venerdì 30 novembre 2012

Nuova vittoria di Greenpeace!

Poco tempo fa Greenpeace si era impegnata con una raccolta firme per convincere Zara a smettere di utilizzare sostanze tossiche per i suoi prodotti. Ricordate? Avevo scritto un post a riguardo (per chi non l'avesse letto, ecco il link Ma...come ci vestiamo?).
Bene, a soli 9 giorni dall'inizio di questa mozione, l'azienda ha ceduto.

Attivisti di Greenpeace in azione a Ginevra in una filiale di Zara
Questa è l'ennesima prova che tra venditore e cliente esiste un doppio legame, che li sottomette uno all'altro.
Mi spiego; se è vero che nella nostra società spesso il consumatore è stordito dalla pubblicità e compra per induzione, quasi da vittima di lavaggio del cervello, è anche vero che, se esso prende coscienza della propria importanza nel mercato, può invertire i ruoli, e mettere alle corde perfino i grandi nomi della moda
E' così che è successo con Zara. Gli acquirenti hanno preso coscienza delle ingiustizie operate dall'importante marchio e hanno deciso di ribellarsi, firmando la petizione, e quindi mettendo Zara in una situazione difficile; cambiare metodo di produzione oppure perdere moltissimi clienti.
Date le circostanze, l'azienda è stata costretta a mandar giù l'amara medicina e accettare le condizioni poste da Greenpeace.
Ma non finisce qui; presto Greenpeace continuerà la propria azione contro altri grandi marchi della moda...e sulla pagina internet inglese già ci si domanda chi sarà la prossima...

lunedì 26 novembre 2012

Una testimonianza per le nuove generazioni

Qualche tempo fa un'amica mi ha proposto di fare un salto nella sua classe di catechismo di Bordighera, per far giocare i bambini e per spiegare loro qualcosina sulla Natura e sulla triste situazione del nostro pianeta.
Naturalmente non ho perso quest'opportunità per comunicare i valori in cui credo anche ai più piccoli.
Così, sabato sono andato a trovarli...

Ho iniziato questo incontro con un breve gioco all'aperto, intitolato"lo sparviero".
Quello è stato il punto di partenza per il discorso che è seguito; ho spiegato loro il ciclo della vita, ossia la perfezione della Natura. In essa, tutto è perfetto; l'antilope mangia l'erba, il leone che mangia l'antilope, i resti dell'antilope che diventano nutrimento per iene e avvoltoi, gli scarti dei predatori che tornano al terreno, fecondandolo, e facendo crescere nuovamente l'erba. Un moto circolare di assoluta perfezione.
Ogni vita nella Natura ha il suo ruolo ed è fondamentale che essa ci sia.
Persino le mosche, che sono comunemente considerati degli insetti rompiscatole, sono importantissime; senza esse, non potrebbero vivere i ragni e le lucertole, poichè non avrebbero di che nutrirsi. E senza essi, altri animali non esisterebbero, e così via...
Partendo da li gli ho spiegato come i comportamenti dell'uomo stiano distruggendo questo equilibrio perfetto.
Ho spiegato in cosa consiste l'inquinamento, e perchè esso è sbagliato; l'uomo rilascia nell'ambiente oggetti e sostanze che non riescono a essere riassorbite in quel ciclo di perfezione, ed esse lo sgretolano poco a poco, annientando le vite che ne fanno parte. Per esempio, anche un semplice sacchetto di plastica, se buttato in mare, può causare la morte di tartarughe o delfini.
In conclusione ho spiegato loro l'importanza di ognuno di noi, che è chiamato a fare la propria parte in difesa della Natura; anche piccoli nostri gesti possono fare la differenza. In questa situazione, ognuno è chiamato a contribuire nel suo piccolo alla salvezza del pianeta, diventando esempio per tanti altri.
Distruggendo l'ecosistema danneggiamo solo noi stessi, compromettendo seriamente il nostro futuro. Senz'acqua potabile, senza aria respirabile, senza zone fertili, neppure il nostro progresso potrà aiutarci.

I bambini sono stati molto attenti, mi hanno posto diverse domande e sono intervenuti volentieri: sono veramente soddisfatto, poichè ho capito (e le catechiste me lo hanno confermato) che il messaggio è arrivato loro, è stato recepito positivamenete. E' solo una goccia nell'oceano, ma l'oceano è fatto di gocce...

Ritengo importantissimo rendere consapevoli anche i bambini della situazione del pianeta; loro sono i futuri cittadini di esso. Saranno loro al nostro posto, avranno tra le mani il destino del mondo. Riceveranno da noi una pesante eredità, quella di un mondo violentato dall'uomo. Trovo fondamentale che essi conoscano la situazione, che ciò li colpisca fin da giovani, poichè a tempo debito sappiano comportarsi meglio di come hanno fatto i loro padri.

venerdì 23 novembre 2012

Scusi, quanti pianeti desidera?

Buongiorno a tutti = )
Nella nostra società esistono degli stati simbolo, che dettano legge sui comportamenti, che si reputano esempio di civiltà e di idee.
Ma se tutti nel mondo vivessimo come questi paesi ci vorrebbero imporre, dove finiremmo?
Osservate un po' questa foto...



Se tutti nel mondo nel corso di un anno vivessimo allo stesso tenore di vita degli USA (sogno ben diffuso), in un anno avremmo bisogno di più di 4 pianeti come il nostro affinchè la Natura possa reggere i nostri consumi.
Il loro stile di vita folle, se non si cambierà, porterà senz'altro alla distruzione dell'ecosistema, e quindi al termine della vita nel mondo.
Gli Stati Uniti d'America, si sa, mirano sempre a primeggiare in ogni cosa: e, possiamo dirlo, come impatto ambientale non li batte nessuno.
In questa triste classifica, segue la Russia,che è seconda solo agli USA appunto, anche se ha un numero di abitanti nettamente superiore.
Scendendo, segue il Brasile (quasi 2 pianeti), la Cina (meno di un pianeta e mezzo) e l'India, che si accontenterebbe di "solo" mezzo mondo.

Al giorno d'oggi, nel corso di un anno avremmo bisogno di un pianeta e mezzo per far fronte al nostro inquinamento...Naturalmente, non abbiamo questa fortuna, quindi il nostro comportamento sta causando danni irreparabili alla Natura, e di conseguenza, anche a noi stessi. Ma forse per noi è ancora troppo presto; fino al giorno in cui non avremo conseguenze devastanti su noi stessi, non abbasseremo mai i consumi, il nostro tenore di vita, ubriacati da un sistema e da una politica che impongono il costante aumento della produzione e degli acquisti, e mai un eventuale diminuzione.


Se ti è piaciuto, leggi anche Dove andremo di questo passo? oppure Overshoot day oppure Salviamo l'Artico!

martedì 20 novembre 2012

Ma...come ci vestiamo?

Nella società moderna, che ha tra i valori principali l'apparenza, il "come vestirsi?" è una domanda che ci poniamo spessissimo, se non quotidianamente.
Ogni volta che compriamo un capo d'abbigliamento, scegliamo rigorosamente in base al marchio; la comodità, la qualità, il tessuto, l'utilità di un vestito oramai non importa quasi più a nessuno.
Ma quanto questi abiti sono consoni al nostro corpo e alla vita sul nostro pianeta? In realtà, ben poco...

Lo dimostra l'ultima denuncia che arriva da Greenpeace; non è la prima volta che la notissima organizzazione ambientalista accusa le grandi firme del mondo della moda o le grandi catene di abbigliamento per i loro comportamenti non proprio corretti...
Si è infatti dimostrato come molti vestiti definiti "in" dall'opinione pubblica siano in realtà nocivi, sia per le persone che per l'ambiente.
Infatti alcuni di essi contengono sostanze chimiche che possono alterare o danneggiare il sistema ormonale, mentre altri possono rilasciare nell'ambiente componenti cancerogeni.
A tutto questo, che già di per se può essere sconvolgente, si aggiunge il modo di produzione, che inquina gravemente diversi corsi d'acqua, e provocando di conseguenza morte e malattie a molte specie viventi. Gli stessi danni possono essere arrecati durante il lavaggio domestico di tali indumenti.
Lo studio di Greenpeace è stato effettuato su circa 140 capi di abbigliamento delle 20 marche più importanti in Europa, e si è dimostrato che 2/3 dei vestiti in questione contenevano sostanze pericolose.
Tra le marche incriminate ci sono Zara, Diesel, Armani, H&M, Armani, Levi e Calvin Klein...tutti nomi prestigiosi, firme importanti e di consumo.

Penso che almeno in teoria un marchio, tanto più uno rinomato, debba non solo produrre con modalità rispettose della Natura, ma debba anche assicurare una certa qualità nei prodotti destinati alla vendita.
In questi casi tutto ciò è mancato, e lo ritengo vergognoso. Alcune marche hanno già accettato le condizioni di Greenpeace di mettersi in regola e rispettare l'ambiente e i consumatori.
Ciò è avvenuto grazie al grandissimo seguito che può vantare Greenpeace; in altre parole, sono stati i clienti stessi delle ditte a cambiarne il modo di produzione.
Ora Greenpeace ha indetto una raccolta firme per portare a questa decisione anche Zara.
Io ho già firmato, e tu da che parte stai?

Se ti è piaciuto, leggi anche Mare nero oppure Decrescita, stop al consumismo.


lunedì 19 novembre 2012

L'autunno in suoni, parole e immagini!

Oggi a scuola, durante l'ora di francese, abbiamo trattato un poeta romantico francese, Alphonse de Lamartine, e abbiamo letto la sua poesia "L'automne", l'autunno appunto.
Oltre ad aver parlato dell'autore, abbiamo visto un video che ho deciso di proporre sul mio blog.
Esso mostro in 3 interpretazioni differenti della medesima stagione in secoli differenti; c'è la musica di Vivaldi (composta nella prima metà del 1700), celeberrima, vivace e estrosa; c'è la poesia di Lamartine, composta un secolo dopo, con la sua tristezza può essere quasi in contrasto con la melodia. E infine, le foto, testimonianza dei giorni nostri; non so chi sia l'autore, ma mostrano benissimo l'esplosione dei colori con cui questa stagione riesce sempre a sorprenderci.


Queste tre forme di espressione, possono piacere o meno, ma mostrano inequivocabilmente la forte suggestione che questa stagione esercita sull'uomo, offrendo spunti e sentimenti molto differenti. Ognuno di noi, nel suo piccolo, vive questa stagione, la interpreta, ne viene affascinato. Geni come Vivaldi sono riusciti a eternare le loro sensazioni, tramite differenti forme d'arte, e possono servire come ispirazione di pensieri e emozioni per ognuno, contribuendo all'immenso patrimonio culturale dell'uomo.

Se ti è piaciuto vedi anche I colori dell'autunno # 2 oppure I colori dell'autunno # 1

Nel video la poesia è scritta solo in lingua madre, riporto in seguito la traduzione;


Ciao, boschi coronati d'un avanzo di verde,
Fogliame che sull'erba sparsa ingiallisce!
Ciao, ultimi bei giorni ! Il lutto della natura
Conviene al dolore e piace ai miei sguardi.

Seguo d'un passo sognante il sentiero solitario;
Amo rivedere ancora, per l'ultima volta,
Questo sole in via di pallore, la cui flebile luce
Fora appena ai miei piedi l'oscurità dei boschi,

Sì, in questi giorni d'autunno in cui la natura spira,
Nei suoi sguardi velati mi sento più attratto;
É l'addio di un amico, è l'ultimo sorriso
Dalle labbra che la morte chiuderà per sempre.

Così, pronto a lasciare l'orizzonte di vita
Piangendo la speranza dei miei lunghi giorni svanita
Mi volto ancora, e con sguardo voglioso
Contemplo i suoi beni che io non gustai.

Terra, sole, vallate, bella e dolce natura,
Le devo una lacrima ai bordi della mia bara ;
L'aria è così profumata ! La luce è così pura !
Per un morto che guarda, il sole è così bello !

Vorrei adesso vuotare fino all'ultimo
Questo calice mescolato di nettare e di fiele :
Sul fondo di questa coppa da dove bevevo la vita
Che resti una goccia di miele ?

Che un ritorno di felicità, la cui speranza è perduta,
Il futuro me lo conservi ancora ?
Che nella folla un'anima che ignoro
Avesse compreso la mia anima, e mi avesse risposto ?....

Il fiore cade sprigionando allo zefiro i suoi profumi;
Alla vita, al sole, sono questi i suoi addii;
Quanto a me, io muoio; e la mia anima, nel momento di spirare
Si esala come un suono triste e melodioso.





venerdì 16 novembre 2012

Mare nero

Buongiorno a tutti, cari lettori!
Oggi volevo proporvi una riflessione su una notizia fresca fresca; probabilmente avrete tutti saputo della colossale multa inflitta alla società petrolifera British Petroleum, superiore a 4,5 miliardi di dollari.
Per chi non lo sapesse, la BP è stata colpevole del disastro ecologico del Golfo del Messico, quando nel 2010 si persero in mare milioni barili di petrolio in seguito all'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon.
A onor del vero, c'è da dire che la BP ha provato in molti modi e con le più moderne tecnologie a purificare le acque inquinate, ma purtroppo il peggio era già avvenuto...Un intero ecosistema fu distrutto da quell'onda nera; ciò significò la morte per ogni essere vivente che abitava quel mare, e portò la fame a tutte le persone la cui attività dipendeva da esso, come ad esempio i pescatori.


Multa salatissima, la più alta nella storia degli USA, ecc...ok, va benissimo. 
Ma vien da chiedersi che cosa si stia facendo per invertire la tendenza. 
Per ora si sta solo cercando di alleviare i danni di quel disastro ecologico; ma quando cambieranno davvero le cose? Finchè il petrolio sarà considerato l'oro nero della nostra civiltà, probabilmente questi incidenti non smetteranno mai di ripetersi. Certamente sono errori, disgrazie, nessuno vuole che essi accadano; pesano sull'ambiente ma anche sull'economia, nessuno ne avrebbe interesse. Sono incidenti accidentali, ma con conseguenze devastanti. 
Purtroppo, oggigiorno il pianeta è dipendente dall'utilizzo del petrolio, e questa è solo una delle conseguenze di questo comportamento; le multe servono poco se ad esse non corrisponde un cambio di mentalità, una maggiore sicurezza, lo sviluppo di un modello di società sempre meno dipendente da questa risorsa così rara e così pericolosa.


Se ti è piaciuto, leggi anche Un albero, un ecosistema oppure Si agli orsi polari, No al petrolio

mercoledì 14 novembre 2012

Letture verdi (7)

Plutarco - L'intelligenza degli animali

Probabilmente alcuni di voi leggendo questo post si chiederanno "cosa c'entra uno scrittore greco del primo secolo d.C. con una pagina online che si occupa delle malattie del nostro povero pianeta?!?!"
Apparentemente, ben poco, lo ammetto...Ma in realtà egli fu uno tra i primi animalisti (passatemi il termine, forse un po' anacronistico) della storia; infatti, era vegetariano e affermava con veemenza i diritti degli animali, che, come denuncia lo stesso autore, già a quel tempo erano barbaramente uccisi dagli uomini.

In questo scritto Plutarco propone un tema non semplice, quello del rapporto tra uomini e animali, esponendo come i secondi siano in realtà migliori dei primi.
Il tutto si svolge in un contesto fuori dal comune; Ulisse sta chiedendo alla maga Circe di restituire ai suoi uomini, trasformati in maiali, la forma originaria. Lei risponde che essi in realtà stanno meglio ora, invitando l'eroe incredulo ad interrogare uno di essi in prima persona.
Si apre così un dialogo tra Ulisse e uno dei suoi uomini trasformato in maiale, il quale conferma che nella sua attuale condizione di animale si trova decisamente meglio rispetto alla precedente, illustrandone le varie motivazioni e smontando una dopo l'altra le varie risposte di Odisseo.

Detto questo, non vi svelo ulteriormente il contenuto del dialogo, già molto breve e scorrevole di suo.
Vorrei però sottolineare come la modernità del dialogo sia a dir poco sbalorditiva, anticipando già ai suoi tempi tematiche animaliste.
Plutarco esalta le loro qualità e la loro intelligenza, ponendole al di sopra di quelle umane, motivando le sue idee con vari esempi.
Trovo che sia una breve lettura che può rivelarsi sorprendente, e che anche al giorno d'oggi può offrire vari spunti di riflessione; può ad esempio farci notare come la specie umana abbia moltissimo da imparare dagli animali, mettendo sotto accusa la nostra ingordigia e il nostro modo sconsiderato di vivere, facendoci ragionare su come ogni creatura abbia la propria dignità e la propria intelligenza, e come sia presuntuoso l'uomo nel considerarsi superiore.
Credo che sia una particolarità dell'uomo quella di considerarsi migliore di tutto ciò che da esso viene giudicato diverso, compresi altri uomini.
Al di la della lettura in se, è un argomento che non può lasciare indifferenti. Credo che le mie idee siano emerse...e voi cosa ne pensate?

Se ti è piaciuto, leggi anche Delfini, bestie da macello? oppure Letture verdi (4)

lunedì 12 novembre 2012

Dove andremo di questo passo?

Le malattie del pianeta, bene o male, si conoscono; effetto serra, riscaldamento globale, buco dell'ozono, deforestazione...Sono tutti nomi che si sentono spesso. Ma quanto si fa effettivamente per debellarli?

Esistono diversi studi che illustrano come saremo di questo passo tra qualche anno; come conseguenza del riscaldamento globale, si scioglieranno ulteriormente i ghiacci artici e provocheranno un nuovo innalzamento del livello del mare. Fino a qui, nulla di nuovo: ma che significa?
Vuol dire che in qualche anno città come Venezia, New York e Amsterdam sarebbero totalmente sott'acqua. In pochi anni, sarebbe annullata la vita in moltissime città vicine alla costa. Saremo sempre di più, in sempre meno spazio.
Inoltre aumenterebbe la desertificazione in diverse aree del pianeta, perderemo molte specie animali e vegetali, ci sarebbero sempre meno zone verdi e sempre più cemento. L'aria sarebbe irrespirabile, poichè mancherebbero le piante a sufficienza per purificarla. L'acqua potabile diventerebbe sempre di più un bene per pochi ricchi (anche se a ben vedere, già oggi è così). E, per finire col botto, la crisi del petrolio, che come sappiamo, è destinato a finire...anzi, secondo alcune fonti, sta già finendo adesso.

Come evitare tutto questo?
La soluzione più immediata sarebbe molto semplice; diminuire drasticamente i nostri consumi.
E si tratta di una ricetta molto scomoda in una civiltà che si basa sull'incremento "infinito" di questi ultimi.
Inseguire quest'utopia è esattamente l'opposto di ciò che serve in questo momento al pianeta.
Si dovrebbe ritornare ad uno stile di vita più sobrio, si dovrebbe tagliare il superfluo, dovremmo attuare una sorta di moderno "rasoio di Okham" nel nostro stile di vita.
La realtà però è che le politiche degli ultimi anni sono state indirizzate, a senso unico, nella direzione opposta.
Il cambiamento dovrà avvenire prima in noi stessi, con tante piccole accuratezze; scegliere la bici o o mezzi pubblici invece dell'auto, contenere il nostro consumo di acqua e di corrente, spegnere radio, tv e computer piuttosto che tenerli in stand-by, scegliere prodotti a kilometro zero, differenziare i nostri rifiuti...insomma, semplicemente con un semplice occhio di riguardo per come viviamo si possono migliorare molti aspetti della nostra vita!

Se non impareremo a contenere la nostra impronta ecologica, il nostro futuro sarà quello che ho descritto in alto...è davvero questo che vogliamo? La nostra negligenza e i nostri sprechi condurranno solo alla distruzione.

Se ti è piaciuto, vedi anche C'era una volta la foresta oppure Decrescita, stop al consumismo oppure Overshoot day

venerdì 9 novembre 2012

I colori dell'autunno # 2

Buongiorno a tutti!
Anche oggi ho deciso di mostrarvi delle foto: mi rendo conto che alla lunga possa diventare banale, ma ne ho fatte davvero tantissime, e corrispondono ad altrettante esperienze e testimonianze nella Natura, e quindi ho deciso di mostrarle affinchè possano far riflettere sui problemi del nostro pianeta.

Le foto che vi farò vedere oggi sono ancora una volta dei ricordi del mio viaggio in Germania, e riguardano il parco principale della città di Berlino, il Tiergarten.
Innanzitutto, occorre spiegare il significato del nome, che letteralmente significa "giardino degli animali"; deve il suo nome all'incredibile fauna che lo popola; più di una persona mi ha testimoniato che la sera, specialmente d'estate, è molto facile incontrare scoiattoli, conigli selvatici, e persino delle volpi!
Naturalmente, non ho perso l'occasione di visitare questo parco, che si annunciava stupendo; ed effettivamente, si è rivelato degno della sua fama.
Vi mostro in seguito delle foto, continuando con la narrazione tra una foto e l'altra.





Purtroppo l'unica occasione che ho avuto di andarci è stata intorno alle 9 del mattino, il che è significato nessuna speranza di vedere scoiattoli o volpi, ma in ogni caso ho avuto modo di visitare un parco stupendo, con alberi nel pieno della loro vivacità di colori autunnali!






...è davvero sorprendente che un parco così grande e così bello sia vicinissimo al centro della città; è proprio tutto un altro modo di vivere; sono riusciti a integrare il volto di una città dai grandissimi consumi con l'amore per la Natura...due cose agli antipodi!
Molte delle nostre città sono solo continue colate di cemento, eppure non sarebbe difficile lasciare un'area verde diversa dalla solita aiola di 2 metri quadrati! Anche dove vivo io, mi accorgo che molte volte le zone verdi, che già sono pochissime, sono spesso ridotte per costruire supermercati o parcheggi, e i pochi parchi di un certo interesse sono trascurati e inquinati!
L'esempio che offrono queste foto è un modello alternativo; insomma, più alberi e meno cemento!


...sarà difficile dimenticare le stupende tonalità degli alberi berlinesi in ottobre!







Se ti è piaciuto, vedi anche I colori dell'autunno # 1 oppure Una giornata diversa! oppure Assaggi d'inverno anticipato

mercoledì 7 novembre 2012

Una fattoria per il futuro (6)

"La biodiversità è ciò che ci sostiene, ci nutre e ci protegge, mantenerla è essenziale."

Buongiorno a tutti!
Oggi vi offro la sesta ed ultima parte del documentario della BBC "Una fattoria per il futuro". Quest'ultima parte riepiloga in un certo senso le idee fondamentali espresse in tutto il video, in particolare rimprovera la dipendenza della civiltà moderna dai combustibili fossili, con tutte le gravi cause che ne conseguono, rimarcando che presto essi finiranno, ed essendo fonti non rinnovabili, dovremo cercare un nuovo modo di vivere. Allo stesso tempo il documentario esalta il valore della biodiversità, associato ad un nuovo prototipo di sistema agricolo, che non si basa sullo sfruttamento intensivo di terra e risorse, ma sulla spontaneità, e che sarebbe in grado di ottenere risultati migliori, con una qualità maggiore, senza l'utilizzo di fertilizzanti e di prodotti provenienti dal petrolio!
Sembra impossibile, ma fattorie di questo genere esistono già, e i risultati sono notevoli, e ci dimostrano che un'agricoltura a impatto 0 e nel pieno rispetto della biodiversità esiste, ed è la soluzione migliore!


Come i precedenti episodi, anche questo contiene immagini stupende, che consiglio di cuore a ognuno.

Se ti è interessato ma non hai visto le puntate precedenti, clicca su Una fattoria per il futuro (5)Una fattoria per il futuro (4)Una fattoria per il futuro (3)Una fattoria per il futuro (2)Una fattoria per il futuro (1)

domenica 4 novembre 2012

Una giornata diversa!

Ieri è stata una giornata particolare, e vorrei condividerla, per quanto possibile, con voi.
Con l'oratorio della mia zona era stata organizzata una giornata in montagna, nell'entroterra dell'estremo ponente ligure, più precisamente dalle parti di Gouta, per chi conosce la zona.
Al momento della partenza, anche a causa del cielo incerto, eravamo proprio pochi: nonostante tutto, siamo partiti, allegri come sempre.
Arriviamo in località Margheria dei prati, poco distante da Gouta.
Lì abbiamo fatto qualche passeggiata, ci siamo distratti dallo smog e dal cemento della città, persi nella bellezza di Madre Natura.
Vi mostro le foto, come al solito, meravigliandomi ancora per come ci sia modo di essere felici per una giornata diversa, una giornata migliore delle altre, dove ogni la vista di ogni albero, di ogni fungo, di ogni essere vivente ti desta stupore, come quando da bambini vediamo per la prima volta qualcosa di nuovo.





Posti simili ci ricordano che oltre il cemento della città esistono luoghi stupendi, distanti dalla civiltà e unici proprio per questo; luoghi che ancora l'uomo non è riuscito a distruggere, e che vanno protetti affinchè ciò non avvenga.
Ragionando a riguardo, mi torna alla mente una piccola storia che la mia amica Dafne del blog Senza nome e senza titolo mi ha fatto leggere ieri, alla partenza: è una breve storiella di Mauro Corona, che già avevo letto ma che li per li non ricordavo. Essa ci racconta della creazione del mondo per mano del Signore. Egli creò ogni essere vivente, e tutto era perfetto in origine. Talmente perfetto, che non accadeva nulla di nuovo, di incredibile nel nostro pianeta. Così il Signore decise di creare l'uomo...e per vedere la conclusione della storia, basta guardarci intorno!

















Un ringraziamento a tutti gli amici che han condiviso con me quest'esperienza.

Se ti è piaciuto, leggi anche Piccole sorprese della Natura oppure Un simpatico incontro pomeridiano oppure In Azione!

venerdì 2 novembre 2012

I colori dell'autunno # 1

Come vi ho raccontato in un post precedente poco tempo fa sono andato con la scuola a Berlino.
Era circa metà ottobre, e dovevate vedere che colori avevano gli alberi!
Le foto che vi mostrerò illustrano proprio questo; le incredibili tonalità che si offrivano ai nostri occhi, frutto di una stagione magica, che si ripete ogni anno, ma non stanca mai!
Era affascinante osservare come l'autunno riuscisse a manifestarsi con così tanta grandezza nel pieno centro di una città immensa come Berlino.
La Germania, bisogna ammetterlo, ha una marcia in più anche sul profilo ambientale; praticamente in ogni zona della città ci sono corsi alberati, viali con tigli, e anche parchi, alcune volte immensi (in uno dei prossimi post vi mostrerò il Tiergarten, il parco più grande della città, che si trova vicinissimo alla porta di Brandeburgo).
Davanti a queste foto, alla lunga le parole diventano superflue...vado, e vi lascio osservare questi bellissimi alberi = )











Se ti è piaciuto, di può interessare anche Un albero, un ecosistema oppure Assaggi d'inverno anticipato oppure Doni di stagione

giovedì 1 novembre 2012

Più Protestaverde di così!

Una frase emblematica che ho trovato scritta sul muro di Berlino!


Più Protestaverde di così!