venerdì 17 maggio 2013

Lungimiranza cercasi!

Buongiorno a tutti cari followers! Come state? Spero che voi abbiate avuto una settimana meno stressante della mia, che è stata piena zeppa di verifiche e interrogazioni in vista dell'esame. Come avrete capito, per questo non sono riuscito a occuparmi come avrei voluto del blog, e rispondendo un po' tardi ai vostri graditissimi commenti.

Molti di voi avranno già letto il libro "L'arte della guerra" di Sun Tzu. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un manuale di strategia militare attribuito a un generale cinese del VI secolo a.C., Sun Tzu appunto. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze: questo libro non insegna tanto la violenza quanto l'astuzia: il messaggio che arriva al lettore è che bisogna evitare lo scontro ogniqualvolta esso sia evitabile, e che bisogna calcolare tutto nei minimi dettagli, in modo che, se proprio la battaglia è indifferibile, la si abbia già vinta prima di combattere. Per queste caratteristiche, è considerato nel mondo moderno come "il libro che ogni manager e capo d'impresa DEVE leggere".

Bene, io ho letto questo libro qualche tempo fa, e oltre ad averlo trovato molto interessante sotto il punto di vista culturale, ho anche apprezzato molto la prefazione, curata da un'autrice orientale molto conosciuta

Vi riporto in seguito la parte che più mi ha colpito:

"Se L'arte della guerra fosse davvero la lettura più frequente, amata e ponderata da manager, capi d'impresa, dirigenti di multinazionali etc., costoro si accorgerebbero dei problemi molto prima del loro divenire "emergenze" e del loro sfociare in tracolli, disastri finanziari, crisi, esplosioni di "bolle".
Se costoro fossero davvero strateghi (anziché giocatori d'azzardo che tirano a indovinare passando da una tattica angusta a un'altra ancora più angusta), non si sarebbero adagiati su un tran-tran da eterno presente dei consumi, ignorando ogni segnale d'allarme proveniente dal mondo. Al contrario, avrebbero da tempo investito sull'emancipazione dal petrolio e altre risorse non rinnovabili. Avrebbero riconvertito ovunque possibile. Avrebbero aggiornato i loro parametri, adeguato la loro idea di sviluppo alla realtà di un pianeta depredato e ormai quasi privo di risorse, per investire su una decrescita creativa e intelligente etc. etc. Invece, grazie alla loro brevimiranza e mancanza di strategia, la decrescita (processo ineluttabile, dato che stanno finendo idrocarburi, metalli e terra fertile), si annuncia traumatica e velenosa. Per tutti quanti, anche per loro. Nessuno ha già il visto d'ingresso nel mondo che viene"

Evidentemente, i pezzi forti delle classi dirigenti, non hanno letto questo libro, oppure se lo hanno letto, come dicono, devono aver capito ben poco.
Infatti, essi hanno a cuore più il guadagno personale immediato che che la possibilità di un reale progresso economico e sociale per il futuro; segno, a mio giudizio, di una certa miopia intellettuale e di grande egoismo.
Consiglio a tutti la lettura del libro "L'arte della guerra", ma soprattutto mi auguro che cambi la tendenza e si incominci a costruire per un futuro migliore e non per puro profitto.

Se ti è piaciuto, leggi anche Amazzonia, terra eternamente torturata oppure Troppi cervi o troppi interessi?

23 commenti:

  1. ne ho sentito parlare ed in libreria ho letto la trama.. lo stavamo per acquistare perchè rientra nei libri motivazionali per strategie costruttive di crescita! molto interessante. Forse dovremmo fargli arrivare un po' di questi libri, e finchè non li sanno a memoria estraniarli dalla politica!

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    1. Te lo consiglio di cuore, mi ha sorpreso molto (in positivo); sapendo che si trattava di un manuale di strategia bellica, ero portato a considerarlo diverso. Invece, i suoi insegnamenti sono molto interessanti nella vita; il saper considerare una situazione sotto ogni punto di vista e ogni aspetto non è sempre facile!
      A presto :D

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  2. ennò, non l'ho letto e me ne dispiaccio, cercherò di rimediare... piuttosto i grandi managers che anche se l'han letto non ne hanno capito un tubo, non hanno dei figli al cui futuro pensare? a cui consegnare i disastri che stanno facendo ? veramente miopi.

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    1. Leggilo, fidati :D è breve e per nulla pesante!
      Già, concordo pienamente. Quasi quasi lo spedisco a qualcuno dei grandi uomini di mercato...

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  3. sicuro che dove lavoro io non l'hanno letto

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  4. Per avere una buona cultura bisogna leggere sempre, senza mai fermarsi e senza stancarsi mai!
    Provvederò a cercarlo e lo leggerò sicuramente!
    Buona giornata e un grazie per il tuo sempre presente passaggio al mio blog!
    Beatris

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    1. E' vero, io amo la lettura :D
      Questo libro è molto scorrevole, e apre la mente!
      A presto :D

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  5. Ciao Enrico,
    io conosco a memoria l'Arte della Guerra, ho studiato questo libro e condivido tutto quello che dice a partire dal fatto che "la guerra è uno stato mentale e un modo di essere".
    Mi ricordo molto bene il passo che citi e sono d'accordo con te, la lungimiranza dei politici e di chi sta ai vertici del mondo è zero, come quella di un bidet, perciò non vedo margini di miglioramento...
    Un abbraccio

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    1. Io per molto tempo ho sentito parlare di questo libro, e finalmente mi sono deciso a comprarlo e leggerlo: mi ha aperto la mente :D
      Hai perfettamente ragione sulla nostra situazione, credo che il tuo sia un esempio perfetto!
      A presto! :D

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  6. Bisogna fare in modo che il benessere derivi da un lavoro equamente distribuito e non precario e si abbandoni quel facile adagiarsi sull'allegra finanza che ha illuso troppi che il denaro, da solo, potesse creare altro denaro. Forse alcuni si sono arricchiti ma chi era povero è sceso ancora più in basso... il guaio è che 'sti manager son strateghi solo per loro stessi e poco gliene importa se il mondo va a rotoli. Un salutone, Fabio

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    1. Esattamente, purtroppo il principio che regola l'economia è quello dell'egoismo e dello sfruttamento del prossimo, non quello del bene di tutti.
      A presto :D

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  7. E' triste dover constatare che la classe dirigente, e non parlo solo dell'Italia, va proprio nella direzione opposta. E non ha capito che già è cominciato il conto alla rovescia e che si dovrebbe correre ai ripari anche se è già molto tardi. Un filo di speranza lo vedo nella maggiore sensibilità dei singoli individui nei confronti della terra, anche se sono pochi. I fiumi sono pieni di sacchetti di plastica lasciati non da dirigenti, ma dal nostro vicino di casa o da chi incontriamo per la strada.

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    1. E' verissimo, ognuno deve agire per un mondo migliore, anche nel suo piccolo. Come dici tu, basta un po' di attenzione in più per aiutare il pianeta e tutti coloro che ci vivono, compresi noi stessi.

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  8. Non basta un libro per far cambiare le persone, bisogna avere la volontà di cambiare altrimenti non serve a nulla.
    Ti invito a leggere "Questo giorno perfetto" di Ira Levin, è più illuminante dell'Arte della guerra.
    Un saluto

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    1. Ti ringrazio di cuore per il consiglio, me lo procurerò alla prima occasione :D
      Un libro non fa cambiare le persone, è vero, ma se le persone leggessero (in generale) non saremmo in questa condizione.
      A presto :D

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  9. Penso che i nostri destini siano nella maggior parte dei casi nelle mani di giocatori d'azzardo. Sigh!

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    1. Lo temo anche io. E questi giocatori d'azzardo, tentano la fortuna personale.
      A presto :D

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  10. Enrico, lo leggerò! Me l'hanno regalato, consigliandomi di leggerlo, ma ancora non ci sono riuscita...diciamo che il modo in cui è scritto, almeno nelle prime pagine, non mi ha coinvolta molto. Finisco il libro attuale, e poi lo riprendo in mano, con concentrazione. Grazie!

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    1. Io l'ho trovato molto scorrevole: certamente, dipende anche dalla traduzione: si parla di un testo cinese del sesto secolo a.C., non sempre le versioni in italiano sono spiegate a dovere...
      A presto :D

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    2. ok, ti saprò dire quando mi deciderò a leggerlo :)

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  11. in Italia manca la volontà di cambiare, tutti demandano ad altri tutto e se dovessero fare loro oggi, dubito che sarebbero capaci di nfare anche le cose più elementari.Siccome il pesce puzza dalla testa noi ci ritroviamo il Governo che ci meritiamo.

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    1. Verissimo. Sono convinto che (purtroppo) il marciume della nostra politica sia solo lo specchio della società. Il vero cambiamento non si basa su promesse elettorali, ma parte dalla testa degli elettori...e a mio giudizio, noi italiani siamo dei polli.
      A presto :D

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