lunedì 29 aprile 2013

Green Music # 2


 

Salve a tutti, cari followers :)
Oggi torna la rubrica Green Music, che gestisco in collaborazione con la mia amica Mirial, del blog Sogni di una notte di Luna piena.
Abbiamo deciso di creare quest'appuntamento, che viene pubblicato senza cadenza fissa, unendo due nostre passioni comuni; la musica e la natura. Siamo infatti convinti che la musica abbia un grande potere comunicativo, e che, oltre a trasmettere emozioni, possa anche diffondere messaggi importanti.

Quest'oggi volevamo parlarvi di un gruppo emergente che a nostro giudizio si è distinto per il proprio attivismo: loro sono The Playmore, una band di Napoli indipendente ed autoprodotta, che scrive musica per passione e con l'intento di trasmettere all'ascoltatore dei qualcosa di importante, cercando di evitare le banalità.
Ma perchè parlo proprio di loro quest'oggi?
Vi mostro il loro video, e dopo ne discutiamo insieme.


Pensiero di Enrico:

Il video che avete visto, in un primo momento può destare ilarità, e non è immediato il messaggio che vogliono trasmettere i ragazzi del gruppo. Il protagonista del video è una scimmia, una scimmia molto particolare; possiede valanghe di soldi, guardie del corpo, staff di parrucchieri e belle donne, e banane a gogo. Sinceramente, non ho mai visto una scimmia così. E' molto umanizzata. E proprio questo è il punto.
La canzone, come potrete vedere più tardi dal testo, è una critica, sebbene ironica, alla moderna società dei consumi.
L'invito di questo brano è quello di riflettere sull'importanza delle cose che ci circondano, di capire se sono davvero essenziali come noi le reputiamo, e fino a che punto influiscono sulle nostre scelte.
Quante volte infatti siamo alla continua ricerca di cose per definirci, e invece di essere noi stessi ci assoggettiamo a un prodotto, alienando noi stessi? Quante volte, invece di coltivare rapporti sinceri con le persone, ci fermiamo all'apparenza, giudicandole o escludendole?
Perchè nel mondo occidentale il mito, il vincente, è l'uomo che ha tanti soldi, una bella macchina e tante donne e non un padre di famiglia, con un lavoro onesto, che fatica ad arrivare a fine mese?

Per farvi capire meglio ciò che intendo, vi cito alcune parole di un membro del gruppo, con cui ho avuto occasione di parlare: "I beni di lusso sono davvero tali? E cosa li rende tali? A volte basta un nome o un simbolo per dare un valore enorme a qualcosa che decisamente non ne ha: una banana, per assurdo, potrebbe valere milioni di dollari rimanendo comunque una semplicissima banana!
Quanto vale la maglia che hai addosso? E quanto è costato farla? E tu, in quanto essere umano, quanto vali, e in base a che cosa?"

Il messaggio di fondo di questo brano è che noi, in quanto persone, non siamo ciò che compriamo, consumiamo, indossiamo o buttiamo. Dovremmo riflettere più spesso su quanto la società moderna minimizza l'uomo, riducendolo a consumatore, e su come maltratta il pianeta, sfruttandolo e inquinandolo.

Pensiero di Mirial:

Devo fare i miei sinceri complimenti al gruppo per il messaggio che vogliono trasmettere con il testo della canzone e con il video. Un messaggio che, come ha sottolineato anche Enrico, è importante soprattutto ai giorni nostri, nell'epoca del consumismo sfrenato.

Voglio cominciare la mia riflessione partendo da una frase di Henry Thoreau, scrittore e filosofo dell'Ottocento che stimo tantissimo:

"L'uomo è tanto più ricco quanto meno costano i suoi piaceri."

La società moderna si rimpinza di oggetti, vestiti e beni del tutto inutili alla sopravvivenza dell'uomo. Non sappiamo più vivere con semplicità e il valore che diamo al denaro è divenuto troppo grande, spropositatamente esagerato! Ci circondiamo di cose futili, che non fanno che accrescere il nostro apparente benessere (badate, ho detto "apparente", perchè alcune cose non servono affatto per sentirsi meglio), ma che ci impoveriscono come persone e che spesso distruggono anche la terra su cui poggiamo i piedi. Il consumismo è il cancro del mondo di oggi: più siamo, più si consuma, più la Terra che ci ospita (ricordiamocelo sempre: noi non siamo padroni della terra che calpestiamo, semmai è tutto il contrario) si ammala.

Vi siete mai chiesti come mai quando comprate qualcosa che credete vi faccia stare bene, ma che non è strettamente necessaria (un vestito, un videogioco, un gioiello...) dopo poco tempo sentite il bisogno di comprare qualcos'altro di nuovo?

La verità è che non sappiamo più dare il valore alle giuste cose, che sono quelle più semplici, immediate e durature. Per essere felici non serve andare al centro commerciale a spendere i propri risparmi, la vera felicità va ricercata nella Natura, nei rapporti umani e nei bisogni elementari dell'uomo, non nelle futili banalità.

Volete un'esempio? Qualche anno fa io stessa andavo a fare shopping quando mi sentivo infelice e giù di tono, ma da un po' di tempo a questa parte ho capito che non era spendere i miei soldi a rendermi felice. Adesso quando sono giù di corda mi immergo nella natura, facendo una passeggiata in montagna, su un prato o in un parco, e vi assicuro che mi sento molto più appagata dopo!

Testo del brano Things:

The things i like are here
it ain't easy to get rid of'em
i'm clean and sober as a tramp, I guess
oh yes, there's nothing i respect
 It is a fact, I'll never put those things right

A simple role
consumption and pleasure
Our weight in gold despite the diamonds' glow

I bet, there's nothing i respect
Uh, i want this thing, i want that thing, i wanna have you on my
couch
It keeps me spin, it keeps me drill
You know i like, i like it and I fell like shit...

THE THINGS ARE MINE
I want it all, I want it all
I know that it's not fair, I don't care
I got got got till i drow down a pool full of clouds, just like big
bank account
Do you understand the things will fill your life?

I'm down, I'm high, I make you mine, I wash your mind until you're
right
believe, tv, you greed, showbiz
cause every time i blow i fell like dancing on a boogie woogie


Se ti è piaciuto, leggi anche Green Music # 1

giovedì 25 aprile 2013

Time to play Shogi~

Buongiorno a tutti dal vostro Kant~

Come sapete io amo riciclare cose impensabili come l'autoradio della scorsa volta
ma qua, invece di usare qualcosa di inusuale per fare qualcosa di usuale, ho deciso di fare il contrario: liberando la nostra cantina ci siamo imbattuti nelle sedie che avevamo prima in cucina e, dato che sarebbero finite nella stufa poichè rotte, ho pensato bene di tenerne qualche pezzo :)

Cosa che non sapete di me è la mia passione per il paese del sol levante, il Giappone, e tutte le sue tradizioni. Qualche mese fa, vagando per la rete, ho scoperto l'esistenza degli Shogi, i cugini giapponesi dei nostri scacchi. Shogi e Scacchi sono molto simili tra loro anche se le differenze non sono poche, a partire proprio dalla scacchiera. Oggi, vi parlerò di come ho costruito la Shogiban: la scacchiera giapponese.








Ho cominciato stampando un modello trovato in internet e riportando le misure della griglia sul legno. 








Ho dovuto ritagliare il legno seguendo il disegno perchè la tavola non era quadrata e questo mi ha dato non pochi problemi: ho perso ore a rifinire i bordi con la lima.




Poi è arrivato il momento di rendere permanente  la griglia con l'indelebile e di sistemare qualche dettaglio. 











Infine, dato che non disponevo delle pedine di legno, ho ritagliato quelle di carta che forniva il modello. Non so voi, ma a parer mio fanno un gradevole contrasto con il colore del legno.






Ed ecco a voi il risultato :)






Non posso che ringraziarvi di aver perso qualche minuto dietro al mio lavoro, se avete domande o suggerimenti non esitate a commentare!!!

L.M.Kant

lunedì 22 aprile 2013

Auguri Madre Terra!

Buongiorno a tutti, cari followers :)
Oggi è una giornata speciale, sapete? Infatti, è il 43esimo anniversario della Giornata mondiale della Terra. In tutto il mondo quest'oggi ci saranno eventi e attività legati al rispetto dell'ambiente e alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica.
In oltre 40 anni, senz'altro si conoscono meglio le cause e i pericoli del nostro stile di vita e sui nostri consumi sfrenati, ma si è fatto davvero poco, troppo poco, per invertire la tendenza e per ridurre i consumi.
Di questo passo, il nostro pianeta ha i giorni contati. E noi con esso.
Mi auguro davvero che eventi di questo tipo servino a contribuire alla formazione di una coscienza ecologica attiva e diffusa nella popolazione, e che non siano solo un gesto simbolico e nient'altro.
Detto questo, auguro a tutti una buona giornata, e soprattutto lo auguro a lei: auguri Madre Terra! :)

venerdì 19 aprile 2013

Amazzonia, terra eternamente torturata

Girando di qua e di la sui quotidiani online, ho trovato una notizia di qualche settimana fa che mi ha colpito molto, ma che, almeno qui in Italia, è passata praticamente inosservata (tanto per cambiare...).

Ecco che succede: in Ecuador il governo ha deciso di mettere all'asta 3 milioni di ettari di foresta amazzonica, e presto saranno divorati da nazioni estere in cerca di petrolio, legname e altre risorse.
Di conseguenza, ancora una volta si taglierà una bella fetta del polmone verde del nostro pianeta, e le tribù indigene che abitano queste foreste incontaminate dalla civiltà saranno obbligate a spostarsi per far posto al "progresso"!
Il capo del governo ecuadoreno ha già iniziato una sorta di "tournée" mondiale per discutere con capi di aziende per discutere l'affare; tra i possibili acquirenti, spiccano alcune industrie cinesi. Niente di nuovo sotto il sole; la Cina da anni sta copiando il modello imperialista dei paesi occidentali, comprando terreni in tutto il mondo per sfruttarne le materie prime e la manodopera a basso costo.


Per l'ennesima volta le popolazioni locali vedono i propri diritti violati, senza poter fare nulla. Da decine di anni capi di stato e aziende private stanno privando questi uomini del diritto alla vita, rubando la loro terra e cancellando la loro saggezza e le loro tradizioni.

Anche moltissimi animali saranno vittime innocenti del nostro egoismo

Stiamo distruggendo un'ecosistema unico e tra i più delicati al mondo ed una cultura poco conosciuta ma che molto avrebbe da insegnarci. E tutto questo per i soldi.

Sebbene la foresta vergine più grande del pianeta sia ormai ridotta a una piccola parte rispetto alla sua dimensione originaria, l'ottusità tipica dell'uomo di mercato continua a considerarla come una semplice fonte di profitto da sfruttare finchè ci sarà, una zona da "civilizzare" e da cui esportare materie prime.
La nostra stupida civiltà ha gli occhi offuscati dal denaro, e non riesce a capire l'importanza di questa foresta, già ampiamente mutilata dalla sete di ricchezza.
Inutile dire che gli alberi sono creature indispensabili per la vita sulla terra, in primo luogo per l'ossigeno. Basta soffermarci un attimo a pensare, e diventa evidente che senza di essi non ci saremmo neanche noi.
Ho l'impressione che comprenderemo la loro importanza solo quando essi non ci saranno più.

Se ti è piaciuto, dai un'occhiata anche a Letture verdi (6) - Amazzonia lotta per la vita - Sting & J.P. Duttileux oppure a Per salvare le foreste dell'Amazzonia; contribuisci anche tu nel tuo piccolo!

lunedì 15 aprile 2013

Grazie :)

Salve a tutti! Innanzitutto, oggi volevo ringraziare tutti voi, cari followers, per visitare il mio blog e per i tanti commenti che lasciate ogni volta; è davvero un piacere leggerli e rispondervi, e sono fiero di avere un pubblico attivo come voi!

Inoltre, oggi volevo comunicarvi che mi è arrivato un premio da dm del blog http://blogpercomunicare.blogspot.it/, che ringrazio di cuore per aver pensato di dedicarmelo :)

Per le regole del premio, devo rispondere alle seguenti domande, prima di fare passaparola e dedicarlo ad altri blog amici:

- Come ti chiami?
Il mio nome è Enrico, e ho 19 anni

- Che lavoro svolgi? Ti piace quello che fai?
Sono uno studente, sono in quinta liceo scientifico Esabac (ossia con in più francese).
Se mi piace studiare? In generale, mi interessano molto quasi tutte le materie comprese nel mio corso di studi, e ciò è un bell'incentivo per il mio impegno, e infatti i risultati si vedono. In ogni caso, a volte ci sono quei giorni in cui proprio vorrei fare qualunque cosa pur di non studiare, ma questo credo che capiti a tutti :P

- Hobby preferito?
Bella domanda, indubbiamente leggere (sono un divoratore insaziabile di libri) o viaggiare :D

- Perchè hai aperto un blog? Ti piace il mio? Consigli per migliorarlo?
Ho aperto un blog per trasmettere a molte altre persone la mia passione per la natura e comunicare loro l'importanza del rispetto dell'ambiente.
Mi piace molto il tuo blog e sono contento di seguirlo :) L'unico consiglio che ti darei sarebbe quello di rimuovere la domanda "sei un robot? immetti i caratteri" per commentare

- Apple o Samsung? 
Non seguo mode o marche, compro un prodotto se mi è utile e funziona bene ....siccome la mia stampante (ho appena controllato) è Samsung, tra le 2 scelgo la seconda :P

- Vacanza più bella fatta e perchè?
La vacanza più bella? Ottima domanda...probabilmente è stato una biciclettata di una settimana da Bolsena a Lanciano, passando per L'Aquila, Terni, e molte altre città del centro Italia. Esperienza unica, anche per uno che non va quasi mai in bici (e che quindi è arrivato alla fine che stava scoppiando)

- Single a vita o felicemente sposato?
Work in progress ;)

Per concludere, devo passare il premio a qualche altro blog :)
Scelgo di dedicarlo a:

Give me something to construct and... di Marì
http://lucamarchesi.blogspot.it/ di Luca
Ho fatto il composto! di Paola
Amici in allegria di Enrico Zio
Il raglio nel bagaglio di Paola 1961

Buona giornata a tutti :)

venerdì 12 aprile 2013

La primavera in città!

Finalmente, dopo praticamente un mese di pioggia e cielo scuro, sembra che la primavera si sia decisa a tornare dalle ferie: il clima si fa più caldo, e sbocciano i primi fiori sugli alberi. I fantastici colori dei nuovi germogli annunciano l'arrivo della bella stagione e ci riempiono di gioia con le loro sfumature e i loro profumi!




Oggi volevo semplicemente condividere con voi queste immagini, e augurarvi buona giornata :)

Se ti è piaciuto, leggi anche Un'abbondante nevicata oppure Vacanze nella natura! oppure I colori dell'autunno # 1




lunedì 8 aprile 2013

Un "ciclo"...verde!

Ciao a tutti! Scusate se mi permetto di scrivere nel blog di Enrico. Sono una sua amica, mi chiamo Noutzy e ho 17 anni. 
Volevo parlare alle ragazze o donne che lo seguono puntualmente. 
Infatti, le mestruazioni sono un problema esclusivamente femminile.
Probabilmente non avrete mai sentito parlare della coppetta mestruale. È un "assorbente" alternativo ai tamponi o ai comuni assorbenti. La cosa innovativa... la coppetta non assorbe, ma raccoglie! E per questo è riutilizzabile.
Secondo stime di alcuni studiosi, una donna nel corso della sua vita utilizza 12000 assorbenti. Ciascuno di questi assorbenti ha bisogno di circa 200 anni per decomporsi.
La coppetta, invece, se usata bene, può durare anche 10 anni senza mai essere cambiata (il prezzo della coppetta va dai 12€ in su, fatevi il calcolo di quanto spendete in assorbenti...).
Io l'ho provata perché ero curiosa, ma soprattutto per il punto di vista ambientale. Mi sono trovata bene, anche perché mi permette di fare qualsiasi movimento senza avere paura di "sporcarmi"; potrete fare qualsiasi sport, anche nuoto!
In Italia questo prodotto è poco, se non per niente, pubblicizzato (danneggerebbe le ditte di assorbenti) ma in altri Stati Europei è molto più diffuso.
In genere troviamo due modelli di coppette, una più piccola per le ragazze che non hanno raggiunto i 30 anni di età e una più grande per ragazze sopra i 30 o per chi ha già avuto figli. Entrambe sono in silicone e anallergiche (non sono note occorrenze da Sindrome da shock tossico) e, a seconda della ditta di produzione, si può anche scegliere il colore che piace di più e altre minime caratteristiche.
Per inserire la coppetta nella vagina bisogna però avere un buon rapporto con il proprio corpo, cosa che potrebbe essere più difficile per le "vergini", ma questo non impedisce che lo possano fare anche loro.
All'inizio magari la coppetta sembra un po' grande da infilare, ma ci sono diversi modi in cui  la si può piegare, rendendola anche molto sottile: bisogna solo trovare il modo più appropriato e che faccia per noi. Tra un'inserimento e l'altro la coppetta va lavata con acqua e, se si vuole, un detergente intimo inodore; mentre tra un ciclo e l'altro va sterilizzata per alcuni minuti in acqua bollente.
Inoltre, dato che il sangue non viene a contatto con l'ossigeno fino al momento dell'estrazione della coppetta, non sentirete quell'odore fastidioso che sentivate con l'assorbente esterno.

Per adesso vi lascio con queste informazioni, se volete sapere altro, chiedete pure! O se no andare a cercare nel web, ci sono tanti forum a riguardo.
Spero di avervi incuriosito a provarla.

Noutzy

giovedì 4 aprile 2013

Un'assurda logica di mercato

Salve a tutti!
Oggi vorrei cercare di esporvi qualcosa riguardo ad un'aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana, di cui si parla raramente: l'uso dei fertilizzanti chimici.

I fertilizzanti chimici sono sostanze che servono a mantenere fertile un terreno, ben oltre le sue capacità, in modo da poterlo sfruttare oltre misura e da ottenere molto più di quanto esso possa produrre naturalmente.
Essi sono combinazioni ottenute in laboratorio unendo solitamente elementi presenti in natura, come il Fosforo (simbolo chimico; P) e il Potassio (simbolo chimico; K).
Se è vero che la loro introduzione ha definitivamente debellato le carestie e la fame, almeno in Occidente, procurando così un grande aumento della popolazione, è altrettanto vero che al giorno d'oggi, il mercato agricolo e alimentare dipende strettamente da essi.
Mi direte "e fino a qui, dov'è il problema?"
Il problema è che sia P che K sono risorse non rinnovabili: in altre parole, proprio come il petrolio, il metano, ecc... una volta esaurite le scorte presenti in natura, non ne avremo più, e ci vorranno ere prima che essi si ricreino autonomamente.
Al giorno d'oggi, si stima che i giacimenti di P e di K che conosciamo riusciranno a mantenere il mercato per altri cento anni circa.
E poi?

A gennaio uno studio ha dimostrato che il 50% del cibo prodotto nel mondo in un anno viene buttato senza essere consumato.
Questo significa uno spreco immenso, in termini di cibo, di risorse, di CO2 (dovuta allo spostamento), di terreno e di risorse chimiche, oltre a essere una vergogna sotto il profilo etico.
Mi vien da chiedere: "ma non sarebbe più facile utilizzare più razionalmente i terreni, senza esagerare con le sostanze chimiche?"
Eppure a questa frase si aggancia un'assurda logica di mercato: quella dell'aumento dei consumi, a tutti i costi. Il nostro sistema economico si basa sulla crescita; se si riducesse il consumo dei fertilizzanti chimici (e la conseguente diminuzione di cibo prodotto) circolerebbero meno soldi, e l'economia ne sarebbe danneggiata.

Eppure il surplus di cibo potrebbe aiutare popolazioni che ancora oggi sono povere e muoiono di fame, come avviene in certe zone dell'Africa. Ma anche qui le leggi del mercato non permettono che il cibo venga trasportato così lontano e regalato; è più conveniente gettarlo.

Sono convinto che l'unica strada percorribile sia quella della riduzione della produzione, seguendo la via della decrescita felice. Ma finchè esisterà un mercato fondato sul ricavo al presente, tutto questo sarà impossibile.
Intanto, nel nostro quotidiano, sarebbe già un buon inizio preferire i prodotti biologici agli altri.


Se ti è piaciuto, leggi anche Quando il 50% del cibo va nella spazzatura oppure La saggezza dell'indiani d'America