lunedì 7 gennaio 2013

Il consumo critico

Il 2013 è appena iniziato, ma fin dai primi giorni appare subito chiara una cosa; anche questo sarà un anno di crisi economica.
Di conseguenza, sarebbe meglio stare molto attenti al nostro portafoglio e evitare spese inutili.
Date le circostanze, c'è da dire che ogni consumatore in realtà ha un'arma che non solo darebbe la possibilità di dare ossigeno ai propri risparmi, ma farebbe diventare gli stessi acquirenti i regolatori del mercato: essa è il consumo critico.

Ma come funziona quest'interessante maniera di sopravvivere alla crisi?
In realtà, è una tattica molto semplice; consiste nel porsi poche semplici domande al momento dell'acquisto.
Tali domande sono le seguenti:

1) Il prodotto che sto per acquistare è davvero indispensabile per me?
Questa è la prima domanda da porsi, e probabilmente è quella più critica. Con questo metodo, vi accorgerete presto che molti dei prodotti da voi spesso acquistati in realtà sono superflui se non addirittura inutili.

2) La qualità del prodotto è coerente col suo prezzo?
Ricordatevi che un prezzo eccessivamente basso nasconde sempre una brutta sorpresa; nel mondo del mercato nessuno regala nulla.

3) Quali son state le modalità di produzione di tale merce?
Ossia, la merce in questione è stata prodotta nel rispetto dei diritti umani e animali oppure no?
Nella produzione sono stati sfruttati lavoratori, o paesi più poveri?

4) Qual'è l'origine di questo prodotto?
Ossia; da dove arriva?  In altre parole, è stata dispersa tanta CO2 nell'ambiente per far arrivare a me questo prodotto?
In questo senso, consiglio sempre di preferire prodotti a Km0, ossia che provengono dalla stessa zona dell'acquirente; i prodotti locali, assicurano sempre maggiore sicurezza e qualità, poichè il rapporto con il produttore è diretto, e evitano l'inquinamento dovuto al trasporto!

5) Quanti imballaggi ha il prodotto? La confezione è riciclabile o andrà in una discarica?
Anche questa domanda è molto importante; con una scelta appropriata potremmo ridurre la nostra impronta ecologica!

Non mi soffermo a spiegare quanto questo accorgimento sia importante in tempi di crisi, sia ambientale che economica.
Do invece una breve spiegazione sul come tale metodo ci eleva al grado di "regolatori" del mercato; siamo noi consumatori che scegliamo la merce che acquistiamo; siamo noi che scegliamo a chi vanno i nostri soldi, e per quale ragione.
Spesso però siamo influenzati (se non addirittura manipolati) da molti fattori a noi esterni, primo tra questi la pubblicità, che modifica i nostri gusti e i nostri acquisti.
Con una scelta più rigorosa dei prodotti da parte del consumatore, si imporrebbero le regole del mercato secondo quelle 4 domande sopra riportate, e si imporrebbe a diverse industrie un cambio repentino nella produzione, in modo da adattarsi agli standards imposti dai consumatori stessi; è evidente che un marchio che non vende più farebbe qualunque cosa per recuperare i vecchi clienti.

Insomma, in questo modo non sarebbe più la marca a controllare la mente di chi compra, ma è la mente di chi compra che controllerebbe la marca.

Se ti è piaciuto, vedi anche Ma...come ci vestiamo? oppure Letture verdi

2 commenti:

  1. Io cerco di comprare a km zero. Sono solo gli abiti a fregarmi, lo so che non ne ho bisogno, ma non resisto!

    Un abbraccione

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    1. Ahaha ognuno ha i suoi punti deboli, il mio sono i libri.
      Comunque è già una cosa lodevole che prediligi gli acquisti a km 0!
      Grazie del commento, a presto =)

      Elimina

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