se ti è piaciuto, leggi anche Diario di viaggio # 3

domenica 22 settembre 2013

Le vere vittime del fumo!

Buongiorno a tutti, cari followers!

Qualche giorno fa, girando in internet, mi sono casualmente trovato davanti agli occhi una notizia che mi ha lasciato interdetto; continuando la ricerca, ho trovato queste informazioni erano avvalorate anche da fonti estere di livello internazionale, come la celebre organizzazione internazionale animalista PETA.
La notizia di cui vi stavo parlando, è la seguente; le industrie produttrici di tabacco testano le sigarette sugli animali.
Si, proprio così; per anche sei ore al giorno degli animali vengono costretti a respirare fumo di sigaretta in spazi molto stretti. E non si tratta solo di piccoli animali, come topi o conigli (e già sarebbe gravissimo). Molto spesso, infatti, vengono effettuati dei buchi sul collo dei beagles per facilitare il respiro di tutte quelle pocherie. Stesso discorso avviene in altri casi con le scimmie.
Lo scopo di questi test sarebbe quello di osservare gli effetti che le sigarette causano sugli animali, per poi dedurre i possibili effetti sull'uomo. Come se già non si conoscessero gli innumerevoli danni che il fumo porta al nostro corpo...

Io non fumo, eppure questa notizia mi ha scosso profondamente. Trovo davvero vergognose queste continue torture su animali indifesi, che nulla hanno a spartire col vizio del fumo. Una violenza gratuita, oltre che inutile.

Naturalmente, prima di scrivere queste righe sul blog mi sono confrontato con alcuni miei amici, specialmente con quelli che fumano.
Vi riporto in seguito la testimonianza di una mia amica, A. , fumatrice, riguardo alla sua reazione dopo questa scoperta:

Ciao a tutti, mi chiamo A. e sono un’amica di Enrico. Ho 19 anni e sono fumatrice; ho comprato per 2 anni solo M******o Light, credendo si trattasse di una buona marca. Non fumavo moltissimo, ma le mie 4 – 5 sigarette al giorno c’erano.

La scorsa settimana Enrico mi ha mandato un link che conteneva un articolo che mi ha lasciata a bocca aperta, confusa; mi sono vergognata moltissimo. Le sigarette vengono testate sugli animali. Queste povere bestiole vengono prese e legate, con la testa costretta in uno spazio chiuso nel quale viene rilasciato il fumo delle sigarette accese. Questa è brutalità. È cattiveria. Mi ha impressionata molto perché il fine è inutile, oltre che stupido: lo sappiamo tutti che il fumo irrita il naso e che può dare problemi cardiaci e respiratori. C’è ancora bisogno di testarle?

Piccola premessa; sono vegetariana e non mangio carne da tre anni proprio perché mi sento contraria sia all’uccisione sistematica degli animali solo perché noi “ne abbiamo voglia” e non per necessità, sia ai metodi brutali utilizzati. Insomma, gli animali sono pur sempre esseri viventi e meritano di essere trattati con profondo rispetto, non come stracci ormai senza valore.

Quando ho saputo questo terribile fatto, ho cominciato a sentirmi in colpa. Mi sentivo un’assassina, perché compravo sigarette testate su poveri esseri innocenti da anni. Continuava a venirmi in mente il mio gatto al posto dei beagle, dei topolini e dei conigli. Avevo ancora in bocca il sapore dell’ultima sigaretta che avevo fumato e mi trovavo davanti la verità delle mie azioni. Ero profondamente sconvolta: il fumo, un vizio totalmente umano, completamente nostro, che causa sofferenze a degli animali, che con tabacco, catrame e nicotina non hanno nulla a che fare. Nulla, assolutamente nulla.

Sono stata molto male per tutta la serata e non sono riuscita a dormire bene. Nell’articolo  menzionava due marchi di sigarette che non testano sugli animali, ditte di cui io non avevo mai sentito parlare: P****o e A******n S****t. Sul primo ho ancora qualche dubbio (ma è solo personale) perché produce anche sigarette preconfezionate che per quanto ne sappiamo possono ancora essere testate. L'A******n S****t invece produce solamente tabacco, perciò mi fido di più.

Non ho aspettato nulla, ho deciso di fumare solo tabacco. Io, una persona vegetariana che appena può firma petizioni, sempre stata dalla parte degli animali, che li adora, ne avevo fatti uccidere un sacco; era anche colpa mia. Mi sono giustificata...ho dato la colpa all’ignoranza. Ma non ricadrò mai più nello stesso errore.


Girare le sigarette con il tabacco per me è una sfida e ancora non riesco bene nel mio intento. Se non mi vengono, piuttosto non fumo. Non mi piacciono nemmeno moltissimo e fumo meno, ma non smetterò per prendere la facile strada del pacchetto preconfezionato. Cerco di diffondere la notizia agli altri fumatori. Cerco di far capire che si, possiamo fumare, ma non a discapito degli animali.

Devo veramente ringraziare Enrico per avermi aperto gli occhi. mi sono sentita ancora una volta una stupida umana fra tanti, ma perlomeno cerco di migliorare il mio comportamento per renderlo più compatibile nei confronti della natura intorno a noi.


Spero solo che questa notizia si diffonda e che le persone possano un giorno capire che i nostri vizi non possono ricadere sugli animali, i quali hanno ben poco a spartire con essi.

E, mi raccomando, se avete animali domestici e fumate, non fatelo mai in loro presenza, perché provoca agli animali danni peggiori e in modo più veloce che all’uomo!


A.

Se ti è interessato, leggi pure Delfini, bestie da macello?

mercoledì 18 settembre 2013

Diario di viaggio # 6

Buongiorno a tutti, cari followers!
Torno oggi con la rubrica "diario di viaggio" per condividere con voi le foto di una biciclettata che ho fatto il mese scorso con i miei parenti in Lombardia, più precisamente da Valmadrera a Bosisio Parini!

Siamo partiti il mattino seguendo il percorso della ciclovia dei laghi briantei...


 E dopo non molto, siamo arrivati sulla riva del lago di Oggiono!




E' bellissimo osservare i riflessi delle montagne nel lago, interrotti bruscamente da un prato di piante acquatiche!





Questa piccola gita è stata una grande occasione per conoscere meglio la biodiversità del lago, e più in generale, la flora e la fauna del lecchese!
Lungo il tragitto abbiamo osservato più volte nibbi ed aironi cenerini!


Abbiamo scoperto inoltre la presenza nelle nostre acque di questi gamberoni, di cui non avevo mai sentito parlare prima; sono gamberi della Luisiana! (vai a sapere come sono finiti li...)


Dopo mangiato, abbiamo ripreso il nostro giro in bicicletta...


 ...e siamo arrivati sul lago di Pusiano...


...dove siamo stati accolti da un cigno bellissimo!


  



Lungo la strada del ritorno ci siamo imbattuti in questo simpatico gregge di pecore, troppo occupate a mangiare per far caso alla nostra presenza...



...e, poco più avanti, abbiamo avuto modo di osservare il volo di una coppia di rapaci della zona, molto probabilmente esemplari di nibbio (specie molto diffusa nel lecchese).




Se ti è piaciuto, leggi pure Diario di viaggio # 4

lunedì 16 settembre 2013

Premio "il solletico nel cuore"!

Buongiorno a tutti, cari followers!
Oggi passo di qua per ringraziare Stelle di Latta  per avermi dedicato questo simpatico premio!

Son molto contento per questo regalino, è un segno di apprezzamento al mio blog, e quindi un incentivo a continuare e a dare sempre del mio meglio!

Ora tocca a me girare questo premio ad altri blogger, e, mi raccomando, voi fate altrettanto! ;)

Dedico questo premio a;

  •  Manuela del blog Pensieri in viaggio per tutti i posti del mondo che ci mostra ogni volta! Visitare il suo blog è un continuo viaggio di fantasia e cultura!
  • Beatris del blog fotografico Beatris Click; le sue immagini e le sue riflessioni sono sempre molto poetiche!
  •  Moscardino del blog Vento Sottile, grazie per le meravigliose immagini di montagna che ci offri! Torna presto!
Qui trovate il link da cui prelevare il banner:  http://img7.imageshack.us/img7/9896/ilsolleticonelcuoreawar.png

Un saluto a tutti!

giovedì 12 settembre 2013

Letture verdi # 11 - Ho sentito il grido dell'aquila - Giancarlo Ferron

Salve a tutti, cari followers!
Anche oggi volevo consigliarvi una lettura "verde".
Sta volta si tratta di un autore non molto noto, Giancarlo Ferron, che nella vita fa il guardiacaccia.
Mi è capitato di trovare questo libro per caso ad un mercatino dell'usato, e subito mi ha incuriosito. Complice il prezzo basso, in men che non si dica l'ho acquistato.

A volte mi stupisco di come uno scrittore riesca a descrivere le stesse sensazioni che provo io nella vita reale, spesso difficilmente comunicabili.
Eppure, in "Ho sentito il grido dell'aquila" sono riuscito ad immedesimarmi più volte nei racconti dell'autore, nelle sue storie di montagna, sempre velate da quel pizzico di avventura e di poesia che nasce dalla conoscenza dell'ambiente boschivo e dal grande amore per esso.

In altri casi, raccontava vicende troppo personali o diverse dalle mie per potercisi ritrovare; comunque, questo libro non lascia mai indifferenti; in alcune pagine ho provato una forte ammirazione, in altre rabbia (nei confronti ad esempio dei bracconieri), ecc...

Le storie che Ferron ci racconta in questo libro sono semplici, sono racconti di vita, di montagna, ma a mio giudizio colpiscono molto il lettore poichè sono vicende autentiche, vissute, e i commenti dell'autore sono sempre molto personali.
Molte sue riflessioni mi hanno davvero coinvolto, e in un certo senso le ho condivise; a mio giudizio Ferron mostra, in questo libro, una grande sensibilità e una grande curiosità per le "magie" della natura.

La lettura, come detto già ottima di per se, è arricchita da molti aneddoti e curiosità su molti animali e sui loro comportamenti, che ho trovato molto interessanti, e da foto scattate dallo stesso autore ad animali e piante (davvero stupende).

Lo so, una recensione dovrebbe essere il più oggettiva possibile, ma credo che l'obbiettivo dell'autore, nella scrittura di questo libro, fosse proprio condividere le proprie sensazioni e il proprio amore per la natura con il lettore, in modo che chi legge si lasci trasportare dal fascino del selvaggio.
Con me, vi è riuscito; come detto, è un libro che mi ha colpito molto, e per questo do il voto più alto.

Lo consiglio vivamente a tutti, amanti della montagna e non.

Voto; 5 su 5

Se ti è  piaciuto, leggi anche Letture verdi # 10 - Lo spirito degli alberi - Fred Hageneder oppure Letture verdi # 6 - Amazzonia, lotta per la vita - Sting e J.P. Duttileux

venerdì 6 settembre 2013

Africa Unite!

"Africa unite!"

Viene subito in mente la celeberrima canzone di Bob Marley, dopo aver letto questa notizia.
L'ho trovata su "La stampa" e credo che sia davvero molto importate diffonderla.

L'Africa dice basta ai rifiuti tecnologici dell'Occidente; quest'estate molti paesi africani hanno siglato un accordo nel quale si impegnano a porre fine al commercio degli scarti (telefonini, computer, frigoriferi, lavatrici...) che spesso vengono scaricati illegalmente sul loro territorio.

Da anni, infatti, tonnellate e tonnellate di rifiuti tecnologici sono scaricati via nave in diversi paesi africani, per ragioni (ovviamente) economiche; infatti, costa molto meno smaltire questi materiali nei paesi meno sviluppati.
Il risultato è che al giorno d'oggi, in Africa, ci sono discariche grandi come intere città, che contengono i rifiuti di Europa e Nord America.
E non è finita.
Ciò che più mi ha indignato è sapere che questi oggetti arrivano molte volte nei porti del Kenya o della Nigeria come DONAZIONI dai paesi più sviluppati. Ovviamente, il materiale è inutilizzabile, e spesso nocivo per l'uomo.

Tutto questo è una delle conseguenze del consumismo; comprare e buttare, comprare e buttare....senza pensare a che fine fanno gli oggetti buttati.
Questo è un sistema assolutamente irresponsabile, che vive nel presente senza pensare al futuro. Le leggi dell'economia ci obbligano ad aumentare sempre i consumi per far crescere il PIL, ma per quanto le risorse della terra ci permetteranno di continuare con questo stile di vita di eterna crescita? Per quanto dovranno andare avanti questi inutili sprechi?
E mentre noi siamo qui ad interrogarci sul futuro dell'economia, le conseguenze dei nostri vizi smisurati le pagano i più poveri, che invece di essere aiutati dai più ricchi, portano sulle spalle le conseguenze del benessere altrui.

Dopo questo accordo, si sta avvicinando il momento in cui i paesi occidentali dovranno trovare altre soluzioni. Sperando che non scarichino nuovamente il loro impatto ambientale su altri paesi. E sperando che finalmente si trovi una soluzione nel rispetto della natura.

Se ti è piaciuto, leggi anche Etiopia, un esempio per molti

lunedì 2 settembre 2013

Diario di viaggio # 5

Salve a tutti, cari followers!
Oggi condivido con voi delle foto scattate qualche settimana fa in provincia di Lecco, più precisamente ad Abbadia Lariana.

Appena arrivati, sebbene fosse già sera, ci siamo tuffati subito nel lago!
Vi mostro il panorama di quei luoghi, a mio giudizio davvero incantevole!



Dopo un po' è arrivata vicino alla riva una femmina di germano reale, assieme a 2 pulcini!



Non curanti della nostra presenza, si sono avvicinati e hanno mangiato davanti a noi, sotto l'occhio vigile di mamma papera!







Se ti è piaciuto, vedi anche Diario di viaggio # 4