mercoledì 17 settembre 2014

Letture verdi # 15 - Il mondo senza di noi - Alan Weisman

Trama:

Guardatevi intorno, nel mondo d'oggi. La vostra casa, la vostra città. Il terreno circostante, con il manto stradale, e il suolo nascosto al di sotto. Lasciate tutto com'è, ma togliete gli esseri umani.
Cancellateci, e osservate ciò che rimane. Come reagirebbe il resto della natura se all'improvviso si trovasse sollevata dall'incessante pressione che esercitiamo su di essa e sugli altri organismi? Quanto ci metterebbe la natura a recuperare il tempo perduto? A disfare le nostre monumentali città, i composti plastici, i rifiuti tossici? Riuscirebbe a cancellare le nostre tracce? E noi, con la nostra arte e le nostre creazioni, lasceremmo una traccia di qualche tipo, nel mondo senza di noi?


Recensione:

Devo ammettere che, quando mi sono avvicinato per la prima volta a questo libro, senza conoscere l'autore e i suoi testi, ero convinto che non si trattasse di qualcosa di molto attendibile sotto il punto di vista scientifico. Forse perché sono stati scritti molti libri su come sarebbe la terra senza l'uomo, sui misteri legati alla nostra presenza su di essa, ecc...
Mai impressione fu più errata di questa.

Il testo è un saggio su come sarebbe la terra se, di colpo, sparisse ogni essere umano presente su di essa, e su come il pianeta reagirebbe ad una nostra improvvisa dipartita.
Alan Weisman, insegnante di giornalismo alla University of Arizona, dimostra di conoscere perfettamente ciò di cui parla; analizza sempre e con molta cura ogni nostra possibile eredità nei confronti di ciò che sarà dopo di noi, considerando le possibili conseguenze.
Qualcuno di voi spero che lo stia già prendendo in considerazione, per questi motivi, come libro interessante.
Ma a mio giudizio questo testo è interessante ed importante soprattutto per ciò che ci dice riguardo al PRESENTE dell'umanità e del pianeta. Poiché, per comprendere il futuro, è indispensabile conoscere al meglio la situazione attuale.

In una ventina di capitoli l'autore esamina infatti tutto ciò che resterà di noi; dai grandi grattacieli (non proprio incorruttibili) agli enormi siti di scorie nucleari, passando per le immense "discariche" di plastica negli oceani e dei materiali spediti nel resto del sistema solare.
Si occupa inoltre (punto che ho trovato particolarmente interessante) delle specie che per causa nostra si sono estinte; anche quello, in fondo, sarà un segno del nostro passaggio.

Al di la di quello che sarà effettivamente la terra dopo una nostra definitiva estinzione, ciò che reputo davvero fondamentale di questo testo è che l'uomo, se vuole ritardare il più possibile la sua sparizione, deve incominciare da subito ad invertire la tendenza, ovvero a gestire le risorse che ha a sua disposizione con un'intelligenza che, fino ad oggi, non ha dimostrato di avere.

giovedì 11 settembre 2014

Sapiens un tubo.

L'orsa Daniza, "latitante" da circa un mese, è stata catturata e uccisa, per causa di un'iniezione narcotica troppo forte, che l'animale non ha retto.
La notizia l'avrete letta tutti, e non voglio certo soffermarmi sui dettagli di questa vicenda.
Ciò che voglio sottolineare invece è che per l'ennesima volta abbiamo dimostrato la nostra stupidità, la nostra inettitudine e la nostra totale incapacità di condividere il pianeta con altri esseri viventi.
E' normale che un'orsa attacchi un uomo, se quest'ultimo si avvicina troppo ai suoi piccoli. E' per difenderli, lo fa per amore nei confronti dei cuccioli e per istinto di conservazione della specie.
Non possiamo pretendere che non lo faccia, è naturale. Così come non possiamo pretendere di essere l'unica specie ad aver diritto di popolare questo pianeta (cosa che, tra l'altro, ci porterebbe dritti alla nostra stessa estinzione).

E' in particolare per i cuccioli che l'orsa non andava toccata. I piccoli di orso, infatti, restano con la madre dai due ai quattro anni, e per loro la sua presenza è indispensabile. E' da lei infatti che imparano tutto; a nutrirsi, a nascondersi, a scappare a eventuali pericoli, ecc...
L'orsa Daniza coi cuccioli.
Fonte: Il Messaggero
E' stata uccisa quindi per la nostra sicurezza o per il nostro desiderio di sentirci sicuri da ciò che ci fa paura?
La risposta mi sembra piuttosto semplice...

Difficilmente certi animali smetteranno di "danneggiare" l'uomo. Alcuni, per necessità, si difendono. Ed è giusto così. Se aspettiamo che nasca un orso che non dia fastidio, stiamo freschi.

Non mi metterò ad accusare questa o quell'altra autorità per ciò che è successo. Sarebbe troppo facile. Accuso invece il nostro stupido modo di pensare, il nostro antropocentrismo e la nostra totale incapacità di rapportarci con le altre creature di questo pianeta. Se non riusciamo a condividere il pianeta con le altre creature, come facciamo a sostenere di essere la specie più intelligente, i "sapiens sapiens"?

Sapiens un tubo.