mercoledì 17 settembre 2014

Letture verdi # 15 - Il mondo senza di noi - Alan Weisman

Trama:

Guardatevi intorno, nel mondo d'oggi. La vostra casa, la vostra città. Il terreno circostante, con il manto stradale, e il suolo nascosto al di sotto. Lasciate tutto com'è, ma togliete gli esseri umani.
Cancellateci, e osservate ciò che rimane. Come reagirebbe il resto della natura se all'improvviso si trovasse sollevata dall'incessante pressione che esercitiamo su di essa e sugli altri organismi? Quanto ci metterebbe la natura a recuperare il tempo perduto? A disfare le nostre monumentali città, i composti plastici, i rifiuti tossici? Riuscirebbe a cancellare le nostre tracce? E noi, con la nostra arte e le nostre creazioni, lasceremmo una traccia di qualche tipo, nel mondo senza di noi?


Recensione:

Devo ammettere che, quando mi sono avvicinato per la prima volta a questo libro, senza conoscere l'autore e i suoi testi, ero convinto che non si trattasse di qualcosa di molto attendibile sotto il punto di vista scientifico. Forse perché sono stati scritti molti libri su come sarebbe la terra senza l'uomo, sui misteri legati alla nostra presenza su di essa, ecc...
Mai impressione fu più errata di questa.

Il testo è un saggio su come sarebbe la terra se, di colpo, sparisse ogni essere umano presente su di essa, e su come il pianeta reagirebbe ad una nostra improvvisa dipartita.
Alan Weisman, insegnante di giornalismo alla University of Arizona, dimostra di conoscere perfettamente ciò di cui parla; analizza sempre e con molta cura ogni nostra possibile eredità nei confronti di ciò che sarà dopo di noi, considerando le possibili conseguenze.
Qualcuno di voi spero che lo stia già prendendo in considerazione, per questi motivi, come libro interessante.
Ma a mio giudizio questo testo è interessante ed importante soprattutto per ciò che ci dice riguardo al PRESENTE dell'umanità e del pianeta. Poiché, per comprendere il futuro, è indispensabile conoscere al meglio la situazione attuale.

In una ventina di capitoli l'autore esamina infatti tutto ciò che resterà di noi; dai grandi grattacieli (non proprio incorruttibili) agli enormi siti di scorie nucleari, passando per le immense "discariche" di plastica negli oceani e dei materiali spediti nel resto del sistema solare.
Si occupa inoltre (punto che ho trovato particolarmente interessante) delle specie che per causa nostra si sono estinte; anche quello, in fondo, sarà un segno del nostro passaggio.

Al di la di quello che sarà effettivamente la terra dopo una nostra definitiva estinzione, ciò che reputo davvero fondamentale di questo testo è che l'uomo, se vuole ritardare il più possibile la sua sparizione, deve incominciare da subito ad invertire la tendenza, ovvero a gestire le risorse che ha a sua disposizione con un'intelligenza che, fino ad oggi, non ha dimostrato di avere.

giovedì 11 settembre 2014

Sapiens un tubo.

L'orsa Daniza, "latitante" da circa un mese, è stata catturata e uccisa, per causa di un'iniezione narcotica troppo forte, che l'animale non ha retto.
La notizia l'avrete letta tutti, e non voglio certo soffermarmi sui dettagli di questa vicenda.
Ciò che voglio sottolineare invece è che per l'ennesima volta abbiamo dimostrato la nostra stupidità, la nostra inettitudine e la nostra totale incapacità di condividere il pianeta con altri esseri viventi.
E' normale che un'orsa attacchi un uomo, se quest'ultimo si avvicina troppo ai suoi piccoli. E' per difenderli, lo fa per amore nei confronti dei cuccioli e per istinto di conservazione della specie.
Non possiamo pretendere che non lo faccia, è naturale. Così come non possiamo pretendere di essere l'unica specie ad aver diritto di popolare questo pianeta (cosa che, tra l'altro, ci porterebbe dritti alla nostra stessa estinzione).

E' in particolare per i cuccioli che l'orsa non andava toccata. I piccoli di orso, infatti, restano con la madre dai due ai quattro anni, e per loro la sua presenza è indispensabile. E' da lei infatti che imparano tutto; a nutrirsi, a nascondersi, a scappare a eventuali pericoli, ecc...
L'orsa Daniza coi cuccioli.
Fonte: Il Messaggero
E' stata uccisa quindi per la nostra sicurezza o per il nostro desiderio di sentirci sicuri da ciò che ci fa paura?
La risposta mi sembra piuttosto semplice...

Difficilmente certi animali smetteranno di "danneggiare" l'uomo. Alcuni, per necessità, si difendono. Ed è giusto così. Se aspettiamo che nasca un orso che non dia fastidio, stiamo freschi.

Non mi metterò ad accusare questa o quell'altra autorità per ciò che è successo. Sarebbe troppo facile. Accuso invece il nostro stupido modo di pensare, il nostro antropocentrismo e la nostra totale incapacità di rapportarci con le altre creature di questo pianeta. Se non riusciamo a condividere il pianeta con le altre creature, come facciamo a sostenere di essere la specie più intelligente, i "sapiens sapiens"?

Sapiens un tubo.

giovedì 21 agosto 2014

sabato 12 aprile 2014

Le vittime della legge dell'uomo

"Sei tu uno che nacque nella culla del dolore, che fu allevato in seno alla sfortuna e nella casa dell'oppressione? Mangi croste rinsecchite, inumidite delle lacrime? Bevi acqua torbida in cui si sono mescolati sangue e lacrime?
Sei un soldato costretto dalla cruda legge dell'uomo a trascurare moglie e figli e a scendere sul campo della battaglia per amore di una cupidigia che i tuoi capi chiamano dovere?
Sei un poeta lieto delle tue briciole di vita, felice solo di possedere pergamena e inchiostro, e intanto dimori nella tua terra come uno straniero, ignoto ai tuoi simili?
Sei un prigioniero rinchiuso in una nera cella per qualche meschina offesa e condannato da coloro che vorrebbero riformare l'uomo corrompendolo?
Sei una giovane donna, cui Dio ha concesso fascinosa bellezza, ma che è caduta poi preda della vile lussuria del ricco, che ti ingannò e che comprò il tuo corpo ma non il tuo cuore, abbandonandoti alla miseria e alla sventura?
Se tu sei uno di tutti questi, sei una vittima della legge dell'uomo.
Sei un infelice e la tua infelicità è il frutto della iniquità dei forti e dell'ingiustizia dei tiranni, della brutalità del ricco e dell'egoismo del libertino e dell'ingordo."

kahil Gibran

sabato 22 marzo 2014

Pulizia della spiaggia a Vallecrosia

Buongiorno a tutti, cari followers!
Questa mattina ho partecipato molto volentieri ad un'iniziativa del comune in cui vivo, Vallecrosia, che ha invitato i cittadini a contribuire per pulire la spiaggia.

Nonostante il cielo minaccioso di pioggia, ha partecipato un buon numero di volontari.


La maggior parte del materiale raccolto è stato legno, ma non mancavano certo plastica, polistirolo, lattine, ecc... 

Purtroppo ci siamo dovuti fermare presto, verso le 11, per la pioggia; in ogni caso, quest'iniziativa continuerà in uno dei prossimi giorni: spero di essere presente, anche se dovrò fare i conti con gli impegni dell'università.


Trovo che un'iniziativa del genere sia utilissima, sia per "lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato", sia per ricordarci che ciò che il mare riceve, ce lo restituisce...

domenica 9 marzo 2014

Come i lupi cambiano i fiumi

Buongiorno a tutti, cari followers!

Oggi sono qui con Mirial del blog Sogni di una notte di luna piena, e vorremmo condividere con voi un video che ci ha colpito molto e che mostra alla perfezione cosa succede i rapporti naturali sono regolari, ogni anello della catena alimentare è presente e l'uomo non ci mette lo zampino...
L'ecosistema si regola da se, nel modo migliore possibile. Come ha sempre fatto, in fondo.


P.s. Qualcuno forse farà notare che l'uomo ha reintrodotto il lupo nella regione di cui parla questo filmato; faccio notare che prima lo aveva pure "tolto", e non ha fatto altro che correggere gli errori passati...

giovedì 6 marzo 2014

Letture verdi # 14 - Imbrocchiamola! - Luca Martinelli

Buongiorno a tutti, cari followers!
Innanzitutto vi chiedo scusa per la mia scarsa presenza sui vostri blog, ma ho degli orari terribili all'università!
Detto questo, oggi torno da voi con la presente rubrica, per proporvi una lettura piccola piccola ma molto utile: si tratta di "Imbrocchiamola!" di Luca Martinelli (ho già parlato di un libro di questo scrittore, se vi interessa il link è il seguente Letture verdi # 5 - Salviamo il paesaggio - Luca Martinelli)

Si tratta di un breve libretto che, come scritto in copertina, si offre al lettore come guida al consumo critico dell'acqua. In particolare, molto critico nei confronti dell'acqua in bottiglia: offre infatti molte informazioni scomode per le industrie imbottigliatrici, smontando luoghi comuni e mettendo sotto gli occhi di tutti campagne pubblicitarie e scelte imprenditoriali scorrette nei confronti del consumatore.

Prima di analizzare alcuni punti interessanti di questo libro, vi mostro un'immagine che illustra la provenienza delle principali marche di acqua minerale italiane (l'immagine non è la stessa riportata nella guida; questa in realtà veniva utilizzata come pubblicità nel centro Italia da una nota catena di supermercati. C'è qualche piccolo errore ma è comunque abbastanza precisa ai fini del nostro discorso.)
 
Preciso che in ogni caso è meglio l'acqua di rubinetto, ma se proprio non riuscite a fare a meno di comprare quella in bottiglia, scegliete almeno quella più vicina a casa vostra.
 
Prima vi ho accennato ad alcuni inganni delle industrie di acque minerali a danno del consumatore; la guida analizza ogni marca sotto diversi punti di vista, da quello della politica industriale a quello della pubblicità (spesso ingannevole). E' molto importante per il consumatore sapere con chi ha a che fare...
Leggendo, si scoprono dati molto interessanti; ad esempio, ho appreso che le industrie dell'acqua pagano tariffe ridicole agli enti pubblici che gli danno in concessione le fonti; da 0.3 euro a 2 euro al metro cubo (un metro cubo = 1000 litri!!). E questo è solo l'inizio.

Naturalmente non posso dirvi tutto ciò che riporta la guida "Imbrocchiamola!", ma per concludere vi offro un'ultima tabella, che credo possa essere molto utile per tutti, e quindi credo sia giusto diffondere.
 
Quest'immagine confronta le proprietà dell'acqua di rubinetto (nello specifico del comune di Sesto San Giovanni (MI), ma questa tabella è praticamente valida per il 96% dei comuni italiani) con i valori consentiti dalla legge, e con quelli riportati sulle etichette di molte acque minerali, che, come potete vedere, spesso non rispettano le quote previste per la salute umana...

A questo punto, tirate voi le conclusioni.
Potrei andare avanti ancora a lungo, ma non voglio rovinarvi la lettura di questa guida, che consiglio di cuore a tutti, sia che siate bevitori dal rubinetto sia che lo siate dalla bottiglia.
Spero solo di avervi lasciato qualche spunto di riflessione.

Termino questo articolo con una citazione del fisico G. Temporelli: "Chi acquista acqua iposodica e pensa di poter mangiare un panino al salame si illude."


giovedì 27 febbraio 2014

Un incontro inaspettato!

Buongiorno a tutti! Come vi ricorderete, ho già avuto modo di mostrarvi la bizzarra fauna genovese...ma ciò che ho visto l'altro giorno mi ha lasciato a dir poco di stucco!

Ero all'università, durante l'intervallo tra una lezione e l'altra. Esco, come al solito, vado con qualche amico a prendere una boccata d'aria sul balcone. E qui è avvenuto lo strano incontro...

 
Eccolo! Un riccio!
 
Come ha fatto ad arrivare al quinto piano (sottolineo, quinto piano!!) del dipartimento di chimica lo sa solo lui...
Probabilmente ha seguito le scale esterne all'edificio, ma dev'essere stato molto forte...5 piani a piedi non sono pochi per un uomo, figuriamoci per un piccolo riccio!
 
 
Sta di fatto che il dipartimento di chimica non è certo posto per ricci. Inoltre, era visibilmente spaventato dalla presenza di un po' di persone (fortunatamente non eravamo molti, sul balcone c'è un cantiere temporaneo e quindi l'accesso è limitato): tremava molto, forse anche per il vento che gli soffiava addosso.
Così ho scelto di prenderlo e di portarlo un piccolo boschetto selvatico non lontano dall'università. Purtroppo questa zona, oltre ad essere molto piccola, è anche tenuta male. In ogni caso, dev'essere per forza arrivato da li, e credo che sia stata la cosa più sensata da fare.
 
Come si è sentito prendere si è appallottolato, segno che indica una buona salute.
 
 
Più tardi siamo tornati nel luogo "del rilascio" e il nostro amico se n'era già andato, ulteriore segno di buona salute. :-)
A questo punto non mi resta che augurargli buona fortuna!

martedì 18 febbraio 2014

Pappagalli verdi a Genova

La fauna di Genova non smette di stupirmi; dopo il fagiano in centro città (Un fagiano nel Bisagno?!?!) oggi vi mostro le immagini di un pappagallo che ho fotografato qualche tempo fa.
Pappagallo? si proprio così! Dovete sapere che Genova ne è invasa, in particolare la zona dove vivo ne ospita tantissimi!

 

Non so da dove arrivino, ma suppongo che qualche esemplare temerario sia riuscito a scappare dalle gabbie, e si è riprodotto, dando così origine a questa bizzarra colonia...

 
Auguro a tutti una buona giornata!

giovedì 13 febbraio 2014

Green Music # 4


Buongiorno a tutti cari followers!
Oggi sono qui con Mirial del blog Sogni di una notte di luna piena! Siamo tornati con la rubrica Green Music, che esce senza cadenza fissa, ed unisce due nostre passioni comuni; la musica e la natura. Siamo infatti convinti che la musica abbia un grande potere comunicativo, e che, oltre a trasmettere emozioni, possa anche diffondere messaggi importanti.


Tu pensi che io sia una selvaggia
mentre tu hai girato il mondo e questo io lo so..
Ma dimmi allor perchè, se selvaggia chiami me
ci sono tante cose che non sai, tu non sai.
Tu credi che ogni cosa ti appartenga
La Terra e ogni paese dove vai
Ma sappi invece che ogni cosa al mondo
E' come te ha uno spirito e ha un perchè
Tu credi che sia giusto in questo mondo
Pensare e comportarsi come te
Ma solo se difenderai la vita
Scoprirai le tante cose che non sai
Hai sentito il lupo che ulula alla luna blu
Che sai tu della lince che ne sai
Sai cantare come cantan le montagne
Pitturare con il vento i suoi color
Riscoprendo un po' d'amore nel tuo cuor
Dai corri insieme a me nella foresta
Fai entrare un po' di sole dentro te
Vedrai che non c'è bene più prezioso
E così la ricchezza scoprirai
Il fiume e i lampi sono miei fratelli
E gli animali sono amici miei
Insieme nel segreto della vita
In un cerchio che per sempre esisterà
Chi sa la vita che cos'è
Se la fermerai neanche tu saprai
E non sentirai quel lupo e il suo pregare mai
Almeno fino a che non lo vorrai
Non distinguere il colore della pelle
E una vita in ogni cosa scoprirai
E la Terra sembrerà 
Solo terra finchè tu con il vento
Non dipingerai l'amor.
 
 
Commento di Enrico:
 
Si farebbe un grave errore nel commentare questa canzone, se si partisse considerandola solo come brano per bambini, tratto da un cartone animato. E' vero, è anche questo. Ma è molto di più.
 
Questa semplice canzone ci ricorda in primo luogo un errore tipico della nostra cultura occidentale, che spesso ha portato a gravissime conseguenze; il considerarsi superiore alle altre.
La presunzione di essere portatori di civiltà e democrazia in tutto il mondo ci ha portati a invadere paesi, a sterminare etnie differenti, a sfruttare le risorse di altri continenti per il nostro personale tornaconto.
Tutto ciò non è solo un resoconto dei nostri errori passati, ma anche di quelli presenti, e temo di quelli futuri.
Alla base di questo modo di pensare trovo che ci sia una forte ignoranza; non si conosce il diverso, lo si giudica arretrato o inferiore soffermandosi all'aspetto esteriore, senza approfondire alcun tipo di rapporto. 
Da qui il rimprovero, nella canzone, il "che ne sai" che la donna nativa americana rivolge all'uomo bianco; ma non si ferma li, va molto oltre, mostrandogli le mille meraviglie del nostro pianeta: magie di cui senz'altro conosce l'esistenza ma che probabilmente non si è mai fermato veramente ad ammirare.
 
Non distinguere il colore della pelle
                                                      E una vita in ogni cosa scoprirai
 
Ovvero, uomo "civile" impara ad apprezzare i lati positivi della diversità delle culture e della natura, per poter vivere in armonia con le prime e con la seconda.
 
Un messaggio così forte è importantissimo da trasmettere ai più piccoli, a coloro i quali dovranno costruire il futuro, sperando che crescano con un punto di vista migliore di quello dei loro genitori.
Ma credo sia altrettanto importante per i più grandi, affinché facciano un bell'esame di coscienza...

Commento di Mirial:


Sebbene questa canzone sia tratta da un film d'animazione, credo che sia una delle più belle che io abbia mai sentito, visti i temi in essa trattati. Ho finito per farne la mia filosofia di vita, e non mi vergogno a dirlo, considerata la potenza e l'importanza delle parole in essa contenute.
 
Conosciamo tutti la storia di Pocahontas, principessa indiana coraggiosa e testarda, determinata a salvare il suo popolo considerato "selvaggio" dagli uomini bianchi, coloni e distruttori. In questo brano, Pocahontas si confronta con il capitano Smith, che reputa appunto "selvaggio" lo stile di vita della ragazza. Ma si può davvero giudicare tale un modo di vivere così in simbiosi con la Natura come quello che avevano i Pellerossa? Con queste bellissime parole, Pocahontas insegna a Smith e all'uomo bianco, che tutto distrugge e tutto "civilizza", che non tutto quel che reputiamo diverso è per forza sbagliato. Le parole di questa canzone inducono a riflettere sui doni che la Natura ci ha fatto e su quello che invece noi stiamo facendo per distruggerla, del tutto indifferenti alle esigenze degli animali, delle piante e del pianeta su cui abitiamo. Dovremmo imparare molto dalle montagne, dai fiumi, dalle creature viventi che ci circondano, imparando a mettere da parte quell'egoismo che ormai ci contraddistingue e del quale non ci accorgiamo neanche più.
 
L'uomo, se solo aprisse i suoi sensi e si lasciasse trasportare dalle forti emozioni che la Natura sa donare, potrebbe dare un enorme contributo al pianeta, salvaguardandolo e preservandolo.
 
Da questa meravigliosa canzone, inno all'amore per la vita, dobbiamo imparare il rispetto, una parola che ormai rientra sempre meno nel nostro vocabolario.
 
Se ti è piaciuto, leggi anche Green Music # 3

domenica 9 febbraio 2014

Il degrado delle nostre spiagge

 Buongiorno a tutti!
Oggi sono qui con la mia amica Mirial del blog Sogni di una notte di luna piena per mostrarvi ciò che abbiamo visto qualche giorno fa sulle nostre spiagge, in uno dei rari momenti di bel tempo di questi giorni.

Siamo arrivati sul lungomare e ciò che si mostrava ai nostri occhi era questo: la superficie della spiaggia era diminuita decisamente rispetto all'ultima volta che l'avevamo vista, ed era ricoperta di legname portato a riva dalle recenti mareggiate e dal torrente in piena, la cui foce si trova a pochi passi di distanza. Fin qui nulla di nuovo, del resto tutti gli anni il mare si riprende ciò che i lavori dell'uomo tentano periodicamente (e inutilmente) di conquistare, arrecando gravissimi danni al fragile ecosistema

 

 Avvicinandoci di più, abbiamo notato cosa c'era oltre alla legna... La mareggiata, oltre a portare a riva molti legni arrivati dalle foci dei nostri torrenti, ha restituito all'uomo qualcosa di più... alcuni dei suoi vecchi regalini  lasciati in pasto ai corsi d'acqua sono tornati sotto l'occhio di tutti! Guardate quel barile enorme vicino alla riva! Tutti danno la colpa al maltempo per lo stato in cui è ridotta la nostra spiaggia, ma questo relitto riportato a terra non è certo caduto dal cielo con la pioggia! Si vede di tutto in mezzo ai canneti e agli alberi sradicati spazzati via dalla furia del maltempo: pneumatici di automobili, giocattoli per bambini, bottiglie di plastica e non, contenitori di detersivi, ferraglie... e chi più ne ha più ne metta!

 
 

 
 
La cosa però che ci ha più impressionato durante questa passeggiata nel degrado ambientale, è stata quella che potete osservare in questa nostra ultima foto:
Guardate quell'onda nera che si abbatte sulla spiaggia! Non avevamo mai visto il nostro mare di quel colore, nero come l'inchiostro. Non sappiamo cosa possa essere stato ad avergli "donato" questa tonalità, ma ci ha fatto una certa impressione...
 
 
Guardando le acque color della notte che si infrangevano sul litorale e i gabbiani che vi nuotavano in mezzo, mi è tornato in mente l'incipit di un famoso romanzo di Sepùlveda, e cioè "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"... Ci ha provocato una grande rabbia vedere gli uccelli che sguazzavano ignari (o forse no) del pericolo, senza contare dei danni che sta provocando questo disastro agli ecosistemi marini, oltre che all'ambiente in generale! Come si può lasciare le spiagge ad un degrado del genere? E poi abbiamo il coraggio di lamentarci che i poveri gabbiani vengano a cercar cibo nei cassonetti urbani e che siano portatori di malattie... Sarebbe meglio chiedersi il motivo che sta dietro a questi cambiamenti di abitudini, prima di fare accuse ipocrite.
 
Neanche a dirlo, i pescatori escono lo stesso in barca con il mare che imperversa in condizioni di inquinamento, e vendono regolarmente il loro pesce nei dintorni... 
 
Speriamo che chi di dovere faccia qualcosa al più presto per porre rimedio a questo disastro, e speriamo che la gente comune ci pensi due volte prima di gettare i propri rifiuti nei letti dei corsi d'acqua...

sabato 8 febbraio 2014

Breve post sulla pioggia e sulle ferrovie in Liguria

Buongiorno a tutti!

Oggi vorrei rispondere a qualche politico che (come sempre in occasioni del genere) ha fatto visita al treno deragliato dalle parti di Andora, promettendo coi suoi finti sorrisi che tutto sarà rimesso a posto in breve tempo e che per il futuro bisognerà puntare sulla prevenzione...

Ma va? Scappano le pecore e si chiude l'ovile, mi vien da dire...Non è una novità che la Liguria è un territorio particolarmente martoriato dal dissesto idrogeologico. Ogni anno frane ed alluvioni torturano la nostra regione.
Ciò che è successo dalle parti di Andora lo sapete tutti da giornali e televisione, non devo certo parlarvene io.
Ma ciò che voglio sottolineare è che, come suggerisce la parola stessa, la "prevenzione" deve essere messa in atto prima, non dopo l'incidente.

Invece di spendere miliardi per opere inutili come il Terzo Valico (tanto per restare in Liguria...) quei soldi sarebbero potuti essere spesi meglio, ad esempio per mettere in sicurezza il territorio.
Non è nulla di nuovo, me ne rendo conto. Discorsi di questo genere se ne sentono spesso. E la risposta che ci viene data è sempre la solita...tutto si risolverà a breve...

Intanto non si muove nulla, e sulla Liguria continua a piovere...

martedì 4 febbraio 2014

Letture verdi # 13 - L'occhio del lupo - Daniel Pennac

Buongiorno a tutti!
Torno quest'oggi con la rubrica Letture Verdi per parlarvi del libro "L'occhio del lupo" di Daniel Pennac, che ho letto qualche giorno fa.

E' una storia breve e scorrevole, di facile lettura per grandi e piccini, ma con un forte messaggio di fondo. Quale? Scopriamolo insieme...

Sono due i protagonisti di questo libro;  da un lato c'è il lupo, Lupo Azzurro, originario dell'Alaska, che, chiuso nella prigionia dello zoo ricorda il suo passato tra le nevi e i cacciatori alle calcagna.
Dall'altro lato c'è Africa, un ragazzo, originario del continente nero, dotato di una grande sensibilità e di una dote particolare; il saper raccontare le storie. Questa capacità gli ha dato modo di conoscere diversi amici in tutta l'Africa, alcuni dei quali molto particolari...

Cosa accomuna il ragazzo e il lupo?
In un certo senso, il destino comune.
Entrambi sono testimoni della distruzione della loro terra d'origine e delle proprie tradizioni.
Il lupo, cacciatore temuto del nord, che ora è costretto a fuggire davanti ai fucili dell'uomo, che lo caccia per la pelliccia e per il proprio profitto.
Il ragazzo, che vede tutti i suoi amici sparire uno dopo l'altro per l'ingordigia umana, e per ultimo diventa testimone di una perdita ancora più grande: quella della foresta tropicale.

Ed è in un certo senso da queste esperienze passate che nasce l'intesa tra i due, tra il lupo guercio del nord e il ragazzo arrivato dall'Africa, continente di cui porta il nome...Una complicità che supera le diversità, arrivando a cogliere che, in fin dei conti, uomo e animale non sono così diversi...

Se ti è piaciuto, leggi anche Letture Verdi # 12 - Pastori di renne - Pucci e Minestrini

domenica 2 febbraio 2014

Un fagiano nel Bisagno?!?!

Proprio così!
O almeno sembra.
Sta di fatto, che ieri pomeriggio, mentre passavo sul ponte del torrente genovese, ho scorto di sotto, un fagiano. O meglio, sembrerebbe una fagiana!

Vi mostro una foto del misterioso pennuto, così potete farvi un'idea voi stessi, e dire la vostra impressione.

Mi rendo conto che l'immagine non sia gran che, ma era un po' distante e la giornata piovosa non ha facilitato di certo la macchina fotografica...

Facendo una rapida ricerca su internet ho visto che non sarebbe il primo caso, ho trovato questo video che mostra un altro fagiano nello stesso torrente in zona Brignole!

 
Voi che ne pensate?

martedì 28 gennaio 2014

IUCN Red List

Buongiorno a tutti ;)
Oggi voglio condividere con voi un rapido strumento di divulgazione e d'informazione ambientale.
Si tratta del sito della Lista Rossa IUCN ( http://www.iucnredlist.org/  ).
E' il più grande database al mondo sulla condizione della biodiversità.

E' semplicissimo da usare; bisogna semplicemente scrivere nella barra di ricerca il nome scientifico dell'animale o della pianta di cui si cercano informazioni.
Il nome scientifico delle varie specie si può trovare facilmente in rete, anche su Wikipedia, tanto per fare un esempio...
La IUCN Red List classifica le specie viventi in base al proprio rischio di estinzione.
Ci sono varie categorie per descrivere, come, a livello globale, una specie sia in pericolo, e quanto. Esse possono variare da "dati non registrati" a "specie abbondanti e diffuse" passando per "vulnerabile" fino a "estinto in natura" quando non "estinto".

Vi propongo un breve esempio: proviamo a scrivere
Ailuropoda melanoleuca ossia il nome scientifico del panda gigante; scopriremo presto che il simpatico animale simbolo del WWF è  classificato come "in pericolo"; nello stesso grado si trova anche la Sequoiadendron giganteum, ovvero la sequoia gigante. Altre specie, come per esempio l'Okapi (vedi foto) sono minacciate persino di più, tanto da essere classificate "in pericolo critico" .
 

 
Trovo che si tratti di un modo molto rapido per farsi un'idea a livello globale della situazione delle varie specie animali e vegetali, e per rendersi conto di quanto alcuni comportamenti dell'uomo incidano sulla biodiversità...
 

Spero che la IUCN Red List possa essere uno strumento utile per le vostre ricerche e i vostri articoli sui blog!

Un saluto,
Enrico


Se ti è piaciuto, leggi anche Tiziano Terzani - L'economia

sabato 18 gennaio 2014

"Mi capita qualche volta di scherzare affermando che la luna e le stelle sono bellissime da guardare, ma che se qualcuno di noi provasse a viverci sarebbe molto infelice. Il pianeta azzurro, in nostro pianeta, è un luogo meraviglioso.  La sua vita è la nostra vita, il suo futuro è il nostro. In verità, la terra è la madre di tutti noi. Dipendiamo da lei, come bambini."

                                              Il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso.

Un Maestro.

domenica 12 gennaio 2014

La drammatica situazione del lupo nel Ponente Ligure

Buongiorno a tutti, cari followers!
 Mi scuso con tutti voi per la mia prolungata assenza dal blog, e dalle vostre pagine, ma avevo bisogno di un po' di stacco completo da tutto...

Torno quest'oggi per parlarvi della mia zona, l'estremo ponente ligure. Secondo un recente studio di un naturalista gli esemplari di lupo rimasti nell'imperiese sarebbero solamente 3, e non molti di più sarebbero quelli presenti nella vicina provincia di Savona.
Il territorio in questione, oltre a essere molto vasto, presenta tutte le caratteristiche naturali per la vita di questa specie. Inoltre, il vicino parco nazionale francese del Mercantour è molto noto proprio per la presenza dei lupi nelle sue foreste!

Pur sperando che si sia verificato un semplice spostamento di questi animali, è molto probabile che la drastica diminuzione del loro numero in questa zona sia dovuto, come spesso accade, all'ignoranza e alla prepotenza dell'uomo.

Troppo spesso, purtroppo, questi animali sono ancora considerati nemici dell'uomo. Sebbene l'origine di questa rivalità vada ricercata in tempi molto remoti, quando i lupi erano molti di più e gli uomini molto di meno, al giorno d'oggi quest'odio nei confronti del lupo è totalmente privo di giustificazioni e di senso.


E così, molto facilmente,si arriva a prendere in mano il fucile e sparare, senza farsi scrupoli.
In passato, nell'imperiese sono avvenuti dei veri e propri stermini di questi animali.
Che oggi sono rimasti in tre.

Ma ciò che più mi lascia allibito sono le continue lamentele di agricoltori, pastori e cacciatori sulla forte presenza di cinghiali e ungulati, che spesso, rovinerebbero loro il raccolto. E quindi, che fare? Ma è ovvio, si spara! Ancora. Sempre così.
In realtà, sarebbe molto più semplice evitare queste drastiche soluzioni (che soluzioni non sono, perchè ogni anno la situazione è sempre la stessa) lasciando che la natura si regoli da se, "permettendo" ai predatori di vivere nei loro ambienti naturali e evitando quindi che le loro prede danneggino le attività umane.